PAROLEIMPROBABILI2

CHIESA SCONCERTANTE!

La chiesa del '900 ha pesanti responsabilità che non fanno certo onore ai martiri della chiesa primitiva.

La partecipazione dei cattolici alla campagna di libia italo turca del 1911 indetta dalla politica estera di Giovanni Giolitti e finanziata dal banco di Roma, ci testimonia  quanto la vicinanza dei cattolici con i nazionalisti italiani fosse antecedente all'avvento del fascismo. I cattolici che a detta dei valori cristiani più genuini dovevano rifiutare qualsiasi sentimento guerrafondaio parteciparono ad una campagna sanguinosa e inutile contro i turchi e gli arabi rinnovando l'antico "splendore" delle crociate. Altro che pace in nome di Cristo. I nostri partirono in 35mila fino a raggiungere il numero di 100mila soldati contro gli appena 28mila turchi. Mentre il contingente italiano alla fine contò 3380 morti i turchi contarono ben 14mila morti, quindi la metà.

Il cattolicesimo di allora aveva quindi appoggiato una vera carneficina in nome dell'imperialismo.

Ma ritengo altrettanto grave e sconvolgente gli accordi presi dalla chiesa di papa Pio XI nel 1929 con il governo Mussolini con la firma dei Patti Lateranensi.

L'orologio dei progressi nei rapporti tra stato e chiesa si spostava letteralmente indietro nei confronti del principio "libera chiesa in libero stato". Mussolini infatti riconobbe la religione cattolica come chiesa di Stato ritornando ai tempi in cui lo Stato imponeva un proprio credo e una propria confessione religiosa.

Papa Pio XI accettò di buon grado la proposta accogliendo con essa tutta una serie di privilegi politici e religiosi goduti dalla chiesa e dai cattolici che si risparmiarono così l'esilio dall'italia. Tali privilegi inoltre non erano concessi alla chiesa gratuitamente. Il Papa dovette giurare fedeltà al fascismo, ed il giuramento era obbligatorio sia per il Papa che per tutta la gerarchia episcopale apartire dai vescovi e dalle diocesi.

Il giuramento evitò ai cattolici e al clero l'estromissione dall'italia che spettava a tutti i dissidenti del regime. Gli evitò quindi pesanti dolori che toccarono invece a molti coraggiosi che testimoniarono contro un regime assurdo e violento.

La chiesa non si è dimostrata dunque, in quella occasione, per nulla ferma nei principi cristiani e nella testimonianza della verità. Abbracciando un regime fondato sulla violenza squadrista, sull'autoritarismo antidemocratico, sullo spirito nazionalista e guerrafondaio, si rivelò una istituzione traditrice dei valori e delle verità cristiane che rifiutano ogni violenza, ogni proposito di guerra, e ogni imposizione che nega le libertà.

Dimostrò di avere una mentalità chiusa e fin troppo conservatrice, in nome del conservatorismo dimostrò di saper calpestare i principi cristiani più veri.

Qualcosa mi dice che il concordato fu accettato anche per il fatto che il duce aveva incluso nella clausola cospiqui indennizzi per risarcire la chiesa dei beni temporali sottratteli fin dal 1870.

Ancora una volta il denaro ha comprato l'ipocrisia di una istituzione religiosa, la chiesa cattolica appunto, che si dimostra più vicina a Giuda che alla volontà di Cristo.

Mussolini ottenne l'appoggio di tutta la gerarchia ecclesiastica e delle masse cattoliche che di certo non ebbero mai il coraggio di testimoniare contro il regime, tanto più che il Papa lo aveva accolto. Seguirno quindi come allocchi o come oprtunisti la volontà papale ritenuta insindacabile, dimostranndo la più turpe delle ingenuità o il più meschino dei conformismi.

Probabilmente il coraggio dei martiri cristiani non era nei loro spiriti di pseudo cristiani, probabilmente in questi cosiddetti cristiani prevalse la paura dell'esilio e delle repressioni che toccavano ai dissidenti del regime, l'ipocrisia e l'interesse per i privilegi che in occasione delle leggi razziali si trasformarono in cinismo ed indifferenza per l'orribile eccidio fatto nei confronti degli ebrei e dei diversi in occasione del regime nazifascista.