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Quando finisce un amore ...con un pizzico di ironia

Post n°42 pubblicato il 30 Gennaio 2014 da elmax12

Quando finisce un amore, statene certi, è già iniziato un altro.

Lei potrebbe dire: “Non mi sento bene, ho voglia di stare un po' sola”

Oppure darà la colpa al suo lui: “Non sei più come una volta, prima mi capivi di più”

Mentre lui di solito dice: “Tu meriteresti molto di più…”

Mai che nessuno dica: “Mi spiace, non credo di amarti più”

O se veramente leale: “Perdonami, mi sento attratto da ...un nuovo angelo”

Pura utopia.

In realtà non è così, se inizia un nuovo amore, il primo ad accorgersene è proprio il nuovo amante che coglie una fiore (fiore? Qualche volta anche cavolfiore) che non aspettava altro di essere colto.

Il guaio è che il primo dei due innamorati che cade in crisi non cerca il dialogo per capire se quello che era stato un grande amore vale la pena di essere salvato, sembra di colpo superato, ci si sente attratti dal nuovo lui o lei e si permette ai propri ferormoni di spargere emozioni nell’aria.

Che succede a chi rimane solo?

Manca la persona di cui si è innamorati e su questo non c’è nulla da fare tranne che sperare che torni,  odiarla oppure essere felici per la sua felicità e girare pagina.

Rimane il mal d'amore. Per guarire dal mal di amore occorre indagare sulla sintomatologia. Ciò che accade quando lui o lei se ne vanno e che rimane vuoto tutto il tempo che era dedicato all'altro. Immaginate, lunghe telefonate di qualche ora, le passeggiate sul mare o nei boschi, caffè nei bar affacciati sul mare o su splendidi panorami, i momenti di intimità nei nidi d’amore.

Per l’intimità, anche in questo caso non c’è niente da fare, astinenza o alternativa.

Per il resto bisogna rioccupare il tempo e il territorio. Bisogna ripercorrere le strade attraversate con loro, ritornare nei luoghi che prima erano stati vissuti insieme. Mica da soli però, la nostalgia assalirebbe il malcapitato  che starebbe peggio. Occorre andarci in compagnia.

Di chi? Di un amico, magari. Lo diceva anche Antonello Venditti in una sua canzone “Ci vorrebbe un amico per dimenticare il …”. Sì, ma mica si può andare sempre con lo stesso amico nello stesso bar al tavolino a consumare il caffè, verrebbero presi per gay. Nulla di male, ma non condivisibile da tutti. Allora ci si va con un’altra donna (uomo). Chiodo schiaccia chiodo? Certo che no, si va per occupare il territorio, poi da cosa nasce cosa, non si sa mai, metti che il nuovo incontro porti ad un nuovo intrigante amore.

Vi immaginate il barista che vi vede in compagnia di un'altra persona? Penserà, che furbo questo qui. Poi, se farete pace, farete mostrare a lei per il barista il suo bel paio di corna come le vostre che lei (lui) ha mostrato al nuovo amante.

Che dire poi del cellulare? Non suona più come prima o peggio suona solo per i colleghi e parenti. Che p…e! Chi ha uno smartphone è più penalizzato. C’è l’applicazione Whatsapp che mostra quando l’altro ha chattato l’ultima volta e ci si chiede “Con chi avrà messagiato?” O peggio, l’altra per non essere seguita, per vergogna immagino, vi mette tra i rifiutati per nascondere la sua colpevole chat umiliandovi ancor di più. Risolvibile, basta cancellare il suo numero dalla rubrica telefonica e scompare da Watsapp insieme alla vostra curiosità.

La fase di innamoramento, lo dicono gli psichiatri, psicologi e neurologi, dura dai sei ai dodici mesi, giusto il tempo quando l’emisfero destro del nostro cervello, quello dei sentimenti e delle emozione, prevale su quello sinistro della razionalità. Solo a questo punto si può scoprire se ne è valsa la pena.

Quindi innamorati abbandonati, aspettate un anno al massimo per vedere se torna, dopo di ché rinunciate, ma anche prima se vi capita.

Innamorati che vivete il nuovo amore sappiate che un anno è troppo lungo e chi avete abbandonato nel frattempo potrebbe aver incontrato un nuovo amore e potreste aver perso l’occasione o l’amore della vostra vita.

Le tre grandi bugie degli umani:

Ti amerò per sempre,

non ti traditò mai,

(la terza non la scrivo perchè siamo in fascia protetta)

Max

 
 
 
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