Creato da Acchiappa_Guru il 13/09/2007

L'Acchiappa Guru

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Usiamo il 10% del cervello? Un'altra bufala


- Chi ha detto che il cervello umano è sfruttato non oltre il 10%? Perché? Quali sono le prove scientifiche?



L'affermazione secondo cui usiamo solo il 10% del nostro cervello è totalmente falsa. Non si sa bene quando e da chi essa sia nata. Potrebbe trattarsi di una cattiva citazione di Albert Einstein (nobel nel 1923). Certamente, nel 1908 William James scrisse "utilizziamo solo una piccola parte delle nostre potenziali risorse mentali e fisiche" e Karl Lashley, fra il 1920 e il 1930, fece esperimenti in cui rimuoveva una gran parte della corteccia cerebrale nei ratti senza provocare deficits apprezzabili. In quel periodo, quindi, poteva realmente esserci questa convinzione.


In realtà da tempo sappiamo bene che utilizziamo tutto il nostro cervello. Dal punto di vista medico, in realtà, è estremamente raro che un danno cerebrale (infezione, trauma, ictus) non lasci conseguenze: se usassimo solo il 10% del cervello dovrebbe essere il contrario. Quando una lesione cerebrale sembra non dare effetti è solo perchè non si sono fatti i test idonei a rivelarne i deficit. Tutte le tecniche di visualizzazione dell'attività cerebrale (elettroencefalografia, tomografia a emissione di positroni, risonanza magnetica funzionale, ecc.) mostrano attivazioni, o cambiamenti di attività, di vastissime zone cerebrali anche quando il soggetto svolge compiti relativamente semplici come rispondere a una domanda o prendere in mano un oggetto.

La ragione per cui questo mito sopravvive è probabilmente dovuta all'uso utilitaristico che ne fanno coloro i quali si dedicano a certe forme di psicologia o di attività paranormali: sostenere che utilizziamo solo il 10% del cervello ne lascia il 90% per per ciò che interessa loro: forza psichica, telepatia, telecinesi, ecc.


Fonte: Ulisse.Sissa.it



- L'uso delle nostre capacità cognitive

Il nostro cervello è come un esercito, formato da un numero enorme di soldati (i neuroni), variamente organizzati in unità funzionali. La sua capacità operativa dipende molto più dal grado di allenamento che dal numero di elementi che lo compongono.
Normalmente, tutto il cervello è attivo (i neuroni, se inattivi, muoiono). La capacità operativa, però, dipende dalla dalla forza equantità delle connessioni fra i neuroni (sinapsi).
Poche connessioni = poca efficienza; molte connessioni = molta efficienza. Il numero e la forza delle connessioni, a sua volta, dipende dall'uso che se ne fa.
L'attività fisica (sport) e quella intellettuale (studio) rafforzano e aumentano le connessioni. Non è possibile stabilire un valore massimo cui si può arrivare.
Quindi: utilizziamo sempre il cervello al 100% delle sue possibilità, ma queste dipendono dal grado di "allenamento" del cervello stesso.
È un po' come paragonare un sedentario e un atleta in una competizione sportiva. Entrambi daranno il massimo, ma l'atleta farà meglio.
Il sedentario potrà fare altrettanto, ma solo dopo essersi allenato.


Fonte: Ulisse.Sissa.it



- È vero che l'uomo usa solo una piccola parte del cervello? Come si sviluppa tutto il resto? Ed è vero che i buddisti con la forza della mente spostano gli oggetti anche di millimetri? Possibile tutto questo?

Utilizziamo sempre tutto il nostro cervello e non c'è nessuna sua parte che, a un'attenta indagine, non sia coinvolta in una o più funzioni. Non solo ogni parte del cervello svolge la sua funzione, ma non può svolgerne altra, almeno nell'adulto. Non è vero, ad esempio, che i non vedenti (nei quali una gran parte di cervello non riceve più informazioni visive) abbiano una maggiore sensibilità tattile dei vedenti.
La parte visiva del loro cervello, infatti, non può assumere funzioni tattili. L'abilità tattile del non vedente è solo il frutto di un maggiore allenamento: anche un vedente potrebbe facilmente acquisirla, se si allenasse altrettanto.


È ben difficile, quindi, pensare che fenomeni quali quello citato (telecinesi) possano comparire se non già "previsti" nella organizzazione cerebrale.
Se non è possibile ammettere differenze qualitative, sono possibili quelle quantitative come è il caso dell'allenamento. È possibile migliorare capacità già esistenti facendo "lavorare" di più la parte del cervello che ne è responsabile. A questo scopo, i singoli neuroni possono modificare temporaneamente le proprie connessioni e scambiare più facilmente e più rapidamente informazioni con gli altri neuroni. Si può quindi migliorare l'efficienza del cervello o contrastarne il deterioramento, ma non acquisire capacità nuove.

Nel caso specifico della telecinesi il problema, poi, non è nel cervello: sono fenomeni per i quali non vi è alcuna evidenza sperimentale documentata e riproducibile della loro esistenza.


Fonte: Ulisse.Sissa.it

Commenti al Post:
dvd742002
dvd742002 il 10/02/08 alle 09:09 via WEB
bellissimo bellissimo tutto e molto interessante ma leggerti alle 9 del mattino è un pò difficile: il 10% del mio cervello sta ancora dormendo!! buona domenica. grazie.
 
 
Acchiappa_Guru
Acchiappa_Guru il 15/02/08 alle 06:58 via WEB
meglio alle 7 di sera .. ciao! ;)
 
lovemamma
lovemamma il 10/02/08 alle 09:59 via WEB
davvero tutto molto interessante........posso chiederti una cosa??? Cosa c'è di vero in una affermazione sul cervello.....prima di diventare mamma spesso sentivo dire che c'è una parte nel cervello femminile addetta a fare dimenticare i dolori del parto, si sostiene che questa parte che si troverebbe alla base del collo ( insomma più o meno li)...gli uomini non ce l'hanno perchè ovviamente non gli serve.......scusa se non mi esprimo molto chiaramente ma sono in coma.....zzzzzzzzzzz che sonno. Se mi rispondi........mi faresti un favore.....buona domenica. Anna
 
 
Acchiappa_Guru
Acchiappa_Guru il 15/02/08 alle 06:59 via WEB
Non ne so nulla .. ma cercherò di informarmi bene! Ciao Anna :-)
 
nom_de_plume
nom_de_plume il 12/02/08 alle 20:19 via WEB
... forte! t'inserisco tra i blog da visitare. ciao da Iv
 
 
Acchiappa_Guru
Acchiappa_Guru il 15/02/08 alle 06:59 via WEB
grazie .. ciao lv!
 
What_your_soul_sings
What_your_soul_sings il 15/02/08 alle 08:35 via WEB
ciao ... un blog molto interessante, tematico e con una chiara presa di posizione, ti aggiungo subito all'elenco di blog amici e tornerò presto per leggere meglio ciò che scrivi... detto questo.. non ti arrabbiare se ti auguro una buona giornata di venere, credo che il misterioso debba far parte della nostra esistenza, ma ovviamente senza dominare la nostra intelligenza ed il nostro senso critico, un saluto a te da Mr. What :-))))
 
 
Acchiappa_Guru
Acchiappa_Guru il 15/02/08 alle 20:19 via WEB
Hai perfettamente ragione: mistero e curiosità .. basta solo stare in campana, sapere che se scegliamo di credere all'irrazionale va bene finchè rimane una bella favola come quelle che ci leggevano da bambini .. del resto la natura nasconde misteri ben più grandi e sorprendenti di quelli millantati dagli sfruttatori della credulità popolare! Buona serata What :-)
 
lovemamma
lovemamma il 15/02/08 alle 21:01 via WEB
ciao buon fine settimana.......a presto!! Anna
 
 
Acchiappa_Guru
Acchiappa_Guru il 15/02/08 alle 22:17 via WEB
Altrettanto Anna .. a presto! :-)
 
polystyrene
polystyrene il 17/02/08 alle 10:48 via WEB
Credo che tu sappia ben poco di questi argomenti. La stessa scienza è riuscita a spiegare molti dei cosiddetti fenomeni paranormali grazie alla fisica quantistica (mai sentita nominare?) come ad esempio la telecinesi e i viaggi fuori dal corpo. Scienza e "paranormale" non sono due mondi contrapposti. Il paranormale è ciò che, ad oggi, non trova una spiegazione razionale; ma la scienza va avanti e forse un giorno troverà la risposta alle domande più difficili: chi siamo, da dove veniamo, il mistero della vita e della morte ecc. Credo profondamente nella scienza, così come credo nel "paranormale". Fenomeni inspiegabili ESISTONO e bisogna prenderne atto. Chi non lo fa, in nome di una presunta "razionalità", cade paradossalmente in una forma di superstizione: nessuno è più irrazionale di un ateo razionalista convinto!
 
 
Acchiappa_Guru
Acchiappa_Guru il 17/02/08 alle 15:57 via WEB
Ehm .. ciò di cui tu parli non è scienza, bensì Filosofia della Scienza, al massimo filosofia della fisica quantistica, ovvero considerazioni ipotetiche sulla natura ultima delle cose che, pur prendendo magari le mosse da qualcosa di concreto e benchè possano sicuramente essere affascinanti e sembrino dare risposte, nulla hanno a che vedere con i dati di fatto, ripetibili e dimostrabili, di cui la scienza si occupa. Al massimo possono essere ipotesi che stimolano la curiosità dello scienziato e rare volte imprimono una direzione di ricerca, benchè in realtà l'approccio debba necessariamente partire senza pre-condizionamenti. Che c'è una differenza profonda fra le due discipline te lo dice tranquillamente anche lo scienziato serio che si mette a filosofare. Se poi vuoi una spiegazione sui presunti viaggi fuori dal corpo, c'è un post più sotto che chiarisce la bufala. Basta leggere. Detto questo, credo che fondamentalmente i punti rimangano due: 1- Conoscere davvero la scienza, magari non su internet, ma leggendo le pubblicazioni o seguendo dei corsi universitari, ecc. (in particolare per quanto riguarda la quantomeccanica che sembra semplice solo ad un approccio superficiale ma in realtà non lo è e presuppone un tot di studio preliminare se la si vuole capire); 2- Chiedersi per quale motivo si ha bisogno di credere all'asino che vola e di indulgere in questo tipo di pensiero superstizioso: sofferenza e fuga dalla realtà? Ipotesi succinta. Ciao!
 
   
polystyrene
polystyrene il 18/02/08 alle 00:06 via WEB
Esatto, basta conoscere, basta leggere. Quanto ne sai tu del "paranormale"? Cosa hai letto? Con quale cognizione di causa ne parli? E' questo il punto. Quanto alla superstizione, il tuo pensiero ne è un tipico esempio.
Non riesco a spiegare un fenomeno? ----> quel fenomeno non esiste! Bella razionalità!
 
     
Acchiappa_Guru
Acchiappa_Guru il 18/02/08 alle 02:16 via WEB
Semplicemente ogni volta che si fa una verifica .. viene fuori che il cosiddetto "fenomeno" tale non è, anche se viene raccontato o perfino percepito in buona fede come qualcosa di non ordinario. Semplice ignoranza, anche dei propri meccanismi interni, tutto lì. D'altra parte conosco il tipo di reazione che hai tu .. è comunissimo nelle persone che credono in questo tipo di cose .. ma confidare nelle pseudoscienze non ha mai aiutato davvero nessuno, serve solo a rimanere schiavi dell'irrazionale .. Ciao!
 
     
polystyrene
polystyrene il 18/02/08 alle 13:56 via WEB
Il discorso sarebbe lungo, e sinceramente non ho molta voglia di parlare con i muri. Ignorante è chi parla senza conoscere e questo è il tuo caso; quanto a me, studio le scienze antiche da quasi vent'anni, in più sono anticlericale, agnostica e sono stata anche iscritta al UAAR! (non te l'aspettavi, eh?)Probabilmente anche Einstein era un povero ignorante credulone, visto che la sua mente era aperta ad altre dimensioni e, pensa un po', credeva addirittura nell'astrologia. E ti ricordo che ci sono scienziati che fanno ricerche nel campo del paranormale non per "smontarlo", ma per capire. Una scienza che si chiude verso ciò che è sconosciuto e inspiegabile assomiglia di più a una fede; e parlare con te è lo stesso che farlo con un integralista religioso, credimi. Ti lascio con una citazione di G. Gaber: "Era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio". Ciao.
 
     
Acchiappa_Guru
Acchiappa_Guru il 18/02/08 alle 17:54 via WEB
La reazione tipica continua .. anche il povero einstein (sul quale dovresti certamente informarti meglio) .. al prossimo commento che fai .. mi lasci pure il curriculum? Non mi dilungo oltre, so già per lunga esperienza che è impossibile parlare con chi si rifiuta di accettare le evidenze dimostrate e questo non è nemmeno il mio interesse. I tuoi insulti li lascio a te che li usi. Ma comunque se vuoi vere risposte e pensi di conoscere in maniera diretta fenomeni paranormali o magari di saperli produrre, non devi far altro che recarti in un vero laboratorio di ricerca serio e farti testare: ti daranno tutte le risposte che cerchi. Ciao!
 
     
polystyrene
polystyrene il 18/02/08 alle 18:24 via WEB
scusami, ma dov'è che ti avrei insultato? Si dà il caso che sia stato tu ad avermi dato dell'ignorante/credulona e a trattarmi con aria di sufficienza. Roba da matti... E cogliona io che ho creduto di poter avere un confronto aperto e senza pregiudizi con un fanatico del tuo stampo.
 
     
Acchiappa_Guru
Acchiappa_Guru il 19/02/08 alle 04:10 via WEB
Tranquilla, io parlo sempre in generale .. al massimo posso riferirmi ad un atteggiamento .. non certo alla totalità di una persona che neppure ho mai visto. Ciao!
 
FrancescoP.Decleva
FrancescoP.Decleva il 21/02/08 alle 15:00 via WEB
Forse l'espressione "l'essere umano usa soltanto il 10% del proprio cervello" è infelice e ampiamente sconfessabile (e sconfessata, come ho letto)... ma è concepibile e lecito pensare che l'essere umano usi il 100% del cervello... ma al 10%. Non so se mi spiego.
 
 
Acchiappa_Guru
Acchiappa_Guru il 23/02/08 alle 01:16 via WEB
Ahahahahhaha!! Si penso succeda più o meno a tutti a volte nella vita!! Ciao!
 
esternoluce
esternoluce il 05/10/15 alle 12:07 via WEB
forse è solo frutto di un'errata comprensione. è che le potenzialità sono infinite, gli usi sono molto finiti ciao da

mister cupido

 
esternoluce
esternoluce il 05/10/15 alle 12:07 via WEB
forse è solo frutto di un'errata comprensione. è che le potenzialità sono infinite, gli usi sono molto finiti ciao da

mister cupido

 
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