L'Essere e' qualcosa di impalpabile, evanescente...indecifrabile..imperscrutabile, contrariamente all' Esistere. Noi creature mortali continuiamo a fare come le tre scimmie..ignorando volutamente sia cio' che viene palesato...sia cio' che viene occultato...diventando cosi, alieni dell'Essere quanto dell'Esistere
PERCORSO DI UN ANIMA
Post n°73 pubblicato il 31 Agosto 2010 da pensiero_stupendo00
SEGNALI DI FUMO Erano loro gli americani che comportandosi da veri duri Nulla poterono l'archi e le frecce, E non contenti di tali affronti Il loro numero a ben ridurre Battuti in campo,ma che disdetta, ed ogni dubbio di lui dissipa, Gli sarà ,pensa, la sorte ria Di nicotina dolce veleno, Solo col fumo vi butti giù Del prode indiano sia la riscossa, Se non pubblicizzano,ma che disdetta, Il bianco lurido giammai non vinca, Molto non manca chè crollerà Vi ammazzeremo a cento a cento
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Post n°72 pubblicato il 21 Agosto 2010 da GUANOT
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Post n°71 pubblicato il 20 Agosto 2010 da azimut_1
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Post n°69 pubblicato il 23 Aprile 2010 da azimut_1
Ho vissuto la mia fame di avventura fin da bambino, sulle rive del grande fiume italiano; a stretto contatto con la natura, sia pure nell'ambiente rurale della bassa padana, ho scoperto la curiosità, la capacità di sognare. Nella mia fantasia i sabbioni del Po diventavano deserti, i pioppeti grandi foreste, e la linea azzurrina delle Prealpi Bresciane sull'orizzonte lontano, irraggiungibile, rappresentava per me il tetto del mondo. Un tronco portato dalla corrente diventava una nave per viaggiare e scoprire mari sconosciuti. Materializzavo nella realtà quotidiana, con la fantasia, le suggestioni di cui mi nutrivo leggendo quelli che consideravo i miei “vangeli”: le straordinarie avventure di Jack London, Melville, e tutti i grandi viaggiatori, esploratori e avventurieri della letteratura. La mia prima, grande avventura è stata attraversare a nuoto il Po, che ai miei occhi di ragazzino pareva un'impresa titanica. Poco importava se la riva emiliana e quella lombarda erano assolutamente identiche; tra loro c'era l'ostacolo e il pericolo, rappresentati dalla corrente, e in gioco la paura da vincere e l'apparentemente impossibile da superare. Sono state queste le premesse della mia vita”. Walter Bonatti ricordo. il profumo denso dell' argilla che dal naso scendeva fino allo stomaco come se fosse qualcosa da mangiare la sabbia fatta di pagliuzze d'oro dove noi bambini affondavamo le mani in un silenzioso gioco il lento fluire dell'acqua il suo moto uniforme senza litigi ne' gorgoglii le misteriose chiatte che procedevano sicure verso le loro colonne d'ercole ricordo I "baracchini" sulla riva dura e compatta con tavoli e lunghe panche di legno qui si riunivano le famiglie per il pranzo: gnocchi di semola, amboline fritte, salame ed un bicchiere di buon lambrusco per i grandi sopra di noi ritagli di cielo si facevano largo tra il baluginio giocoso delle foglie di pioppo pizzicate da un venticello impertinente ricordo un sentierino quasi sul bordo offriva alla vista quelle buffe tonde reti da pesca che si protendevano sull'acqua e i casottini verdi di legno dipinto tra salici ed arbusti dei pochi pescatori rimasti che ti salutavano con malinconico orgoglio ....solo ricordi |
Post n°68 pubblicato il 21 Aprile 2010 da azimut_1
Questa etnia sta subendo violenze e repressioni dal governo cinese L'altro Tibet di Pechino FRANCESCO MOSCATELLI Quali sono le cause delle violenze nello Xinjiang? Lo Xinjiang, 20 milioni di abitanti e una superficie pari a cinque volte l’Italia, è una regione autonoma situata nel nord ovest della Repubblica Popolare cinese. È ricca di petrolio e gas naturale e già nel XIX secolo è stata al centro del «Great Game», la lotta fra la Russia, la Gran Bretagna e il moribondo Impero cinese per il controllo dell’Asia centrale. L’instabilità odierna deriva dai contrasti fra gli uiguri, nativi della regione, che vorrebbero l’indipendenza, e il governo di Pechino, interessato a mantenerne il controllo in chiave strategico-militare e come riserva di materie prime. Lo stesso nome Xinjiang, che in mandarino significa «Nuova frontiera», è ritenuto offensivo dagli uiguri che preferiscono chiamare il loro territorio Turkestan orientale. Chi sono gli uiguri? Perché vogliono l’indipendenza? Gli uiguri sono una minoranza di religione musulmana e turcofona che da secoli abita nello Xinjiang vivendo di pastorizia e di commercio lungo l’antica Via della Seta. Oggi rappresentano la maggioranza relativa della popolazione, il 46%, mentre il resto degli abitanti della regione sono cinesi di etnia Han (39%) e kazaki. |
Post n°67 pubblicato il 19 Aprile 2010 da azimut_1
Gente Indiana |
Post n°66 pubblicato il 12 Aprile 2010 da azimut_1
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Post n°65 pubblicato il 09 Aprile 2010 da azimut_1
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Post n°64 pubblicato il 08 Aprile 2010 da GUANOT
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Post n°62 pubblicato il 06 Aprile 2010 da azimut_1
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Post n°60 pubblicato il 02 Aprile 2010 da azimut_1
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Post n°59 pubblicato il 01 Aprile 2010 da azimut_1
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Post n°58 pubblicato il 27 Marzo 2010 da GUANOT
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Post n°57 pubblicato il 25 Marzo 2010 da GUANOT
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Post n°56 pubblicato il 23 Marzo 2010 da azimut_1
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Post n°55 pubblicato il 23 Marzo 2010 da azimut_1
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Post n°54 pubblicato il 21 Marzo 2010 da azimut_1
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Post n°51 pubblicato il 21 Marzo 2010 da GUANOT
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STRGA AL ROGO
LE STREGHE DI SALEM ERANO COSI' DEFINITE E MESSE AL ROGO PERCHE' PER FARE IL PANE USAVANO LA SEGALE CORNUTA IGNORANDONE GLI EFFETTI ALLUCINOGENI