Creato da ACUL77 il 21/04/2013

Le caravelle

Non dire mai che i sogni sono inutili perché inutile è la vita di chi non sa sognare.

 

Umanizzazione del pensiero.

Post n°15 pubblicato il 02 Luglio 2013 da ACUL77
 
Foto di ACUL77

 

Il pensiero umano, spesso vigile a volte sonnambulo, nella sua fase evolutiva non sempre riesce a sprigionare a pieno la sua possente energia.  L’evoluzione a cui esso si sottopone continuamente, non sempre lo migliora. Anzi, spesso senza nessun freno, questo tende a far emergere il negativo che esiste nel suo profondo. L’autorevolezza dell’anima che muove il pensiero aiuta il ragionamento, ma ciò non vuol dire che il pensiero sia un concetto ragionato.

Formulare teorie che possono portare a un’intuizione, vuol dire saper adoperare la logica deduttiva. Però che il pensiero sia frutto di un ragionamento logico, non è un dato di fatto. Il pensiero umano è basato sulla formulazione di diverse teorie, sicuramente proviene da una mente abile che abituata nel suo ragionamento riesce meglio a formulare idee o concetti logici, tuttavia queste teorie non possono essere tutte figlie di un pensiero umano ma possono anche essere figlie dell’inconscio. La mente umana assimila, attraverso le varie zone della memoria, informazioni che molte volte non si sanno neanche di aver immagazzinato. Riuscire in questo enorme e faticoso esercizio, cioè di ricordare tutto ciò che si vede o che si sente, porterebbe la nostra mente a un’esplosione cerebrale. Per cui filtriamo informazioni immagazzinandole fino al momento in cui non le sprigioniamo attraverso emozioni, sensazioni o percezioni. Per questo, molte volte il pensiero non è logico, bensì istintivo.

A questo punto, si può incominciare a comprendere come della volte la manipolazione della nostra mente, o meglio della nostra memoria, ci porta a evolverci verso un’osservazione empirica e non verso un’osservazione logica. Abituare la nostra mente a fondere l’esperienza con la logica è un’arma che pochi uomini possono, al giorno d’oggi, possedere. Chi riesce a unire entrambe può ritenersi libero o meglio socialmente diverso. Ma questa diversità viene accettata?

Ecco l’altro dilemma, “essere o non essere” apparire o fingere. L’uomo riesce a vivere libero da ogni forma di manipolazione sociale? Può vivere senza la convinzione di un essere superiore che lo guidi verso la giusta direzione?

Osservando la società che mi circonda e leggendo i quotidiani, comprendo che l’uomo sociale, o Homo sapiens nella sua scalata evolutiva ha oltrepassato il punto di ascesa, percorrendo in questo preciso momento la fase calante della sua evoluzione. Tutto questo porterà inevitabilmente a un cambiamento, non per forza drastico, ma sicuramente prossimo. Forse in questo momento stiamo contribuendo oppure osservando l’inizio della fine evolutiva. La morte dell’umanità, un’ipotetica nuova glaciazione, che a differenza di quella materiale avvenuta milioni di anni fa in maniera rapida ed esplosiva, questa attuale si sta’ espandendo in maniera esponenziale.

                                                                                                                                      L.&C.

 

 
 
 

Un pensiero per le donne.

Post n°14 pubblicato il 14 Giugno 2013 da ACUL77
 
Foto di ACUL77

 

La donna, un essere umano che diversamente dall’uomo, o meglio dallo stereotipo di uomo che ultimamente questa società mostra, sta subendo molta violenza, sia fisica che morale.

Fatti di cronaca dimostrano quanto affermato poco prima. Sempre più spesso si sentono attraverso la televisione o la radio, a seconda di quello che si ascolta, notizie sgradevoli e in molti casi umilianti per, non solo le donne, ma anche l’intero genere umano.Purtroppo si è perso nei confronti delle donne, quella sottile forma di corteggiamento. Nessuno più cerca di lusingare una donna evidenziando le virtù che la sua essenza femminile riesce a sbocciare come un fiore primaverile. Anzi e questo aimè lo vedo sempre più nei paesi di periferia, la donna viene considerata una semplice forma umana. Nei paesini più remoti dell’Italia addirittura un oggetto. Ma tutto questo a cosa porta? Cosa ci riserverà il futuro?

Non credo niente di buono. Anzi sono sicuramente convinto, e questo basta semplicemente capirlo ascoltando la radio oppure guardando la televisione, che il nostro domani sarà sempre più violento e sgradevole per le donne.

Nell’anno 2013, dove la tecnologia ormai compie sempre più passi da gigante, permettendo di comunicare in maniera molto semplice rispetto ai tempi addietro, le donne sono ancora vittime di violenze sessuali o abusi sociali. Ma perché avviene tutto ciò?

Provo a spiegare il mio modo di vedere i fatti.

La bellezza della donna, agli occhi di molti uomini, si riconosce attraverso l’estremità perimetrale del corpo. Forme ben scolpite e visi ben marcati fanno spasimare i maschi che, ormai abituati a vedere attraverso la televisione soltanto quel modello di donna, non sanno riconoscere il vero fascino e la vera bellezza del corpo femminile. Quella donna messa in mostra come una scultura, non è la realtà, bensì un modello creato perché l’uomo, o meglio il maschio saturo di ormoni, possa fantasticare immaginando al suo fianco la perfezione. Quella bellezza che lui stesso sa di non possedere e che tanto vorrebbe arrivare ad avere. Per questo, il povero maschio assetato di forme ben delimitate e poco arrotondate, quando guarda la moglie, che in realtà è la vera configurazione femminile, la declassa considerandola al di sotto della sua scala valutativa. In realtà in quel momento l’uomo, povero essere indifeso, sta semplicemente reagendo a uno stimolo formulato per la sua psiche. Diciamo che viene manipolato perché possa reagire a determinate informazioni, molte delle quali sono controproducenti per la stessa donna. Stimolare un uomo a guardare in continuazione bellezze che lasciano intravedere quasi tutto quello che madre natura ha saggiamente messo in una posizione indiscreta, può contribuire a rendere l’uomo, o meglio sempre quel maschio con gli ormoni a mille, privo di ragionamento logico. Ecco che a quel punto, scatta quella scintilla che fa commettere al maschio dominante, il pensiero malvagio dello stupro, e nell’uomo socialmente adattabile la mancanza di attenzione per la donna.Tuttavia bisogna considerare anche che l’istinto, specie nell’uomo pensante, possa essere trattenuto e in certi casi anche curato come una forma di malattia. Ma questa artefatta forma di pensiero non sempre è raggiungibile, specie quando nel quotidiano vieni bombardato da falsi abbagli (la prostituzione, la pornografia) e l’implosione dei tuoi istinti può, contrariamente a quanto si pensi, stimolare un’altra forma di azione retrograda, l’omicidio. Allora, si potrebbe pensare che non vi è alcuna possibilità di cambiare questa spiacevole situazione? Forse, ma nel frattempo l’evoluzione comporterà sicuramente ad altri cambiamenti che a loro volta manipoleranno sempre più la forma femminile, non lasciandola esprimere.

Come dire soffocherà la femminilità portandola all’estinzione.

                                                       

                                                                                              L & C

 

 
 
 

Lo strano caso di Luigi Preti.

Post n°13 pubblicato il 30 Aprile 2013 da ACUL77
 
Foto di ACUL77

 

– Risposta a un commento di un amico. -

 Ciao Maurizio.

Ho letto il tuo post riguardo al caso Luigi Preti con entusiasmo. Nelle tue parole, ho potuto percepire il senso civico verso il gesto clamoroso che ha “sconvolto” ultimamente il nostro ambiente sociale. Tuttavia, mi piacerebbe evidenziare un punto in particolare del tuo commento per esprimere forse meglio il mio pensiero in merito a quanto avvenuto: la follia, o meglio la definizione che si dà al termine follia.

La "follia" in psicoanalisi potrebbe essere definita come una sovrapposizione della parte istintiva su quella razionale (una definizione molto semplice e sbrigativa, per descrivere un concetto molto complesso e articolato). Non ti parlo per darti una lezione sull’argomento, non mi permetterei mai. Esprimo soltanto il concetto affinché entrambi discutiamo o ragioniamo sulla stessa forma di pensiero.

L’esempio che hai riportato in seguito, spiega molto probabilmente, cosa possa essere avvenuto nella mente del signor Preti prima di commettere quella sconsideratezza. Ogni individuo ha un proprio Io, che il più delle volte lo nasconde o semplicemente tende ad accantonarlo sfogandolo in momenti particolari della propria vita quotidiana. Siamo una forma di energia che giorno dopo giorno accumula potenza e se questa potenza non è ben utilizzata, può distruggere anziché esprime moto. Il signor Preti, ha accumulato tanta energia negativa portandola nella sua forma massima peggiore: la rabbia. Non siamo malati, caro Maurizio. Siamo esasperati, stanchi, forse meglio dire deboli. La nostra spossatezza viene fuori dalla mancanza di diritti nei nostri confronti. Essere privo di diritti, ti porta a sentirti indifeso. Quando ti senti indifeso, puoi arretrare e scappare oppure aggredire. Spesso l’aggressione, che il più delle volte è violenta, comporta delle vittime. In questo caso le vittime, sfortunatamente, sono state i Carabinieri. Quell’uomo voleva colpire il simbolo della sua sofferenza, il punto che per lui rappresentava la nascita del suo dolore. E siccome non aveva altri mezzi di potere, primo per mancanza di cultura e secondo per carenza di opportunità, ha utilizzato la parte del suo Io più brutale. L’istinto umano non è molto diverso da quello animale. Gli animali uccidono se messi alle strette o se hanno fame, diversamente riescono a vivere nel sociale proprio come l’uomo. Tuttavia se sono istigati alla violenza spronati dall’uomo, aimè questi possono diventare feroci, spesso anche inconsideratamente.                                              

Quando parli di essere ammalati, io direi, più che malati siamo stati intossicati. Ci hanno manipolato nel quotidiano bombardandoci di pensieri violenti, affiancandoli con immagini forti. Un po’ il gioco che ti scrivevo sopra. Inoltre, sentirsi privi di diritti facendoti provare anche la perdita di dignità sociale, è quanto di più sconfortante ti possa capitare. Specie se chi ti toglie via tutto, è la stessa Istituzione che ti dovrebbe proteggere assicurandoti quei diritti che ti spettano. Come essere innocente ma accusato ugualmente dalle istituzioni.                     La rabbia che covi nel tuo animo diventa un’energia che, come su scritto, puoi trasformare soltanto in devastante potenza piuttosto che energico moto dinamico. Accantoniamo quanto visto e sentito dai telegiornali, essi dovevano fare notizia. Gonfiare l’accaduto mostrando le immagini dell’attentatore in terra bloccato dagli agenti, e pochi metri più avanti, mostrare l’immagine dell’agente ferito, con al fianco il suo collega che chiedeva aiuto, voleva soltanto colpire la tua attenzione. In realtà sia l’uomo a terra che il carabiniere, sono vittime dello stesso male. In conclusione, ritornando al concetto iniziale, non ritengo il signor Preti, un uomo folle o malato, bensì reputo il signor Preti, un uomo gravemente intossicato, il quale ha agito in modo sconsiderato diventando adesso, il bersaglio di quella violenza che l’ha condizionato.

L.& C.

 

 
 
 

Ebano - Modena City Ramblers

Post n°12 pubblicato il 25 Aprile 2013 da ACUL77
 
Tag: Musica

 
 
 

In un giorno di pioggia - Modena City Ramblers

Post n°11 pubblicato il 25 Aprile 2013 da ACUL77
 
Tag: Musica

 
 
 
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Ridere non è un brutto modo per iniziare un'amicizia, ed è senz'altro il migliore per terminarla.

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