Creato da algori il 31/01/2007

quello che sono

Storie di tutti i giorni

 

 

Falegname

Post n°151 pubblicato il 08 Luglio 2009 da algori

Mentre rileggevo l'ultimo post mi sono ritornate in mente le vere ragioni per cui ho costruito quel mulino in legno. Nonostante mille ragioni del tempo passato, lo ammetto, non ne ho piò rimpianto e tutto il male che c'e stato un tempo l'ho gia dimenticato. Stavo lavorando l'altro giorno a terminare le ultime finiture come un vero falegname fuori nel cortile. Mi passa accanto mia sorella e mi dice 'lo sai che hai lo stesso odore di papa' quando lavorava a casa??'. Gli risposi 'Adesso hai capito perche' ci metto cosi tanto a finire questo lavoro'. SI ha ragione. Quando al sabato mattina mi metto i vestiti vecchi che uso per lavorare e' come se riabbracciassi mio padre, i suoi gesti, il suo profumo, i ricordi si rincorrono e tornano a 30 anni fa quando da piccolo lo aiutavo nei lavori in legno che faceva a casa. Ho come l'impressione di stargli accanto come un tempo e di averlo qui vicino. E' solo che ora lui non c'e' e vive solo con mamma in montagna, ed ora sono io a prendere il suo posto, a farlo risentire qui vicino a me, a cio' che sono........ Che strano, allora e' a questo che riferivano le persone che continuavano a dirmi che i nostri genitori vivono in noi per sempre..... Non l'avevo capito e ...... che strana sensazione..... Non mi ero accorto di ricordare cosi tante cose di lui. E gia' mi manca, ed ho bisogno di rivederlo, perche' di lui ho il ricordo da giovane che mi aiuta nei momenti bui, il pensiero delle sue fatiche e delusioni che mi spinge ad andare avanti.... ma non devo fermarmi a questo.... di lui voglio molto di piu. Di cio' che devo essere nella mia eta' l'ho capito, ma di quel che saro' quando come lui saro' vecchio non so ancora nulla. Voglio ritornare a guardarlo negli occhi mentre le rughe dipingono sulla fronte il passare degli anni. I capelli sempre più grigi, le braccia e le gambe sempre piu stanche. Voglio vedere ed imparare da lui di tutto ed ancora di piu, perche' davvero cio' che di buono che aveva dentro rimanga in me per sempre e possa portare avanti un po' di lui quando un giorno non ci sara' piu'. E gia mi vengono i brividi. Ora il mulino e' finito, ma non mi posso fermare e devo trovare subito qualocos'altro da costruire, perche' mi manca il suo profumo, perche' mi manca mio padre. Ciao grande uomo.

 
 
 

PIANO B.

Post n°150 pubblicato il 07 Luglio 2009 da algori
Foto di algori

Che strano. Mi ritrovo spesso ad elargire consigli alle persone con cui lavoro, senza mai ascoltarmi per davvero. Penso a tutte le volte in cui ho richiesto ai capi squadra di prevedere un piano B nella esecuzione dei lavori di cantiere. Quel piano da attuare nel caso in cui le cose non vadano come previsto, o accada qualche contrattempo che ne impedisca la corretta esecuzione. Accidenti, non ci avevo mai pensato fino ad ora. Ed allora subito ad immaginare il mio piano B. Quel piano da attuare se nel nuovo posto di lavoro accadesse quel qualcosa di non previsto da rovinare tutti i progetti per il futuro. Non ho spremuto così tanto le meningi a dire il vero. La cosa è risultata quasi istantanea, scontata e naturale. Che altro potrei immaginare di fare??? Bhe, un’idea potrebbe essere seguire le orme di mio padre, ed allora via con i primi esperimenti per esplorare nuovi orizzonti lavorativi. Ed ecco la mia prima creazione. Che ne dite??? Potrei averi un futuro nel campo della falegnameria artigianale. Già mi vedo come mastro geppetto a costruire pupazzi di legno, castelli, carriole, casette di legno e quant’altro il mercato richieda. Mi vengono i brividi al solo pensiero. Buona giornata a tutti.

 
 
 

Si ricomincia

Post n°149 pubblicato il 21 Giugno 2009 da algori

Sapete, tante sono le cose che avrei voluto dirgli, domande dei perche' di certi atteggiamenti, altre dettate dal mio orgoglio, e dal male che mi ha fatto. Ma mi sono guardato dentro, ed ho capito che questi 20 anni mi hanno dato davvero tanto. Che la forza ed il coraggio che e' in me, proviene forse anche dall'atteggiamento sbagliato, scontroso e cattivo del mio ex capo. Insomma, di tanto trascorso non intendo buttare via proprio nulla, perche' seppur infelice e poco glorioso ha contribuito a costruire ciò che sono. Quando e' entrato in ufficio l'ultima sera lui aveva gli occhi bassi, ed io no. Lui era di fretta ed io invece avevo tutto il tempo che volevo. Lui era sconfitto ed io no. Lui era triste io invece sereno e felice. Non sarei mai riuscito ad infierire contro di lui. Si era già fatto abbastanza male da solo, e non intendevo ferirlo anch'io. Cosi ho messo il mio orgoglio in tasca, l'arroganza dietro le spalle, la semplicita' ed umilta' nelle mie parole, e con il cuore mi sono fatto avanti, e credo di aver fatto la cosa giusta. Anche se lo incontrassi nuovamente, non avrei nessun cruccio dentro e lo guarderei soltanto con la tristezza di chi non ha potuto far nulla per aiutare una persona a non farsi male da sola. Mi dispiace per lui davvero. Se avesse dato anche lui ascolto al suo cuore forse le cose sarebbero andate diversamente.

Ora comincia una nuova vita. Qui nel nuovo lavoro, e' un fermento di mille cose, sogni, progetti e obiettivi da raggiungere. Mi hanno fatto il passaporto, ed ho gia' cominciato a viaggiare per il mondo, conoscendo persone nuove, i loro sogni e progetti da realizzare, e chiedono di me per dare loro consiglio, ed ascoltano la mia opinione, e si ripromettono di incontrarci ancora, sicuri che ho molto da dare anche a loro.

SI, l'incubo oramai e' passato, e tutto sembra condurmi, verso una strada che mi aiutera' nuovamente ad essere migliore, non solo professionalmente ma anche come nuovo.

Cosa potrei chiedere di più????

Grazie a tutti voi. Buona domenica

 
 
 

Giro pagina

Post n°148 pubblicato il 21 Giugno 2009 da algori

E' passato tanto tempo vero. Sapeste quanto cose sono accadute da allora. Vi ho reso partecipi di ogni mia pena e pensiero, ed ora credo sia giusto condividere con voi anche l'epilogo della lunga avventura dei miei 20 anni di lavoro. Mi chiamano dall'ex ufficio circa un mese fa. Mi chiedono di passare perche' l'ex capo vuole sistemare le cose. Nella mia mente tutto già previsto ciò che sta per accadere. Mi presento quella sera, e come se stesse recitando un copione mi dice per filo e per segno ogni parola che già avevo immaginato. Nell'ultimo anno hai lavorato poco. Per forza rispondo io mi hai tolto tutti gli incarichi che dovevo fare?. Al sabato non sei più venuto a lavorare ed hai cominciato a fare solo 9 ore al giorno invece che le 12 di un tempo. Ovvio gli rispondo. Se non avevo nulla da fare che avrei dovuto inventarmi per restare?? Sarebbe stato come rubare, essere presente qui senza nulla da fare. Non mi importa risponde lui, tu dovevi continuare con il tuo orario di lavoro e restare qui in ufficio anche senza fare nulla. Gli rispondo che ho 40 anni e non intendo farmi umiliare più di quanto tu già abbia fatto. Sembra non sentire. Avanza illazioni in merito ad errori che avrebbero fatto gli operai in cantiere, e che pertanto erano stati colpa mia. E cosi' con un milione di scuse mi riferisce di voler riconoscere solo una minima parte della restituzione del prestito. Gli rispondo che mi dispiace, ma purtroppo non posso accettare. Se ho sbagliato, ed e' umano e da dimostrare, di certo non sono stato l'unico e sono stato punito gia' oltre ogni limite. Ti chiedo per favore di rivedere la tua posizione e di chiudere bonariamente la questione. Mi risponde perentorio no. Allora credo sia inutile proseguire con la discussione. Non ho altro da dire se non per favore di ripensarci e di farmi sapere qualcosa a breve. Rattristato e spaventato per cio' che sarebbe potuto accadere me ne vado. Mi richiamano dall'ufficio 15 gg dopo, chiedendomi di passare a ritirare il TFR. All'appuntamento lui non c'e' e demanda tutto al ragionere il quale mi consegna una dichiarazione da firmare in cambio del TFR. Nella stessa sta scritto che rinuncio a qualsiasi pretesa e che con l'incasso del TFR mi ritengo soddisfatto di ogni pendenza con la ditta in questione. Mi rifiuto di firmare. Spiego loro che se l'avessi fatto, avrei perso la possibilta' di ottenere cio' che mi spettava, e che le possibilità di ottenere giustizia sono tante e di certo non le voglio buttare al vento. E me ne vado. Altri 15 giorni e mercoledi questo fissano un nuovo appuntamento per il TFR, chiedendomi di portare quanto so. Mi presento mercoledi 17 (che già per il numero e' tutto un programma). Lui e' in ritardo ma aspetto. Arriva, entra di corsa a testa bassa e mi accompagna in ufficio. Hai tutto mi chiede?? Si. Prendo i soldi, li consegno, lui prende la mia lettera e senza nemmeno guardare se sono giusti o altro, mi dice, allora questo e' a posto. Prende tre assegni, me li intesta, li firma, me li consegna. Io senza parole prendo la sua dichiarazione la firmo e..... Auguri, grazie e buona serata. Lui risponde, altrettanto e se ne va.. E non lo rivedrò più.

 
 
 

E LA VITA CONTINUA

Post n°147 pubblicato il 20 Marzo 2009 da algori

Hem…. Si….. sono qui solo per pochi istanti. Per cercare con semplici parole di raccontare ciò che in questo mese ho vissuto. Per ricordare con voi ogni sensazione, paura, gioia e molto altro ancora, vissuta in questi ultimi giorni. Partirò dalla fine. Sembra un gioco di parole ma non lo è credetemi. La fine. La conclusione di un’esperienza lavorativa durata 20 anni, in cui ho vissuto pienamente ogni istante, ho cercato di dare il meglio di me, di annullarmi come persona pur di compiacere ed esaudire ogni richiesta del mio titolare. Volete sapere come si è conclusa l’avventura?? Solo ora lo son venuto a sapere. Si è messo in testa che io ricevessi …………. dai nostri fornitori. Non riesco nemmeno a pronunciare quella parola. Tanto mi inorridisce solo l’idea che lui abbia potuto pensare di me una cosa del genere….  Non ho mai fatto nulla di simile in vita mia, eppure…. Non mi è stata data la possibilità di dimostrarlo, di chiedere un confronto chiarificatore, di nulla. Sono stato accusato ingiustamente, giudicato, e punito…. Sebbene non abbia fatto nulla. Nel 2007 mi viene offerta l’occasione dell’acquisto di un mio sogno. Economicamente non posso permettermi una cosa simile nell’immediato, lui allora si offre in mio aiuto con un prestito che da allora sto pagando pian piano ogni mese. Nella fiducia, e visto i rapporti stabili di lavoro, consegno a lui la ricevuta del prestito, mentre lui, rinviando di mese in mese non mi da alcuna ricevuta dei versamenti miei. Epilogo. Venerdi 13 febbraio, gli chiedo con i soldi in mano di chiudere il prestito alla luce degli acconti precedentemente versati. Mi risponde che i conti li chiuderemo contestualmente alla consegna del T.F.R. per conguagliare il prestito del quale fino ad ora a lui nulla risulta versato. Gli chiedo se sta scherzando, che per favore non mi faccia più male di quanto fino ad ora non abbia già fatto. Mi risponde che non è stato lui a volerlo, ma visto come sono andate le cose, male che si vuole non duole. Resto allucinato. Lui non si fa più vedere. Termino quell’ultimo giorno di lavoro quasi tra le lacrime e da li me ne vado la sera in tutta fretta mentre i colleghi rattristati cercano di invitarmi ad un aperitivo. Proprio un bel Venerdi da ricordare…. Quasi simile alla vigilia di natale quando ha preteso lasciassi l’auto aziendale a me consegnata in ditta e me ne andassi a casa a piedi. Ho impegato più di due ore ad arrivare. Lasciamo stare. Lascio a voi immaginare il mio stato d’animo, come mi sono sentito, la tristezza, la delusione, la rabbia e il non sapere come fare da ora in avanti. Non dovevo perdermi d’animo, perché il lunedì a seguire dovevo iniziare un nuovo lavoro, in un ambiente del tutto diverso, nuovo, con persone sconosciute e per di più un incarico non certo chiaro sulle modalità in cui avrei dovuto eseguirlo.

 
 
 

il sogno nel cassetto

 

UN GRANDE UOMO

Anche per me, la fede, ha gli occhi ed il coraggio di quest'uomo

 

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