In questi giorni , un'appiccicosa inquietudine mi cola dal cervello per raccogliersi nel mio petto, e finisco col trascorrere intere giornate oscillandomi tra un sentimento e l’altro.
Lei, la madre di mio marito ha deciso di lasciarsi andare, di morire e l’ho capito ancor prima che il medico aggiungesse le solite frasi di routine sul quadro clinico che dicono in certe circostanze e a tal proposito mi viene in mente una frase di Gabriel Marquez, tratta da “L’amore ai tempi del colera”: “Ognuno è padrone della propria morte e l’unica cosa che noi possiamo fare, arrivato il momento, è aiutarlo a morire senza paura, né dolore”.
La guardo nel letto e non posso non pensare ai mesi trascorsi, alle alternanze di umore tra negazione, rabbia e rassegnazione, fino ad ora, fino a dire basta.
Dirce, questo è il suo nome, fa parte della generazione che è sopravvissuta alla guerra, delle bombe che cadevano sui rifugi, della fame e della paura per suo marito, staffetta partigiana del commando di Modena, che operavano sull’Appennino Emiliano.
Sto cercando di prepararmi alla sua partenza e di aiutarla come posso ad andarsene, ma sempre più spesso In questi giorni mi chiedo quanto coraggio, ma soprattutto quanta fede serve per riuscire a sopportare da parte sua tanto dolore e da parte nostra accettare che una persona se ne vada via per sempre mentre il suo corpo si spegne come un lumicino nella notte.
Purtroppo, non sono ancora così pronta nel riuscire ad accettare “serenamente” questa "sofferenza ed assenza” Non lo sono stata con i miei genitori e sento di non esserlo nemmeno questa volta.
Io mi scuso con Dio, ma spesso continuo a chiederGli : PERCHE?
E poi penso che sarebbe bene fare “silenzio” come fu il silenzio di Maria che sotto la Croce il dolore, lo abbracciò in silenzio. Quel dolore che riuscì a trasformare in Amore, ed è questo (secondo me) il fulcro di tutto.
Spesso si preferisce scappare dal dolore e non abbracciarlo, già…. il “passaggio” più logico è in apparenza più facile….
Sono scappata anch’ io dal dolore, senza rendermi conto che il dolore negli anni si è amplificato e si è radicato nel cuore e nell’anima per sempre!
Inviato da: Dovere_di_vivere
il 23/09/2021 alle 18:52
Inviato da: cassetta2
il 26/05/2020 alle 18:26
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il 17/10/2019 alle 11:52
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il 02/08/2019 alle 09:33
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il 24/03/2019 alle 02:45