ANIMA APERTA

Non sai che tocca alla Crucchetta scrivere?

Stellina, hai ragione, ma salto il turno perché sono arrabbiata.

Arrabbiata? Per cosa? Racconta!

Beh, come dire, se una ignorante in religione esiste, non affaticarti a cercarla: lo sono. Se dovessi chiedermi se sono atea od agnostica, risponderei sicuramente no. Se poi mi chiedessi se sono Cattolica, beh come dire, sarei incerta: Cattolica si, Cristiana … non so… cogli quindi con prudenza i miei dubbi, Stellina.

Paola, dunque, deciditi, parla!

Stellina, parlo ma non mi decido. Non mi decido perché sono incerta e pure arrabbiata.

Arrabbiata? Di che, per cosa?

Del funerale di Papa Ratzinger, del prima, del dopo. Del prima per anni, per secoli, per l’oggi, per il domani

Paola, insomma, deciditi, parla!!!!!!

Stellina, ma tu ascolti mai la TV? Ascolti Cattolici che si odiano?

Un Patriarca della Chiesa Ortodossa Russa, un Kirill vestito da marionetta che grida alla guerra?

Una Chiesa Ortodossa Ucraina che allontana gli Ucraini appartenenti alla Chiesa Ortodossa Russa?

Le esequie di un Papa, nelle quali esplodono risse, libri, critiche, odi sopiti, episodi che gridano offesa a Dio e all’uomo?

Stellina, io guardo la chiesa di tutti i giorni. Sento il silenzio della chiesetta. Quasi non frequento Messe o cerimonie eppure nel silenzio, sola m’accosto. Guardo, penso, rifletto. Metto una offerta, accendo una candelina perché la luce brilli nella chiesetta fredda, vuota. In quello che è nel suo essere vero. Nel dono che dona a chi semplicemente vi entra, in punta di piedi…. Cercando, sperando e poi spesso trovando: in sé!

Ma Chiesetta vera.

E guardo quei tanti semplici preti e religiosi che, in semplicità, spesso povertà, pregano e fanno.

Fanno

Poi esco.

Stellina! Cos’è quell’esercito di papaveri rossi marcianti in squadra dietro feretri,  sorridenti del fasto, del giorno atteso, preparato, fors’anche sperato, del libertinaggio che spesso appare nelle pance pasciute, nelle nere mercedes dalle quali benedicendo, porgendo al bacio non mani, anelli, scendono in vesti fresche si stiro di gente che neppure conoscono, che probabilmente pagano ed alle quali forse non hanno mai rivolto un sorriso, un coraggio?

Al Papavero Rosso dovrei confessare le colpe od al semplice frate che in silenzio porge aiuto e tacendo, solo, prega?

Stellina per questo urlo e infuriata chiedo:

Tu, tu papavero in rosso, tu che armato dello Spirito Santo nominerai forse il nuovo Papa, tu ! Tu!

Credi in Cristo?

Ci Credi Papavero Rosso?

Dammene prova. La tua condotta di vita sia prova.

O fuggi, fuggi lontano, esci da questa chiesa. Troppo spesso il tuo abito non ti rappresenta.

Papavero Rosso

Scende la sera. La semplice povera porta della chiesetta si chiude. L’anima del semplice, umile, vero rappresentante della vera chiesa, si accosta alle ultime candeline che ancora illuminano altari e che ben si ricordano di colui che le accese, di coloro che umili talora sofferenti ma sempre sapendo che qualcuno sente, sa e guarda, pose una piccola moneta perché la luce fosse pane per coloro che davvero, umilmente, credono, sono e donano.