Quello dei crostacei per gli zoologi è un sottotipo appartenente al tipo degli artropodi, con insetti, ragni, centopiedi. Tutti gli artropodi sono caratterizzati da corpo segmentato, scheletro esterno e zampe articolate. Se è vero che nel corso dell’evoluzione della vita sulla terra la comparsa dei vertebrati ha rappresentato per gli artropodi, piccoli di dimensioni ed altamente nutrienti, l’arrivo di formidabili rivali e predatori, e spesso ha un’influenza determinante sull’evoluzione dei loro comportamenti, è vero altresì che gli artropodi restano il tipo animale dominante sulla terra per numero di specie e di individui.
Lo scheletro esterno, che deve essere cambiato con la crescita, ne limita le possibilita’ di accrescimento, ma tra le taglie piccola e medio-piccola insetti e artropodi in genere hanno pochi rivali.
Pensate che, su 1.400.000 circa di specie conosciute (tra animali, piante e microorganismi), 875.000 specie sono artropodi. Di questi 750.000 sono gli insetti, ma anche i crostacei con oltre 31.000 specie sono un gruppo di tutto rispetto. Tanto per avere un termine di paragone, i pesci viventi sono circa 18.000.
Segue una tabella riassuntiva delle principali suddivisioni del tipo artropodi, con speciale enfasi per i gruppi marini che possono essere più facilmente osservati dal subacqueo. La tabella è ben lungi dall’essere completa (le classi in cui si sudividono i crostacei sarebbero in realtà 8), abbiamo voluto limitarci a ciò che il subacqueo può ragionevolmente osservare in immersione.
Come si può osservare, la maggior parte dei crostacei più grossi e più noti (granchi, gamberi, aragoste, paguri) appartengono alla classe dei malacostraci ed in particolare all’ordine dei decapodi (10 zampe principali, di cui il primo paio solitamente è modificato in chele).(WEB)