Creato da refacquasaronnese il 06/12/2010

COMITATO ACQUA

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PER LA DIFESA DEI REFERENDUM

Post n°282 pubblicato il 03 Luglio 2012 da refacquasaronnese
 

Ad un anno dal referendum del giugno 2011, che ha visto 27 milioni di italiani scegliere per la gestione pubblica dell'acqua, l'assessorato ai Beni comuni e Democrazia partecipativa del Comune di Napoli ha promosso presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici il confronto "Per la difesa del Referendum, per una politica democratica delle tariffe", che ha visto la partecipazione di Alberto Lucarelli, assessore ai Beni comuni e alla Democrazia partecipativa; e di Corrado Oddi, coordinatore Forum Nazionale Acqua.

Un confronto di particolare interesse, in occasione della trasformazione di Arin Spa in ABC (Acqua Bene Comune) un'azienda speciale a carattere totalmente pubblico, con il coinvolgimento dei cittadini nel Cda e nel Comitato di sorveglianza. Il Comune di Napoli è il primo in Italia ad aver avviato e concluso un percorso per la gestione partecipata delle risorse idriche.
“Vive con gli occhi rivolti al passato chi ragiona ancora nei termini che le Spa hanno un maggiore accesso al credito – sottolinea Alberto Lucarelli, assessore all'Acqua Pubblica, Beni Comuni e Democrazia Partecipativa del Comune di Napoli -. Le Società per Azioni pubbliche hanno gli stessi obblighi delle private, quali il pareggio di bilancio e il patto di stabilità. Inoltre queste Società, a differenza delle Aziende Speciali, hanno un accesso alla Cassa Depositi e Prestiti meno favorevole. In tal senso, per la governance economica dei Beni Comuni, dobbiamo lavorare su tre fronti di finanziamento: la fiscalità generale, per la manutenzione degli impianti; la finanza pubblica, quindi la Cassa Depositi e Prestiti, per gli investimenti; e la politica tariffaria, per coprire i costi di gestione”.
Siamo in presenza di un vero e proprio tentativo di scippo del secondo quesito del referendum 2011 – spiega Corrado Oddi, coordinatore del Forum Nazionale Acqua – quello che ha abrogato la remunerazione del capitale investito con le tariffe del servizio idrico. Questo tentativo lo sta facendo l'Authority Energia e Gas, che vuole ripristinare, sotto mentite spoglie, la remunerazione del capitale”.
Per quanto ci riguarda – aggiunge Oddi – ci opporremo sia dal punto di vista politico che giuridico perché non venga calpestata la volontà della maggioranza degli italiani”
“Sarà un'altra battaglia di civiltà e di rispetto verso 27 milioni di cittadini
– conclude Lucarellicon una istanza forte alla Cassa Depositi e Prestiti a svolgere la sua funzione primaria, così come previsto dal suo Statuto”.

 
 
 
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