Creato da gianor1 il 07/01/2005
Da qualche parte una farfalla batte le ali e mette in moto un meccanismo irreversibile dalle conseguenze imprevedibili.
 

 

« Alzare la velaUn motivo per ogni cosa »

Timore

Post n°868 pubblicato il 18 Marzo 2019 da gianor1
 

Da persona adulta ho preso coscienza che in me dimora il timore.
Quando ero bimbo e poi adolescente ritenevo che questo sentimento fosse un turbamento sconveniente perchè poneva in discussione la mia mascolinità così come il modello sociale proponeva.
In seguito mi sono reso conto che ero incapace ad eliminare questa percezione e ho adattato i comportamenti alla realtà inconfutabile.
Mi lascio lusingare che, in un certo senso, ciò sia favorevole, un indizio vantaggioso o un mezzo di protezione a fronte dei pericoli costanti che incontro nel mio andare ordinario.
Temo mentre osservo una multitudine di persone che cerca di porre in atto un'esecuzione sommaria di un delinquente.
Sono angosciato quando i miei simili pronunziano termini esecrabili, odiosi e inimaginabili alla mia cultura ed educazione.
Pavento che la specie umana stia saccheggiando le risorse della Terra.
Ho paura se sono sopraffatto dall'ira e giustifico la rappresaglia al di là delle leggi.
Patisco quando i miei valori umani e sociali vengono alienati senza ritegno.
Sono soprafatto dall'inquietudine di non essere un buon papà. Di non essere un buon figlio
Mi preoccupo di restar privo di quel po' di prosperità acquisita nel tempo col lavoro.
La mente è angosciata al pensiero di essere colpito da una malattia che mi sottragga la dignità.
Ho terrore dei sicari, anche quando appaiono nei films.
Temo di illudere chi  mi vuol bene. Temo il vuoto, ma anche l'altezza. Temo l'insignificanza e la presunzione. Temo le mie fragilità.
Insomma  sono un pavido, la sola idea che non mi sgomenta più è il timore.
La delicata armonia di Edward Elgar mi rasserena.

                        Appendice familiare

Alcuni amici hanno riportato che mia figlia ha espresso parole gentili su di me. 

"Anche quando sta al computer un sacco di tempo, il mio papà poi è intelligente".
Il dubbio mi assale. 
"Poi" è un avverbio utilizzato nel senso di "nonostante tutto" o  con il significato di "in aggiunta, ulteriormente"?
Lo chiederò direttamente a lei, anche se temo la sua ironia...(Talis pater talis filia).

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

Area personale

 







Sono per la salvaguardia del grafema Ch

 

Ultimi commenti

Ultime visite al Blog

brina2009QuartoProvvisoriowoodenshipFemmeNoireEmandaMariottoCruciBonaccorsoFiorucciCelesiaAlunniPeoniaDi.Mauro.AccursiaCatenagiuffridaLallaBasilemagiacarinagianor1licsi35pe
 
Citazioni nei Blog Amici: 260
 


 

 

 

Spigolature

AFORISMA
L'educazione è una cosa ammirevole,ma è bene ricordare,
di tanto in tanto,che nulla che valga la pena di conoscere
si può insegnare.
Oscar Wilde



PROVERBIO SARDO
Nen bella senza peccu,nen fea senza tractu.
Non c'è una bella senza difetto,nè una brutta senza grazia.


"Il lavoro del maestro è come quello della massaia, bisogna ogni mattina ricominciare da capo: la materia, il concreto sfuggono da tutte le parti, sono un continuo miraggio che dà illusioni di perfezione. Lascio la sera i ragazzi in piena fase di ordine e volontà di sapere - partecipi, infervorati - e li trovo il giorno dopo ricaduti nella freddezza e nell'indifferenza. Per fare studiare i ragazzi volentieri, entusiasmarli, occorre ben altro che adottare un metodo più moderno e intelligente. Si tratta di sfumature, di sfumature rischiose ed emozionanti.Bisogna tener conto in concreto delle contraddizioni, dell'irrazionale e del puro vivente che è in noi. Può educare solo chi sa cosa significa amare".

 

Armonia delle forme

 



 

 

Solidarietà


 
,

,

,



 

 
 



 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963