Creato da gianor1 il 07/01/2005
Da qualche parte una farfalla batte le ali e mette in moto un meccanismo irreversibile dalle conseguenze imprevedibili.
 

Messaggi di Gennaio 2019

Inferenza essenziale

Post n°861 pubblicato il 28 Gennaio 2019 da gianor1
 

         
Nelle circostanze complicate dell'esistenza  la mia mente vaga riflettendo sulla diversità tra l'essere e il divenire, tra la volontà e il fattuale, tra il passato e il quotidiano e chi lo sa domani cosa sarà. Insomma capita anche a voi d'incasinarvi la vita? 
No?
E' una bugia. 
Capita, eccome se capita e non lo dico per avere l'esclusiva, è che detesto l'ipocrisia.
Quindi se mi trovo a parlare da solo in questo pomeriggio ventoso e freddo e  monologare si dice, già, su un blog, la cosa è grave.
Torna l'eterna domanda insoluta:" Dove andare, cosa costruire?"
Il ricordo tende ad incalzare il desiderio, il sogno, l'illusione che da sempre mi accompagna, ossia di soffermarmi nel tempo, di sopravvivere al nulla.
Il sogno perseguito e rincorso nelle allucinazioni e nei desideri può trovare talvolta soltanto una riflessione concreta laddove la memoria diventa autobiografia e s'incontra con la scrittura ed è da essa catturata; dove gli eventi, i volti, i sogni, i desideri sono trattenuti dall'emozione della produzione letteraria.
Tutto questo si oppone a ciò che è aleatorio, saltuario, passeggero, effimero come quando il ricordo ripropone alla mente i propri cari, gli eventi, le immagini, i fantasmi del passato. La scrittura mi permette di trattenere il ricordo e lottare contro l'oblio inesorabile, crudele che in realtà s'incarica di lasciarmi qualcosa.
Il ricordo è il grande protagonista della mia esistenza perchè concede di rielaborare continuamente il presente.
Quando la memoria si trasforma in scrittura e autobiografia e ottempera al senso e allo scopo della riflessione scritta, nata per lottare contro l'effimero, per aiutarmi a trattenere più a lungo le tracce del mio passaggio nell'esistenza, prende forma la narrazione di me stesso che cerca di far riaffiorare le immagini perdute.
Così nascono i miei diari, le lettere alla ricerca di un tempo perduto, di una traccia tangibile della mia sosta nella realtà dell'essere.
Ogni vita meriterebbe un romanzo, una pagina di diario, una poesia e qualcuno dovrebbe poter raccogliere questo messaggio.
L'esperienza della scrittura  di sè necessita di rituali e momenti imprescindibili senza cui si compie la sfida contro l'oblio lancinante.
Una delle condizioni per scrivere, come afferma Carducci,  è penetrare "...
nel muto orto solingo...".

 

 
 
 

Giornata della memoria - 27 Gennaio 2019

Post n°860 pubblicato il 23 Gennaio 2019 da gianor1
 



Accettai il caos,
e la notte seguente l’anima mia mi visitò.

                                                                                                  C.G.Jung

La storia ha bisogno della memoria. L'oblio è il contrario della verità.
Perciò questo giorno per comprendere il senso di  eventi che hanno segnato il secolo scorso; per comprenderli fino in fondo in uno  sforzo continuo della ragione di penetrare il perché ciò che è accaduto sia  potuto accadere. La memoria, infatti, implica una sfida della ragione per  renderci conto di ciò che la capacità di raziocinio dell'uomo fatica a comprendere. La Shoah è il fatto centrale del Novecento ed essa non è  riconducibile ad un semplice  sterminio; ad uno dei tanti drammatici stermini che la Storia ha registrato. È un evento senza paragoni. Ecco l'obbligo della memoria.
Nell'attuale periodo storico, la nostra democrazia ha bisogno di questa memoria.

 
 
 

Dolce e amaro

Post n°859 pubblicato il 21 Gennaio 2019 da gianor1
 

E' Domenica. La sera, con il suo crepuscolo, è oramai giunta. Suonano alla porta. E' papà che riaccompagna la bimba. Strano di solito, sta volentieri con i nonni. Piange, mi abbraccia, vuole stare con me.
Sedendo sul divano del tinello l'abbraccio forte. E' stanca, ha gli occhi arrossati, singhiozza. L'avvolgo, allora, nel plaid azzurro, suo preferito. Le accarezzo il viso bagnato da qualche goccia perlata di malinconia.
La sua mano stringe la mia. "Papa"- dice-"Mi racconti una fiaba?".
In mente ne ho parecchie. Raccontano di principesse e principi, di orchi, di fate e di maghi. Ma no. Stasera,no. "Ti racconto la storia di una donna e di un uomo che si vogliono bene", dico.
La storia ha inizio non con "c'era una volta". Ma..."In una casa di fronte al mare con una siepe di rose bianche..." Subito capisce, mi stringe ancora più forte e mentre ascolta, passa le sue dita sui miei capelli incorreggibilmente ricci, esplorando come se fossero una foresta insestricabile. Li allarga, li allunga, li tira dolcemente, poi ritornano a ripiegarsi su se stessi, come tante molle metalliche.
Che strano! Quante volte la mamma lo faceva!
Intanto continuo a raccontare. Lei sorride e l'ombra della notte, ogni tanto, le socchiude gli occhi. 
"Poi un giorno da quell'amore, è nata una bimba..."
Improvvisamente apre gi occhi e sorridendo:" Chi?" dice. Poi la stanchezza prevale sulla curiosità e il dolce Morfeo la rapisce con chi sa quali sogni!
Non arrivo al finale. Ma non fa niente. Tanto lo conosce!
L'adagio sul letto, la guardo, emozionato, mentre dorme. Vorrei che questo istante fosse eternità.
Ha la stessa dolcezza nei tratti e i movimenti eleganti della mamma. Ora non è più malinconia, è Amore.
Stamane preparavo la colazione. Cris si è svegliata, mi è venuta incontro abbracciandomi affettuosamente. I suoi occhi erano chiari e trasparenti , non più arrossati. Brillavano di vita e di felicità.
"Papà, mi prepari la cioccolata?"
"Ma certo!"
A volte basta una cioccolata calda, un po' dolce, un po' amara...

 
 
 

Quiete

Post n°858 pubblicato il 14 Gennaio 2019 da gianor1
 



È un silenzio ondulato,
un silenzio, dove scivolano valli ed echi
e che piega le fronti al suolo.

                                                                                          F.G.Lorca

C’è qualcosa di straordinario in questa istantanea che in qualche modo affascina e, nello stesso tempo, in alcune situazioni esistenziali, mi spaventa.
Indubbiamente è complesso  giustificarlo in questo momento storico in cui la comunicazione mediatica è invasiva, incontrollabile e spesso non attendibile. In questo contesto molte volte non si apprende come articolare le parole verbali o scritte, se non utilizzando una ripetizione continua degli stessi luoghi comuni, di discorsi sociali noiosi e ripetitivi, dell'artificio retorico nella politica attuale, o della competizione irragionevole, individualista ed egoista nel mondo globalizzato.
Il fascino del silenzio è esternato nei films dissacranti e nello stesso tempo poetici di Charlie Chaplin, in quelli visionari e intuitivi di Jacques Tati, nella mimica incomparabile e intelligente di Marcel Marceau, nella pittura meditativa e raccolta di Jean Siméon Chardin, o nel contrasto di luci e ombre che evidenzia la solitudine dei personaggi di  Edward Hopper.


                                            Appendice barbarica

Utilizzare lo stile sms (esempio nn so ke dire...) per distruggere la nostra bella lingua mi lascia sempre perplesso.
Non lo capisco neppure quando si hanno i canonici caratteri per comunicare qualcosa, ma quando si ha spazio illimitato, come nel blog, perchè si deve ricorrere a cotanta barbarie linguistica?
Probabilmente son io che non intendo le cose.
Boh.



 
 
 

Essenza riflessa

Post n°857 pubblicato il 07 Gennaio 2019 da gianor1
 

 

Quando nell'imperscrutabile percorso mentale di qualcuno esiste il desiderio di avere un vincolo di amicizia con lo scontroso estensore di questo spazio, in primis deve andare incontro alla mia esigenza  di conoscere il cespite annuale dell'interlocutore.
Siffatta bizzarria non è ispirata da avidi presupposti, ma da un principio elementare, cioè che l'introito fruibile condiziona la caratteristica delle persone.
Hai un cespite debole, quasi insignificante?
Con attendibilità sei un individuo indignato con tutto l'universo, scontroso e collerico; all'origine le privazioni e le costrizioni sono stabilite dal possesso inadeguato della moneta.
Ebbene, sii tollerante, non avertene a male, ma di insoddisfazioni ne possiedo a iosa, le insofferenze sono talmente tante che le potrei mettere all'asta o noleggiarle.
E tu possiedi un cespite considerevole?
Di certo sei un essere altezzoso, spocchioso, supponente e ti collochi su una base di preminenza ingiustuficabile.
Sono sincero, essere raffinato e snob, per lo più immotivamente, è già un mio fiore all'occhiello.
Hai un cespite normale?
In questo caso ho la quasi certezza che possiedi soddisfazioni mediocri, attività medie, concetti nella norma. Di queste limitazione e penuria di fantasia ne fruisco a sufficienza, senza dover bazzicare anche le tue.
Queste sono le motivazioni per cui presto particolare attenzione al tuo andamento di vita: per conoscere con esatezza e privo di malintesi la mia essenza riflessa.
In definitiva mi ritrovo con tutti le imperfezioni del genere umano.

                                             
                                           Appendice Celebrativa

Oggi questo blog compie 14 anni.
Condivido volentieri con i lettori la più sentita e genuina indifferenza al fatto.



 

 
 
 

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Spigolature

AFORISMA
L'educazione è una cosa ammirevole,ma è bene ricordare,
di tanto in tanto,che nulla che valga la pena di conoscere
si può insegnare.
Oscar Wilde



PROVERBIO SARDO
Nen bella senza peccu,nen fea senza tractu.
Non c'è una bella senza difetto,nè una brutta senza grazia.


"Il lavoro del maestro è come quello della massaia, bisogna ogni mattina ricominciare da capo: la materia, il concreto sfuggono da tutte le parti, sono un continuo miraggio che dà illusioni di perfezione. Lascio la sera i ragazzi in piena fase di ordine e volontà di sapere - partecipi, infervorati - e li trovo il giorno dopo ricaduti nella freddezza e nell'indifferenza. Per fare studiare i ragazzi volentieri, entusiasmarli, occorre ben altro che adottare un metodo più moderno e intelligente. Si tratta di sfumature, di sfumature rischiose ed emozionanti.Bisogna tener conto in concreto delle contraddizioni, dell'irrazionale e del puro vivente che è in noi. Può educare solo chi sa cosa significa amare".

 

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