Creato da swannangel il 15/03/2008
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RICORDI DELLA MIA GIOVINEZZA

Post n°8 pubblicato il 06 Giugno 2008 da swannangel

Domani compio 37 anni e questa sera ho parlato con un amico che non vedevo da tempo, mi ha fatto piacere rivederlo ,lui adesso è in politica, ma la sua professione è un'altra.Prendendo spunto dal mio vicino compleanno, abbiamo ricordato i nostri anni piu' spensierati, la nostra adolescenza e poi i nostri vent'anni.Ci siamo ricordati dei Sabati sera passati nei locali.. notturni, lontani da casa, e con i nostri genitori preoccupati, avevamo tutti la passione delle moto ,delle auto come i giovani d' oggi, e dagli anni 90 non è cambiato quasi nulla nei sabati  che vedo trascorrere ai giovani di oggi, noi partivamo alle 16.00 del Sabato pomeriggio.. e andavamo a 100 km da casa attirati dalle prime serate glamour inventate allora, serate trasgressive , ma posso dire che mi sento fortunato, ho avuto amici d'infanzia con la testa sul collo per quanto riguardava l'alcool e la droga,ne siamo sempre restati fuori, pero' fuori di testa per quanto concerneva il mondo dei motori. Erano gli anni delle auto a benzina, dove essa costava 1300 lire al litro, le auto dei miei amici compresa la mia ,erano bolidi da 300 cv in su, ma i cv, e lo sperpero di denaro era solo nell'ambito meccanico, le auto costavano poco (alcune), e sotto i cofani ruggivano leoni che facevano addirittura paura alle moto.

Questa sera, io e il mio amico ci siamo anche ricordati degli amici che non abbiamo piu', amici che anche non avendo mai alterato i loro stati psicofisici, hanno perso la vita lo stesso, proprio a bordo.. delle loro auto, ci siamo guardati un attimo negli occhi, e ci siamo detti di essere stati fortunati,  si' fortunati di aver lasciato quello stato giovanile privo di qualsiasi coscienza.Io oggi svolgo un lavoro che ha delle analogie sul mio passato da ventenne, sono un pilota collaudatore, e molte volte mi sono domandato.. quando ho svolto delle prove (test ) ,su dei prototipi, che avrei voluto avere adesso l'adrenalina di allora.. solo per vincere le paure del pericolo..del mio lavoro..di adesso. Comunque.. per non dilungarmi troppo ho scelto di pubblicare una canzone di un cantautore che ritengo molto intelligente e sensibile.Lui scrisse questa canzone tra il 1992 e il 1993 .. credo.., e ancora oggi vada di moda .Leggete le sue parole sono bellissime, e anche se sono contrario.. nello scrivere frasi che hanno creato altri..,lo faccio per dare (spero )dei consigli ai giovani di oggi. Vorrei aggiungere  visto che siamo nell'anno della celebrazione dell'orrendo omicidio dell'onorevole Aldo Moro , un'altra canzone sempre scritta in quegli anni da questo cantautore che ammiro.Vi regalo anche queste parole.. ,parole di una canzone molto significativa. Buona lettura a tutti.  IL TITOLO E': SI VA VIA!

Si Va Via
Sono un deejay che lavora in diversi locali frequentati da ragazzi più o meno normali magari che lavorano durante la settimana o che abitano magari in qualche zona lontana da questa discoteca che al sabato sera è l'unico locale dove c'è un'atmosfera un po' giusta arriva un po' di gente potrebbe trasformarsi in una storia divertente allora via si va via si va si va via qualcuno c'ha la macchina qualcuno l'energia intesa in tanti modi, quello dipende ognuno può affrontare la notte che scende nel modo che gli pare gli piace e gli pare allora è un altro sabato che sta per cominciare però però però non c'è niente da dire la voglia di far festa e quella di fuggire da quando il mondo è mondo si possono incontrare e c'è qualcuno che sceglie di andare a ballare da me che metto su la musica più forte che c'è e allora c'è qualcuno che per venire da me si fa cento chilometri e io che posso fare quando li vedo qui li faccio ballare li prendo e me li porto dietro fino al sole e tutto il resto sono parole sono un digei vedo molto io dall'alto di questi piatti ne ho viste io di cose io ne ho visti di fatti ho visto una signora ingioiellata far la figa ho visto un entra ed esci per pipparsi qualche riga che finisce dentro al naso di un figlio di papà che si nasconde dentro all'università ; ho visto uomini baciarsi tra di loro con affetto e coppie miste che non vanno più d'accordo neanche a letto, ho visto dei politici arrivare con la scorta li ho visti strafottenti mentre fan la mano morta alla bionda con la minigonna con un sogno nel cassetto ed ho saputo di quel sogno addormentarsi dentro al letto ; ma più di ogni altra cosa ho visto gente regolare che veniva qui a ballare, a rimorchiare vivendo questo tempo in modo attivo ma anche onesto ognuno nel suo mondo e son parole tutto il resto parole che però mi piacerebbe raccontare in questo sabato che sta per cominciare ;
E ALLORA VIA SI VA VIA SI VA SI VA VIA IN CULO A QUESTA NOTTE E PURE ALLA POLIZIA LA STRADA LA CONOSCO E QUESTA MACCHINA DI PAPA' STASERA CHE HO BEVUTO SEMBRA CHE VADA LA META'
e io che da dieci anni torno a casa a quest'ora all'ora che di solito la gente poi lavora girando le statali dalla uno alla mille ho visto tante macchine poi far le scintille con la carrozzeria che grattava il catrame ho visto le lamiere diventare come lame sull'asfalto ho visto macchine come lattine d'aranciata accartocciarsi intorno a un albero dopo una sbandata e allora non c'è sabato che in una provinciale non c'è lo stronzo che mi sorpassa male in curva sulla destra mi passa a centottanta diretto verso il buio di questi anni novanta e io sono un deejay e il lunedì c'ho la nausea non posso poi non chiedermi qual è la causa, ma poi me ne dimentico e in fondo son sincero a quello del sorpasso io dedico un pensiero, pensiero di fratello pensiero un po' tetro è brutto quando sbagli non poter tornare indietro; ripenso a tutti i miti della gioventù bruciata al mito dell'eccesso alla vita spericolata fanculo alla ferrari e pure al maggiolino non valgono il sacrificio neanche di un moscerino spiaccicato sopra al vetro di un sabato da pazzi niente giudizi però per quei ragazzi sono figli di questo tempo che ha poco tempo per le morali sono ragazzi, ragazzi "normali" figli di questo tempo un po' malato nei contenuti che questo rap sia un monumento ai caduti di una guerra che fa vittime di diciotto anni sacrificate al dio dei grandi inganni comunque tutto questo non fa parte del mio lavoro tutto questo va molto oltre ogni stupido coro di questi moralizzatori che san sempre ciò che è giusto che in fondo al lunedì mattina ci provan gusto tutto questo con gli orari di chiusura dei locali con la birra e con gli amari c'entra poco lo dico perché ho sempre fatto tardi e chi ha in mano la risposta sono dei bugiardi io non ho risposta alcuna ho soltanto la mia rabbia nel vedere molta gente come me dentro una gabbia nel vedere che la libertà diventa paradosso e la trovi la mattina spiaccicata dentro a un fosso...

E QUESTA E' LA CANZONE DEDICATA A MIO PADRE E AI RAGAZZI DELLA SCORTA DELL'ONOREVOLE  ALDO MORO.IL TITOLO è: MARIO.

Mario
Mi ricordo da bambino che mio padre era spesso arrabbiato con me e non sapevo perché ritornavo dalla scuola verso l'una e quaranta e la fame era tanta con mia madre che diceva che c'è? Lorenzo dimmi che c'è? come è andata come mai non mi dici mai niente? ma che razza di gente questi figli che ho certe volte non so cosa ho fatto per vedervi dire sempre di no non lo so, non lo so ma ti droghi? fai veder le braccia ma che razza di faccia non mi piace per niente quella razza di gente con la quale ti vedi ma che cosa ti credi che tuo padre ed io non ti vogliamo bene? sempre le stesse scene ogni giorno ogni sera quella stessa atmosfera. mentre mio padre mi vedeva crescere lui mi sembrava non potesse invecchiare mentre crescevo tre centimetri l'anno lui era sempre uguale Mi ricordo a dodici anni un pomeriggio di sole mi portò a un funerale ma era uno speciale che non c'era neanche un morto parente neanche un conoscente solo un sacco di gente seria molto composta una specie di festa al contrario e mio padre Mario mi diceva quando avrai un po' più anni potrai dire io c'ero ai funerali degli agenti della scorta di Moro questa sera quasi ventisette anni sto leggendo il giornale e di quel funerale mi risale l'immagine in mente e ho chiarissimo in testa quel concetto di festa al contrario e di mio padre Mario che per come era sempre severo mi appariva sincero nel dolore del restare impotente insieme a molta altra gente che sostava di fronte al potere di pochi sulla vita di molti e a quei volti sconvolti delle madri delle mogli dei parenti e dei figli degli agenti della scorta di Moro e mio padre Mario era così serio E mi teneva sulla testa una mano quel pomeriggio è lontano quasi venti anni fa i negozi che chiudevano in tutta la città ogni cosa era strana nella mia fantasia non capivo perché in giro c'era tutta quella polizia le sirene spiegate le serrande abbassate sono più grande ma le cose non sono cambiate La mia mano è più grande e mio padre più anziano la mia mamma si preoccupa perché sono lontano. Questa storia che ho detto con la rima baciata non so forse neanche io perché ve l'ho raccontata forse il centro di tutto è quella mano che mio padre mi appoggiò sulla testa questo è quanto mi resta un ricordo profondo grande come il mondo questo gesto che mio padre ebbe il cuore di fare questo gesto d'amore mille volte più potente di un pugno in questa notte di giugno in cui scrivo mi fa essere vivo pronto ad essere padre a mia volta e a spiegare a mio figlio bambino come ogni destino si unisce si confonde e si intreccia in comune con le altre persone gli dirò che ogni schiaffo e ogni pugno che è dato ogni piccolo diritto che nel mondo è violato è una ferita per tutti gli esseri della terra e finché non c'è giustizia ci sarà sempre guerra

E L'ULTIMA E' IL REGALO DI COMPLEANNO CHE MI FACCIO  VISTO I MIEI ACCADUTI....IL TITLO E' : I GIOVANI.

Giovani
I giovani hanno i capelli lunghi e le basette come cespugli e nelle magliette la verità i giovani girano per la città i giovani parlano con i muri ma non ascoltano la risposta hanno una scritta sulla maglietta e non domandano quanto costa I giovani sono dentro i sondaggi catalogati in percentuali i giovani stanno bene i giovani stanno male I giovani quali quelli più belli? oppure i giovani quelli brutti? i ricchi, i poveri i giovani cosa, i giovani che? i giovani tutti! tutti i giovani sempre giovani non mi dire che ci sei anche tu. Tra quelli lì della pubblicità dell'aranciata e della Coca Cola quelli che gridano ai concerti quelli che occupano la scuola quelli che non trovano da lavorare quelli che ancora paga papà quelli che non c'è mai un cazzo da fare in questa cazzo di città Vorrei passare dai 10 ai 30 per non subire questa tortura il primo amore, la prima casa dover vestire quest'armatura il primo amico che ti tradisce o che magari tradisci tu il primo treno che non ci sali e che magari non torna più

 
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