Creato da algori il 31/01/2007

quello che sono

Storie di tutti i giorni

 

 

LAVORO

Post n°156 pubblicato il 16 Settembre 2010 da algori

Sono passati 19 mesi. Accidenti quanto passa in fretta il tempo. All'inizio non avevo la più pallida idea di cosa volessero da me, e a dire il vero, temo neppure loro. Il compito di responsabile della produzione sembrava una parola cosi grande, e le mansioni da svolgere....... ancora di più. Coordinare i responsabili dei vari cantieri, garantire il fatturato mensile, la produttivita, risolvere qualsiasi problema attinente all'esecuzione degli appalti. Si, e vero, l'ho fatto per tanti anni, ma eravamo molti meno, ed i numeri non erano certo quelli di ora. Avrei dovuto sostituire uno dei titolari che si occupava appunto della produzione aziendale. La prima cosa che mi e stata detta dai colleghi e stata 'non ti lascera' mai il suo posto'. E quante liti con i geometri che non capivano cosa volevo da loro. E con la proprieta' peggio ancora. Incredibile. E' passato poco più di un anno e gia da tempo il grande capo mi ha lasciato il suo posto. Ed ora, ad aggiungere benzina sul fuoco, altri incarichi, altre mansioni da svolgere. Quasi ogni giorno discussioni accese con la proprieta' che chiede sempre di piu'. Questa sera, amareggiato per tanta cattiveria e pretestuosita ho impiegato quasi un'ora per arrivare a casa. E abito a 3 km dall'ufficio. A girare attorno per allentare la tensione, la rabbia, per non scaricare su chi non ha colpa tutto il rancore che porto dentro. Si, ho raggiunto l'obiettivo prefissato anche se pagato a caro prezzo, ma ora voglio di piu' a qualsiasi costo. Mi sono tutti addosso oramai, i confronti accesi sono all'ordine del giorno. Stanno provando in tutti i modi ad impormi metodi e concetti palesemente sbagliati. Frappongono tra me e loro colleghi che uno dopo l'altro faccio fuori. Chissa' fino a quando riusciro' a resistere, prima che il fisico mi abbandoni di nuovo. Sulla parete ho appeso una massima che leggo ogni giorno 'Ricordati che il falco puo' alzarsi in volo solo con il ventro contro e non a favore'. E quindi piu' la lotto si fa dura piu' mi sembra di volare in alto. Un'altra massima sullo schermo del computer 'Se non fissi i tuoi obiettivi, sei destinato a lavorare per quelli degli altri'. Devo farcela a qualsiasi costo.

 
 
 

ECCOMI

Post n°155 pubblicato il 15 Settembre 2010 da algori

Strano come passa in fretta il tempo. Quasi un’anno è passato dal mio ultimo post, ma credetemi che da allora, ad oggi non c’è stato il nulla, ma un rincorrersi di accadimenti, situazioni, gioie e dolori. Ma il lavoro, la vita, ti portano via, travolto da ciò che mi accade intorno e scorre senza lasciare segno alcuno. Tante sono state le occasioni per fermarmi, riflettere su me, su ciò che sono e vorrei, ma come spesso accade, si riaccende la frase, lo farò domani, e tutto si spegno in un solo istante. L’altra sera però ….. davanti al mio film preferito ‘Vi presento Joe Black’ mi sono lasciato rapire dalle emozioni e da ciò che il cuore da tanto desiderava. Sognare un’amore quasi impossibile, puro, semplice e profondo come quello raccontato in quella storia. Non lo so, forse l’accorgersi quanto è bello lasciarsi cullare dai sentimenti, o forse anche solo la paura di non riuscire a dire al mio ultimo compleanno ‘Non voglio niente di più di quanto la mia vita mi ha regalato’, mi ha portato a fermarmi un’istante questa sera. Per scrivere su questo mio diario, dove riesco a lasciarmi cullare da ciò che il mio cuore riesce ad esprimere. Proverò a raccontarmi piano piano. Ad ogni occasione possibile a lasciarmi andare senza timore alcuno. Ma scrivere. Per sentirmi vivo. Per lasciare un piccolo segno in questo immenso oceano che è internet. A presto allora, con tutto ciò che ho vissuto, dove sono ora, e dove voglio arrivare. Buona notte a tutti voi che di qui passate.

 
 
 

CIAO NONNO

Post n°154 pubblicato il 28 Ottobre 2009 da algori

Che strane situazioni regalano la vita. Circa 10 giorni fa, ho saputo che il papa' del mio ex capo, non c'e' più. Improvvisamente ha ceduto alla stessa malattia che ha sconfitto Papa Giovanni Paolo II a cui ero tanto affezzionato.Entrambi mi hanno lasciato un esempio di vita e coraggio  che e' entrato forte nel mio cuore. Lo chiamavo nonno il padre del mio capo, tanto mi ero legato a lui dopo 20 anni di lavoro con suo figlio. Appena saputa la notizia ho mandato un messaggio di cordoglio all'ex capo e lui mi risponde 'ringrazio di cuore. Lui ti voleva tanto bene'. Mi colpisce la risposta visto i trascorsi dell'anno passato, cerco di dimenticare tutto cio' che e' stato e gli rispondo nuovamente che gli volevo bene anch'io e che per me e' stato un esempio di vita ed un modello da imitare. Non mi risponde piu' e ho pensato di averlo offeso in qualche modo e di essermi spinto troppo in la verso chi per me forse serba ancora dell'odio. Mi rammarica l'accaduto, non so che fare. Lascio tutto alle spalle e sabato vado al funerale. Mi metto in disparte, tra gli ultimi e sconosciuti o forse tra quelli che per rispetto del dolore cerca di farsi sentire vicino a chi piange senza avvicinarsi troppo per non ferire. In disparte, nell'angolo per tutta la messa, alle parole del sacerdote, lo ammetto qualche lacrima l'ho versata pure io. I colleghi seppur vicini li sentivo lontani come non mai ed il mio sguardo rivolto all'ex capo, alle rughe del suo viso, allo scompiglio dei capelli ed a quel volto cosi affranto come non avevo visto mai. Ho preferito cosi', stare in disparte per paura di turbarlo nel ricordo dell'odio del nostro ultimo incontro. Il corteo esce verso il cimitero, le parole e benedizioni di rito. Le condoglianze degli amici più cari, i famigliari e le persone a lui vicine. Ero titubante non sapevo se avrebbe accettato anche le mie. Mi avvicino un po alla volta e lui sembra quasi evitarmi. Ma quando sono davanti a lui, gli prendo la mano e gliela stringo forte dicendo 'Mi dispiace di non esserti stato vicino in questi giorni di dolore'. Mi guarda in viso con gli occhi tristi, e come un bambino mi abbraccia stretto e forte senza lasciarmi un solo istante. E con le lacrime, con la testa appoggiata alla mia, come cancellato ogni orrore del tempo passato, mi sussurra 'E stato un esempio per noi vero? non potremmo mai dimenticarlo. Ti voleva tanto bene davvero'. Lo ammetto. A stento ho trattenuto le lacrime, e le persone intorno che cercavano di fargli le condoglianze si sono fermate aspettando che noi ci lasciassimo. Come due amici ritrovati, persi da chissa' quanto tempo, e riuniti sul ricordo di un uomo che ha dato luce alle nostre vite. Accidenti, quanto male inutile lascia il rancore nei nostri cuore. Quanta gioia nelle vene scorre quando perdoniamo tutti gli errori. Insieme nella vita. Vicini nella morte dei nostri cari. Non credo ci sia modo migliore per dimostrare l'amicizia a qualcuno. Credo pero' che questa volta se ne sia accorto anche lui. Peccato non aver continuato a vivere, lavorare, litigare e combattere insieme spalla contro spalla contro ogni ostacolo sia professionale che di vita. Condoglianze per la perdita di tuo padre, caro amico mio. Non vi dimentichero' mai ora che i nostri sguardi non si incontreranno più. Con affetto. Francesco.

 
 
 

SE POTESSI DIRE

Post n°153 pubblicato il 06 Ottobre 2009 da algori

Non essere più qui...

dover abbandonare chi...

senza nulla chiedere ha detto sempre e solo si....

una carezza, un sorriso, e nulla di più....

il ricordo dentro di me....... e tu......

che la vita non mi ha concesso più...

Solo la musica arriva cosi dentro di me....

e con se porterà sempre il ricordo di te...

............. ufffa

a tutti voi volevo dedicare questa canzone che

regala ogni giorno un brivido al mio cuore fino a che

forse un giorno, questo mondo mi lascera tornare.

http://www.youtube.com/watch?v=JJNn_vHTtMQ

 
 
 

Ricordi

Post n°152 pubblicato il 28 Luglio 2009 da algori

Che strana questa sera. Pochi istanti per me da dedicare a quel che vorrei...... ma non sempre mi è concesso fare…Un salto nel passato. Un ritorno all’anno oramai dimenticato, nel ricordo di tutte le persone che in quel periodo ho incontrato. Quanti momenti insieme a loro, quanti pensieri, ricordi sentimenti e sogni condivisi, che non ho mai scordato. Allora per accendere la memoria provo a fare un salto nelle loro case. Entro nei profili, nei blog, nelle foto, e d’incanto tutto ciò che avrei voluto dire sparisce. Non mi sono reso conto che mentre la mia vita in fretta doveva passare senza lasciare segno alcuno, per coloro che ho incontrato, tante cose sono cambiate. La vita è volata via come un soffio, ed ha portato con se ogni ricordo, ogni legame, ogni sogno, condiviso insieme… Ed ora non faccio più parte di nulla. Nemmeno tra le righe ritrovo qualcosa di me, di quello che è stato, e che ora e solo un lungo seeee….. Che strana la vita. Speri così tanto che voli via portando con se le cose tristi che ti avvolgono, e come d’incanto non trovi più tra le dita nemmeno quel che di bello avevi dentro. Tutto si cancella dietro quel se. E più passo di casa in casa e più mi sento estraneo, quasi non fossi mai esistito. Forse davvero non sono esistito mai. Solo un soffio di vento passato in un mondo così grande da non accorgersi neppure che io qui sia esistito. Chissa che mi credevo. Che immaginavo??? Tutti ad aspettare un qualunque viaggiatore della rete, senza meta, senza inganno, senza ragione e con solo qualche affanno…. Che strana la vita. Cerchi con tutto il cuore una cosa, mentre nel contempo ne perdi un’altra forse ancora più importante della prima. Cerco un’immagine che dipinga nella mia vita questo istante. Una solo ritrovo. Tutto il mio niente mentre scivola via dalle mie dita.

Accidenti, che stupido sono stato, a non accorgermi di quel seeee ….. tanto sognato.

Buona notte a voi.

 

 
 
 

il sogno nel cassetto

 

UN GRANDE UOMO

Anche per me, la fede, ha gli occhi ed il coraggio di quest'uomo

 

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