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« II Tappa di avvicinament...

Se la pioggia non vuole lasciarmi ...

Post n°59 pubblicato il 12 Marzo 2014 da elmax12

Il Passatore si sta avvicinando e non posso non curare attentamente la preparazione della gara.

L’obiettivo è correre per circa 30km sabato mattina nei sentieri della foresta di Mercadante, con i suoi saliscendi e i percorsi allenanti, immersi nel verde.  Accidenti piove e …butta giù senza speranza di miglioramento.

Rimando a domani? No, se non gareggio di domenica è giusto rimanere in famiglia. Lunedì allora. Guardo il meteo.it che promette pioggia leggera nelle prime ore del mattino e variabile soleggiato poi.

Parto un po’ tardi verso questa bellissima località per permettere al sole di allontanare le nubi. Mi vesto anche abbastanza leggero perché mi aspetto che la temperatura si alzi.

Arrivo e il termometro della mia auto segna 10°. Freddino! Mi dico che la temperatura si alzerà e non mi copro di più.

Percorro il primo giro di 12 km. Inizio con una salita fatta di asfalto rotto dagli inverni precedenti, ciottoli e terra. La strada si immerge subito nel bosco e si odono le gazze starnazzare al mio passaggio. Con me il fedele Ipod che mi accompagna in questi lunghi allenamenti. Salgo, salgo e arrivo in cima alla collina. Finalmente un tratto pianeggiante per ricuperare lo sforzo e poi di nuovo entro in un’altra porzione di foresta. A correre sono solo, del resto è lunedì. Passo accanto ad una chiesetta dove la Madonna è sempre lì a guardare chi passa. Un saluto e un bacio e poi ancora altre salite e discese. Passo dinnanzi ad un albero che porta i segni di un vecchio amore. E’ addobbato di fiocchi bianchi e rossi che ricordano un  Natale di qualche anno fa. La mancanza di nuovi addobbi fanno pensare che la storia d’amore che racconta deve essere finita da tempo. Un giorno, mi fermerò a strappare gli addobbi per restituire all’albero la sua maestà e cancellare i ricordi che porta su di sé. Voi starete pensando che non mi riguarda. Ok, ci penserò.

Passo dinnanzi alle grandi querce e poi affronto l’unico tratto pericoloso, un chilometro circa su una strada provinciale, dove già una ho rischiato di rimanere …spiaccicato.

Finalmente termino il primo giro, ora mi tocca il giro da 18km circa. Mi fermo per bere e per assumere una barretta energetica e via di nuovo per la salita del primo giro.

Sono al 15°km che inizia a piovigginare. Guardo le nubi che sono proprio minacciose. Essere giunti a metà allenamento vuol dire essere nel suo punto più critico. Se torno indietro non completo l’allenamento che non posso ripetere a breve. Decido di andare avanti, tanto il meteo.it che non sbaglia quasi mai parlava di pioggia debole. Quasi mai, appunto.

Più vado avanti e più la pioggia diventa insistente sino a diventare battente. Sono bagnato sino alle mutande, la maglia tecnica si appiccica addosso, il keeway smanicato non mi protegge più dall’acqua. Sono al 18°km, devo tornare.

Ha piovuto ininterrottamente, la strada era piena di pozzanghere ed ero bagnato sino alle ossa.

Arrivo alla mia auto dove ho tutto il necessario per asciugarmi e cambiarmi. Ho ovviamente freddo. Occorre qualcosa per riscaldarmi. Mi dirigo verso il mio bar  e chiedo una tazza di cioccolata calda.

Mai tazza di cioccolata fu più buona. Domenica a Putignano per dieci chilometri bellissimi.

Ho percorso in totale un po’ più di 26km. Beh, può andare bene. Tra due sabato riproverò con i 30km.

Max

 

 
 
 
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