L'ASTRO NELLA MANICA

Luigi Tenco: l'importanza di un tema dominato da luminari e antiluminari.

La tv italiana torna a parlare di Luigi Tenco in questo periodo, con il programma Delitti Rock presentato da Massimo Ghini, dedicando al cantautore piemontese una puntata monografica, non a caso proprio quest'anno, in concomitanza con la congiunzione di Giove alla congiunzione di nascita Marte e Urano in casa decima.  

C'è da dire che a ben vedere Tenco non è mai stato dimenticato né dal pubblico né dai suoi colleghi artisti: sono numerosi i musicisti che hanno ricantato le sue canzoni o ne hanno scritte su di lui (De Andrè, Baglioni, Morgan, Antonella Ruggiero, perfino la rockstar di fama mondiale Mike Patton, ex leader dei Faith No More.

E l'elenco potrebbe continuare a lungo).

Pare quasi di trovarsi di fronte ad una prolificità creativa postuma, poiché le canzoni di Tenco riprendono vita e molte altre ne vengono create per lui. Una prolificità riscontrabile nel suo tema natale nel trigono tra la Luna nella simbologia di fama e notorietà ed il potente Plutone, da leggersi come energia creativa, collocato in casa dodicesima, che richiama ciò che è oltre la vita terrena e quindi postumo.
Ma facciamo un passo indietro e analizziamo il tema di Tenco dall'inizio.

Tenco nasce il 21 Marzo del 1938 a Cassine, provincia di Alessandria, sembrerebbe alle 2 del pomeriggio (il condizionale sull'ora dei temi dei natali per me è d'obbligo).

E' un Ariete con Luna in Sagittario (nella energica casa quinta!) e Ascendente Leone, il tutto corredato da altri tre corpi celesti anch'essi in Ariete; ecco la sorpresa che non mi aspettavo nel quadro astrale di un artista che la tradizione descrive come cupo e introverso: questo è un tema vitalistico, focoso, sprizzante energia ai massimi livelli.

E' un passionale Tenco, un uomo che si butta anima e corpo in ciò che lo impegna. Ed è un uomo arietinamente impulsivo, la cui imprevedibilità è accentuata da un'esagerata congiunzione tra Marte e Urano in casa decima che, se da un lato aiuta conferendo perseveranza e forza di volontà per la scalata al successo, dall'altro espone il cantautore ad improvvisi cambi di rotta e lo inclina a prendere repentine decisioni di importanza capitale; quell'Urano come tecnica abbinato in congiunzione a Marte come arma da fuoco non può, almeno a posteriori, non far pensare ad una componente di ciò che ha portato alla tragica fine di Tenco, voluta da lui stesso (si tratta in effetti di una congiunzione): Tenco è infatti morto suicida nel '67, a soli 27 anni, in una camera d'albergo poche ore dopo la sua eliminazione dal Festival di Sanremo al quale aveva partecipato in coppia con la sua fidanzata Dalida con la canzone Ciao amore ciao.
Un altro dato rilevante nel tema natale di Tenco è la risonanza di Saturno, che si congiunge a ben tre pianeti personali: il Sole, Mercurio e Venere. La vitalità arietina, l'ingenuità della Luna in Sagittario in casa Quinta, una Luna che ama la vita, che si gode la vita con tutti i suoi piaceri, si scontra con un granitico, freddo (seppur in Ariete), ambizioso e realista Saturno che congela il Sole innanzitutto.

E' Saturno a conferire a Tenco quell'aura di tristezza, mai vittimistica e patetica però: Saturno non piagnucola, così come non lo fa l'Ariete e tantomeno il fiero ed orgoglioso Leone in cui cade il suo Ascendente. In proposito si ricordi il testo di Vedrai Vedrai: "preferirei sapere che piangi, che mi rimproveri di averti deluso e non vederti sempre così dolce accettare da me tutto quello che viene": è un uomo che non vuole essere compatito.
Ed è in questa congiunzione che trovano spiegazione il pessimismo e la scontrosità di Tenco, scontrosità che in realtà è semplice consapevolezza delle difficoltà della vita, è maturità, è voglia di raggiungere gli obiettivi e di impegnarsi a fondo per farlo, senza perdere tempo in inutili o peggio (per uno schietto Ariete) false lusinghe. Tenco utilizza Saturno, che è disciplina e sacrificio (tanto più difficile per un esuberante Ariete e Luna Sagittario quinta con un incontenibile desiderio di creare), per far fruttare quel Plutone Cancro dodicesima che parla di una creatività insolita, di difficile comprensione per la contemporaneità, una creatività intimista, poetica e delicata.
Che Tenco avrebbe fatto carriera con la sua voce (e con la bella immagine, visto che ha partecipato anche a dei film) è leggibile nella congiunzione di Urano e Marte in Toro, segno della voce e dell'immagine, e in casa decima, quella del successo. L'amore per la musica promana anche da un'altra congiunzione del suo tema natale: Venere e Mercurio in casa nona, una delle case astrologiche della musica.
Venere è ciò che piace, Mercurio è l'ascolto, e a Tenco piace ascoltare la musica, perchè chi ama fare musica, ama prima di tutto ascoltarla.
Veniamo ora all'aspetto nettuniano di Tenco: il suo andare lontano, prima con la sua musica con cui prende le distanze da quella nazional popolare imperante (il suo biglietto di addio è una stoccata tagliente al sistema musicale dell'epoca), poi con il suo ultimo viaggio, verso il quale va deciso senza, almeno apparente, paura; il suo essere anticonformista, controcorrente, artista fino in fondo è riscontrabile in un Nettuno completamente isolato e quindi in cerca di un recupero.
Tante e tante cose ancora si potrebbero dire di Tenco sviscerando il suo tema natale, ma chiuderei con una nota su una delle sue canzoni più belle, Vedrai Vedrai.
Qui c'è tutto l'intimo contrasto tra la virilità e la supremazia maschile dei valori Ariete e tra l'anti fallica concezione Nettuniana che può permettere ad un uomo di apparire delicato e mostrarsi poeta: è una poesia in musica difatti che è il manifestarsi di un'intensa sensibilità, ma in tanta delicatezza regna un aspetto che è nel DNA del primo segno dello zodiaco, quello del maschio dominante, il maschio che deve farcela, che deve portare a casa lo stipendio perchè è lui che deve mantenere la famiglia e che non vuole apparire debole agli occhi della sua donna.
Un uomo in bilico tra vitalismo e antivitalismo, che è anche in fondo parte della sua affascinante complessità.