Creato da exit83 il 25/09/2007

180chiliDgrasso

Storia di tre giovani in cerca di se stessi.

 

 

Novembre

Post n°27 pubblicato il 07 Novembre 2007 da exit83

 

Noi corriamo su queste strade deserte,

con occhi cavi e trucco sbavato,

ragazzine non troppo codarde per quel che viene,

un giro in auto e un tiro di coca.

É il destino che spaventa e il dolore sparisce,

i passi della corsa verso il punto,

ci si ritrova tutti al mezzo pub dell'angolo,

in una nicchia cozziamo l'un l'altro.

Siamo insuperabili ridendo a denti stretti,

le patatine dappertutto e la cenere sui jeans,

la coca avariata e gli iridi giallognoli,

stravaccati su un gradino davanti la Chiesa.

Il nostro odio verso il mondo è erotico,

il sarcasmo ci rende perfetti,

ironici nel midollo e psicotiche nei sogni,

ci addormentiamo poggiate al muro gelato.

Tre ragazzine in astinenza d'amore,

tre perfide mantidi,

sniffiamo il puzzo di vecchio,

chinando il capo.

Tre ragazzine in astinenza d'amore,

tre perfide streghe,

segniamo le nostre braccia,

ingoiando cibo chimico.

Noi corriamo contro i giorni,

in continua ascesa,

siamo strane nuvole finte,

che si dissolvono piano.

É il destino che spaventa e il dolore sparisce,

l'odore di piscio sul corpo esausto,

lui guarda le nostre gambe che s'intrecciano,

è divorato dalla bramosia di averci.

Stiamo vivendo l'età dell'innocenza,

quando ci gettiamo dentro ogni vortice,

sbattiamo le porte tornando a notte fonda,

tremiamo per il freddo con la mini corta.

Il nostro odio verso il mondo è erotico,

ne sentiamo il calore,

il fiato sulla nuca,

le sue mani tra le gambe.

Tre ragazzine in astinenza d'amore,

tre perfide mantidi,

sniffiamo benzina,

chinando il capo.

Tre ragazzine in astinenza d'amore,

tre perfide streghe,

equilibriste su tacchi altissimi,

in preda all'alcool.

Noi corriamo contro i giorni,

gustando le notti,

noi siamo nuvole finte,

che si dissolvono piano.

 
 
 

Ficca dentro l'amore

Post n°26 pubblicato il 03 Novembre 2007 da exit83

 

Tu ed io danziamo sui cocci dei nostri cuori,

indifferenti al sangue che trasuda dalla pelle,

le lingue si accartocciano e gli occhi s'inceneriscono,

ci siamo amati solo nella nostra testa,

tu ed io danziamo sui nostri corpi inerti,

come macchine grigie manovrati da un Dio,

accalappiamo i pensieri imbrigliandoli per sempre,

così da poter essere certi di somigliare a vanità.

Per tutte le volte che hai detto di essere l'unica strada possibile,

per le volte in cui ho detto di essere la tua unica strada possibile,

hai trattenuto l'immensità tramutandolo in inganno,

toccandomi in profondità tramite i silenzi,

per tutte le volte che hai detto di essere la mia punizione,

per le volte che ho pensato di essere la tua punizione,

hai supposto di aver ottenuto il primo posto al di là dei tempi,

ferendomi in profondità tramite i silenzi.

Ficca dentro l'amore,

in parole e musica,

ficca dentro l'amore,

in ogni luogo che vedrai,

osserva la bellezza,

perpetuala con innocenza.

Ficca dentro l'amore,

nei nostri cuori in brandelli,

ficca dentro l'amore,

in ogni gesto che farai,

cerca la bellezza,

perpetuala con innocenza.

Tu ed io danziamo sulle nostre vite dimenticate,

costruite e fatte ad arte per noi,

similmente ci muoviamo nel mondo,

come gocce cadute dagli stessi occhi,

facciamo parte della medesima costellazione,

tu ed io danziamo sulle nostre fottute speranze,

distrutte da noi per sete di possesso,

mascherati da stupidi burattini,

recitiamo sul palco di un teatrino colorato.

Ficca dentro l'amore,

scavalcando le macerie dei tanti se,

ficca dentro l'amore,

in ogni parola che pronunci,

dipingi bellezza,

superandone i confini.

Ficca dentro l'amore,

risorgendo dalle ceneri,

ficca dentro l'amore,

in ogni sguardo,

cerca bellezza,

oltre ogni immagine.

Per tutte le volte che hai creduto di potermi appartenere,

per le volte che ho creduto di poterti appartenere,

hai sollevato i cieli,

mutato faccia e stravolto ogni logica,

turbando le mie certezze,

per tutte le volte che hai pensato di darmi fiducia,

per le volte che ho pensato di darti fiducia,

hai simulato lealtà insozzandola di inganno,

ferendomi in profondità tramite i silenzi.

Ficca dentro l'amore,

nelle tue viscere abiette,

ficca dentro l'amore,

iniettale nelle tue vene contratte,

ficca dentro l'amore,

in ogni velenosa scelta,

ti burli della bellezza,

e ne sei sopraffatta.

Per tutte le volte che hai detto di essere l'unica strada possibile,

per le volte in cui ho detto di essere la tua unica strada possibile,

hai trattenuto l'immensità tramutandolo in inganno,

toccandomi in profondità tramite i silenzi,

per tutte le volte che hai detto di essere la mia punizione,

per le volte che ho pensato di essere la tua punizione,

hai supposto di aver ottenuto il primo posto al di là dei tempi,

ferendomi in profondità tramite i silenzi.

Metti un po' d'amore sulle tue labbra danneggiate.

 
 
 

Luna nuova

Post n°25 pubblicato il 22 Ottobre 2007 da exit83

Tremare per amore silenziosamente uniti,

accorpati intimamente come venule,

sospesi in una realtà precaria e sotterranea,

in dialogo con te e il tuo doppio.

Strappami le labbra amore limpido,

siamo legami tossici e immorali,

che si cercano irrimediabilmente,

come morenti  trasciniamo le membra nella fossa.

Toccami le mani amore limpido,

siamo come gli ultimi istanti di una pellicola,

riviviamo le immagini che ci ritraggono,

temendo che si possano dimenticare.

Tremare per uno sguardo sottile,

percepibile appena,

i miei occhi sanguinano rimmel,

in nere gocce d’amore.

Vorrei soltanto che tu rimanessi qui,

nonostante ci costi caro,

i tuoi sentimenti valgono la ferita,

di crollare nella pioggia.

Riparati sotto il mio ombrello,

purificaci da questo male oscuro,

ritorna percorrendo i miei passi,

sorridimi ancora.

Graviteremo nell’amore,

come satelliti,

vorticheremo intensamente,

in spirali proteiche.

Riparati sotto il mio ombrello,

annodando le nostre dita,

in strani nodi di carne,

sfioriamo l’infinità.

Vorrei soltanto che tu rimanessi qui,

il cuore domanda e io tremo,

mentre formiamo catene,

mi chiedi di lottare.

La nebbia è alta e copre le case,

il mattino tarda ad arrivare,

tu segreghi il mio cuore,

in cavità profondissime.

Mi piacerebbe essere evanescenza,

credere alle tue promesse,

per la tua felicità serrare i pugni,

per la tua felicità risorgere.

Strappami le labbra amore limpido,

sorprendimi ancora,

i silenzi congiungono i nostri pensieri,

nel sacrificio di dirci insieme.

Toccami le mani amore limpido,

tienimi con te,

nei giorni che si mascherano di notte,

tu divieni la luna riflessa nei miei occhi.

Tremare per uno sguardo sottile,

percepibile appena,

i miei occhi sanguinano rimmel,

in nere gocce d’amore.

Vorrei soltanto che tu rimanessi qui,

vorrei soltanto che tu toccassi il mio cuore,

nei giorni che si mascherano di notte,

vederti come la luna riflessa nei miei occhi.

 
 
 

Senza.

Post n°24 pubblicato il 10 Ottobre 2007 da exit83

 

Ho atteso un'intera stagione che tu tornassi,

preceduta da una folata di vento,

a passo sicuro procedevi come un'ombra,

in prossimità della sera.

Ho atteso un'intera stagione che tu tornassi,

per rivedermi in bilico dentro i tuoi occhi,

come una luce alternata alla notte,

senza via di scampo.

Ti insediavi nei miei pensieri,

studiando le mie reazioni,

anticipando le mie mosse,

tenendomi in pugno.

Ti accomodavi sul trono,

dichiarandoti regina,

baciando uno sconosciuto,

davanti i miei occhi.

Pensavi di avercela fatta,

pensavi di tenermi in pugno,

pensavi di potermi buttare,

ma non sono il tuo giocattolo.

Pensavi di avercela fatta,

pensavi di avermi disarmato,

pensavi di potermi fregare,

ma non sono il tuo giocattolo.

Ho atteso un intero anno,

di poterti rivedere,

veder brillare i tuoi occhi,

in un mattino freddo.

Ho atteso un intero anno,

di poterti incontrare,

vedere il tuo fantasma,

serpeggiare vicino.

Pensavi di avercela fatta,

un osso per i tuoi cani,

pensavi di avermi in pugno,

ma non sono il tuo giocattolo.

Pensavi di avercela fatta,

facendomi ascoltare la nostra canzone,

una lacrima sola da contorno al tuo pasto,

ma hai goduto per niente,

non sono il tuo giocattolo.

Ho atteso un'intera stagione che tu tornassi,

per sentirmi dare le spiegazioni di un addio,

quando sei tornata avevi freddo,

e mi hai stretto a te consapevolmente.

Ho atteso un'intera stagione che tu tornassi,

per vedere le tue labbra tremare,

accennare un bacio vuoto,

vederti mancare il bersaglio.

Pensavi di avercela fatta,

un mucchio di promesse vane,

pensavi di avermi in pugno,

un giocattolo tra le tue mani.

Ho atteso veramente troppo,

una donna che non sei,

ho atteso che tu dicessi la verità,

nonostante non ci si possa fidare di te.

Ho atteso veramente troppo,

me ne devi dare atto,

ho atteso la donna che non sei,

nonostante tu dica di essere cambiata.

Ti insediavi nei miei pensieri,

studiando le mie reazioni,

anticipando le mie mosse,

tenendomi in pugno.

Ti accomodavi sul trono,

dichiarandoti regina,

baciando uno sconosciuto,

davanti i miei occhi.

Nulla è cambiato e nulla è uguale,

sguazzi nella tua banalità,

credendoti tanto furba e felice,

non ti accorgi di essere morta?

La promessa è la danza del tempo tra la vita e il baratro,

tu sei stata la tenera cintura sul mio corpo,

il segno sanguinante dell'amore,

il sorriso amaro dopo l'amplesso.

Pensavi di avercela fatta,

pensavi di tenermi in pugno,

pensavi di potermi buttare,

ma non sono il tuo giocattolo.

Tieni a mente che non sono il tuo giocattolo.

 
 
 

Dedicato.

Post n°23 pubblicato il 08 Ottobre 2007 da exit83

 

Domenica è giorno di scirocco,

l'aria stagna e il caldo mi tormenta,

il sole riposa sul mare,

la luce come schizzi d'acqua di fontana.

Domenica è giorno di burrasca,

la pioggia inclinata dal vento,

sui nostri volti basiti e stanchi,

passa un lampo di timore.

Non ti nascondo che mi piace stare sola,

seduta sulla panchina in giardino,

mentre osservo il volo di farfalla,

e i fiori timidamente inerti.

Non ti nascondo che mi piace stare sola,

con le gambe incrociate,

le braccia come pendoli,

mentre colgo il soffio del mattino.

Lunedì è giorno di inizio,

flebile nel suo perpetuarsi,

come un bacio leggero,

sulle mie labbra ruvide.

Lunedì è giorno di fine,

teso come la corda per un equilibrista,

nasce dal rigore di un addio,

ripetuto all'infinito.

Non ti nascondo che mi piace stare sola.

Non mi nascondi che ti piace stare solo.

 
 
 

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