AQUILA INDIANA

Storia ed altro dei nativi americani

 

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Sono venuto al mondo con la pelle color bronzo e con essa mi sento bene. Alcuni dei miei amici sono nati con la pelle gialla, nera o bianca.
Nessuno l’ha scelta e va bene così. Ci sono rose gialle, rose rosse e bianche, ognuna di esse è bella.
Io spero che i miei figli vivano in un mondo in cui tutti gli uomini, di ogni colore, vadano d’accordo e lavorino insieme senza che la maggioranza cerchi di uniformare gli altri al proprio vivere. 
                                                       (Tatanga Mani)

 

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Post n°15 pubblicato il 17 Marzo 2011 da Cavallo_pazzo_1

 LA COSTA NORD-OCCIDENTALE

La costa nord-occidentale si estende per oltre tremila kilometri lungo la zona costiera dell'area compresa fra la baia di Yakutat in Alaska ed il confine settentrionale dell'odierna California.

Al tempo dell'arrivo dei primi europei, nella seconda metà del XVIII secolo, vi abitava una complessa mescolanza di etnie appartenenti ad almeno nove differenti famiglie linguistiche.
Il territorio della Costa nord-occidentale è costituito da un susseguirsi ininterrotto di fiordi e di isolette ricoperte da una fitta coltre di foresta pluviale temperata con un regime di precipitazioni costante dall'autunno alla primavera.
La principale forma di sussistenza veniva dalle attività collegate al mare, la dieta alimentare veniva inoltre integrata con la raccolta intensiva dei frutti selvatici, elemento questo che favorì grandi insediamenti umani pressoché stanziali.


La struttura sociale era basata su classi aristocratiche con lignaggi ereditari ed era caratterizzata dalla presenza dell'istituzione della schiavitù.
Anche dal punto di vista tecnologico i popoli della costa nord-occidentale raggiunsero un elevato grado di perfezione.
L'anno è diviso in due semestri; l'estate dedicata all'accumulo di risorse, si ha una vita sociale appartata delle singole famiglie, periodicamente isolate in territori di caccia e di pesca; l'inverno invece trascorre in un susseguirsi ininterrotto di cerimonie religiose.

Le favorevoli condizioni di vita di questa area, l'abbondanza delle risorse naturali e alimentari dei "popoli del salmone" che favorì un'elevata densità di popolazione ed un notevole surplus economico, permisero di destinare tempo ed energie alla creazione artistica. Le produzioni artistiche di questi popoli sono tra le più varie e raffinate di tutta l'America precolombiana.

I villaggi, costituiti da grandi case rettangolare di travi di legno, divengono un attivo centro di vita sociale.
La divisione dei due periodi dell'anno comporta una scissione periodica dei gruppi di aggregazione sociale. D'estate gli individui, non legati da vincoli di consanguineità, si raggruppavano in "clan" i cui nuclei di origine mitica vengono evidenziati con i "totem", monumentali pali in legno scolpito e dipinto, posti dinnanzi alla porta delle case di ciascun clan.


D'inverno i clan si scioglievano e i loro componenti si riunivano in confraternite religiose. Ogni confraternita era rappresentata da un animale divinizzato. Fra questi animali particolare importanza avevano il Corvo, il Lupo e l' Aquila. Il capovolgimento delle strutture di aggregazione sociale è segnato ritualmente dalla venuta della principale divinità venerata da queste etnie: "il dio cannibale".
Oltre alla divinità principale vi erano una moltitudine di spiriti buoni e cattivi, con i quali gli sciamani comunicavano attraverso l'usuale tamburo di pelle. Questi spiriti erano in gran parte collegati alle leggende mitiche dei clan e per ognuno di essi vi era una maschera particolare che veniva indossata quando gli si dedicavano danze e invocazioni.

La cerimonia più rappresentativa del carattere religioso e sociale dei popoli della costa nord-occidentale è "il potlack".

Con questa articolata festa cerimoniale, l'ospite fa una serie di doni di lusso (in relazione al suo rango sociale) agli invitati che appartengono al suo gruppo familiare. Il "donatore" acquisisce così una precisa posizione sociale ed una conseguente influenza politica all'interno del sistema gerarchizzato, esercitando una forma di pressione psico-sociale sul "donatario" che prima o poi ha l'obbligo di rendere almeno l'equivalente di ciò che ha ricevuto, nella stessa forma del Potlach.

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Commenti al Post:
pgmma
pgmma il 24/01/13 alle 17:05 via WEB
ha l'obbligo di rendere almeno l'equivalente.... Certo, creando legami complessi, ma anche rivalità; specie quando per presunte superiorità qualcuno decideva di fare inopportune dimostrazioni distruggendo il dono ricevuto
 
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INFO


Un blog di: Cavallo_pazzo_1
Data di creazione: 25/04/2009
 

LA RUOTA DELLA MEDICINA

  

Per i Nativi americani ogni individuo che nasce, viene  spinto da un soffio di vento delle  quattro  direzioni principali Nord, Sud, Est, Ovest,  a seconda  di quale vento sia predominante nel momento della nascita di tale bambino. Ogni vento ha delle particolari peculiarità a seconda della provenienza, e della sua rappresentazione.

 

 

NORD

Nord: conoscenza e saggezza

Il colore del Nord è il bianco, il colore della purezza e dell’equilibrio, è la trasparenza. Esso è la somma di tutti i colori dello spettro solare e rappresenta perciò la perfezione e la completezza.

L’elemento associato è l’aria. Essa trasporta i nostri pensieri, sogni e aspirazioni ed è perciò associata alla mente e alla comunicazione. Essa è legata anche al vento che sfiora l’anima di tutte le cose viventi e porta nei suoi viaggi una particella di tutto ciò che tocca. La parola chiave è: ”ricevere con la mente”.

Il Nord simboleggia l’Inverno e alle stelle che per i Nativi erano simbolo di universalità e protezione divina. Essi credono infatti di discendere dal Popolo delle Stelle. Il Nord è anche il Luogo degli Anziani, della conoscenza e della saggezza. Conoscenza significa “ciò che è conosciuto” e per i Nativi comprende filosofia, religione, scienza, che si devono integrare reciprocamente nella vita.

L’animale Totem connesso a questa direzione è il bisonte.
Il Bisonte era l’animale più importante per i Nativi Americani perché si donava completamente per permettere all’uomo di vivere, fornendogli tutto ciò di cui aveva bisogno.

 

 

EST

Est: illuminazione

Il colore dell’Est il Giallo; questa direzione è associata  al Sole come astro e alla Primavera come stagione, rappresenta la rigenerazione e la trasformazione, la via dell’illuminazione interiore.

L’elemento associato è il fuoco, ciò che arde senza bruciare per riscaldare e portare alla crescita; è la manifestazione materiale del Grande Spirito.

La parola chiave è: “determinare con lo spirito”.
Il Potere dell’Est è il Potere della Luce, dell’illuminazione mentale e spirituale e della visione interiore che deriva dalla coscienza dell’unità di tutte le cose viventi e la consapevolezza della Visione Interiore.

L’animale totem associato all’est è l’aquila.
L’Aquila è il simbolo della libertà da tutte le forme di ignoranza e bigottismo, della chiaroveggenza e della preveggenza poiché è l’animale che vola più in alto e che può vedere tutto e che riesce a guardare direttamente il Sole senza essere accecata dalla sua luce. Essa custodisce la dimora degli ideali più nobili.

 

 

SUD

Sud: fiducia e innocenza

Il Sud è legato al colore Rosso e all’Estate e rappresenta  la vitalità, il vigore fisico, il coraggio e l’energia sessuale; rappresenta la giovinezza, la generosità, la passione, l’amore. 

L’elemento associato è l’acqua. L’acqua prende la forma del suo contenitore e  scorre prendendo la forma di ciò su cui scorre per cui essa rappresenta la fluidità e l’adattabilità. L’Acqua dona la vita perché rende fertile la Terra, fa nascere le piante e le alimenta.

La parola chiave è: “dare con le emozioni”.

L’animale totem è il topo.
Il topo rappresenta la capacità di prendere coscienza delle cose avvicinandosi ad esse con le sensazioni e il tatto. Il Sud insegna ad agire nello stesso modo, con fiducia nel nostro istinto, nelle nostre sensazioni e nelle nostre emozioni.

 

OVEST


Ovest: introspezione e trasformazione

Il colore dell’Ovest è il Nero, il colore della non-forma da cui tutto ha origine. Esso assorbe tutti i colori dello spettro in sé, immagazzina ed è protettivo. Nere erano infatti le Tende della Luna, i tepee dove le donne Native si ritiravano durante le mestruazioni, per ascoltare nelle profondità del loro corpo il potente contatto con la Madre Terra. L’ovest è la direzione dove tutto è in funzione di qualcosa che deve avere il suo ciclo, ciò che nasce deve inevitabilmente morire; è legata alla Luna come astro e a tutto ciò che è ciclico. 

L’elemento collegato all’ovest è la Terra che ha come caratteristiche la solidità, la stabilità e la fermezza fino all’inerzia.

L’Ovest è l’unica direzione associata a qualcosa di concreto e di materiale;  è il luogo delle apparenze, del mondo della forma, di ciò che si manifesta fisicamente ed il luogo dell’esperienza dove si impara e si cresce. La terra è rappresentata dalla sua forma più duratura, la pietra; da sostentamento, conforto e sicurezza.

L’Ovest è associato all’Autunno e la parola chiave è: “trattenere con il corpo”. Attraverso il corpo ci è consentito di immagazzinare energie e nutrimento, ma nel corpo si possono anche conservare le vecchie ferite che ci hanno fatto soffrire nelle emozioni, nella mente o nello spirito. 

L’animale totem associato all’ovest è l’orso bruno o il Grizzly che rappresenta la forza. Saper riconoscere il giusto momento per ritirarsi a recuperare le forze e riorganizzare i propri pensieri, solo così è possibile preparare nuove e fertili strategie di azione.

 

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