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Nella puntata di Otto e Mezzo di mercoledì 5 dicembre, a una domanda della Gruber “lo capiranno gli elettori?”, lo scrittore Gianrico Carofiglio ha risposto in maniera testuale, “gli elettori negli ultimi tempi non hanno dato ottima prova di sé ma può darsi che vedano un pochettino più lungo.” (da 19:20 a 19:10).
Da quando le elezioni del 4 marzo hanno letteralmente terremotato il PD, relegandolo al secondo posto come partito con il 18,72% di preferenze, dietro al M5S con il 32,68%, e davanti alla lega con quasi il 15% di voti, e soprattutto da quando si formò la maggioranza gialloverde, M5S-Lega, che attualmente governa il paese, non passa giorno che dal Pd e dai suoi sostenitori non arrivino frecciate all’inettitudine degli elettori per la scelta politica.
Dimenticando, forse, che il primo partito di centrosinistra in Italia, il Pd, se davvero si fosse fatto carico delle problematiche della povera gente, mai sarebbe stato abbandonato da due milioni e mezzo di elettori i cui voti hanno rimpinguato per lo più il M5S.
È facile attribuire all’incapacità di giudizio dei votanti il motivo per cui oggi al governo abbiamo i populisti del M5S e i razzisti della Lega.
Ma se si cancella l’articolo 18 dallo statuto dei lavoratori, si difende a spada tratta la legge Fornero, si agisce in maniera tale da dare a intendere che si hanno a cuore più le banche che non i risparmiatori truffati da quelle stesse banche, se si vuole riformare a ogni costo la Costituzione con l’appoggio di Berlusconi fino a “ieri” considerato il nemico giurato della sinistra, se si varano una riforma del lavoro e della scuola che, anziché migliorarle, hanno peggiorato le cose, se si vara una legge elettorale propagandandola come la più bella d’Europa per poi vedersela mestamente bocciare per incostituzionalità, se prima dici una cosa e poi fai esattamente l’opposto, non c’è da stupirsi poi se gli elettori ti abbandonano, preferendo chi, per quanto urli ai quattro venti contro gli immigrati, l’UE e l’euro, mostra di farsi promotore delle problematiche reali della maggioranza dei cittadini.
Così come è indubbio che fare oggi proposte per il bene del paese, mentre all’epoca in cui si era al governo si trasmise nella gente la percezione di sfasciarlo il paese, o quanto meno di tutelare solo le fasce privilegiate, le cosiddette “caste”, non aiuta certo ad accrescere nei propri confronti la simpatia degli elettori.
La sinistra, se esiste davvero, torni a fare la sinistra e allora sì che gli elettori torneranno a votarla.
Fino a quando la sinistra farà politica nei salotti televisivi e non, e nei quartieri “bene”, difficilmente riguadagnerà la fiducia della gente.
Sostenere implicitamente o esplicitamente che chi non vota Pd è un idiota mette rigorosamente a rischio i valori democratici.
La prima cosa che dovrebbe fare un vero “democratico” è accettare le scelte altrui, cercando di sforzarsi di capire i motivi della perdita della propria credibilità agli occhi della gente. Denigrarle perché si sente intellettualmente superiore è indice di superbia che non paga mai.
Così facendo, discrimina, allontanando sempre più gente da sé!
a cura di www.acraccademia.it
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Inviato da: acrilsanremese
il 09/04/2021 alle 10:59
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