Creato da gianor1 il 07/01/2005
Da qualche parte una farfalla batte le ali e mette in moto un meccanismo irreversibile dalle conseguenze imprevedibili.
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Femminicidio: lemma approssimativoDa alcuni anni è stato coniato il termine "femminicidio": disdegno questo nuovo idioma derivato per disappunto e reazione a uno dei fenomeni delittuosi più odiosi e ricorrenti. Creato da Diana Russel, sociologa americana, circa trent'anni fa è entrato nel lessico italiano da circa due lustri. Vuole distinguere, per genere, il millenario termine latino "homicidium" composto di homo e cidium, derivato da caedere, ossia uccidere. Concependo homo come matrice di humanitas i nostri progenitori linguistici non fecero la differenza: era omicida chi uccideva un uomo oppure una donna. Indistintamente. E per le generazioni precedenti la mia questo era il significato, come confermano i vocabolari, oggi poco consultati. Mi permetto di scriverne perché in questa fine estate i "femminicidi" sono aumentati. Delitti spesso raccapriccianti. Ad eseguirli," maschi" a loro dire innamorati. Rapporti inquinati, che alimentano l'abominazione. Spesso sono individui tanto egri di temperamento quanto spietati. La mortificazione del rifiuto o dell'abbandono sono per questi soggetti opprimenti e inaccettabili, tanto che alcuni dopo il delittto si tolgono la vita. Non sono privo di comprensione, ma, a volte, vorrei un capovolgimento degli atti: prima il suicidio. Appare evidente che questi delitti descritti come "femminicidi" non sono stati un deterrente. Purtroppo in alcuni ha evidenziato ancor più lo squilibrio mentale. Ancora una volta è stata violentata la lingua italiana cedendo a una coartazione del politicamente corretto. "Femminicidio" è parola impropria. Chi lo commette non uccide una femmina, uccide una Donna. |
Spigolature
AFORISMA
L'educazione è una cosa ammirevole,ma è bene ricordare,
di tanto in tanto,che nulla che valga la pena di conoscere
si può insegnare.
Oscar Wilde
PROVERBIO SARDO
Nen bella senza peccu,nen fea senza tractu.
Non c'è una bella senza difetto,nè una brutta senza grazia.
"Il lavoro del maestro è come quello della massaia, bisogna ogni mattina ricominciare da capo: la materia, il concreto sfuggono da tutte le parti, sono un continuo miraggio che dà illusioni di perfezione. Lascio la sera i ragazzi in piena fase di ordine e volontà di sapere - partecipi, infervorati - e li trovo il giorno dopo ricaduti nella freddezza e nell'indifferenza. Per fare studiare i ragazzi volentieri, entusiasmarli, occorre ben altro che adottare un metodo più moderno e intelligente. Si tratta di sfumature, di sfumature rischiose ed emozionanti.Bisogna tener conto in concreto delle contraddizioni, dell'irrazionale e del puro vivente che è in noi. Può educare solo chi sa cosa significa amare".
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il 10/10/2024 alle 14:26
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il 10/10/2024 alle 12:47
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il 10/10/2024 alle 08:42
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