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Il nobel per la pace è donna

Post n°133 pubblicato il 07 Ottobre 2011 da Airetikios

Non è una novità, non è la prima volta che il Nobel per la pace viene assegnato ad una donna, la vera novità è forse che questa volta è stato assegnato a tre donne, due africane ed una asiatica, due liberiane ed una yemenita.

Secondo gli estensori del premio, che nel caso di Obama sono stati forse troppo precipitosi questo Nobel vale come riconoscimento alle conquiste delle donne nei paesi in via di sviluppo.

A guardare il mappamondo, a puntare lo sguardo ora qui ora là su ciò che sta succedendo in giro per il pianeta si ha l'impressione che la pace sia ormai un miraggio impossibile , sovrappopolamento, sfruttamento intensivo delle risorse, diminuzione degli spazi vitali portano sempre ad una maggiore contrapposizione tra chi vorrebbe lo status quo e chi invece vorrebbe cambiare le cose, spesso senza sapere davvero come, ma essendo consapevoli che così non si può andare avanti.

Le donne, soprattutto le donne nei paesi in via di sviluppo hanno un ruolo importante, quello di calmierare l'aggressività maschile, in fondo quando ci si muove in branco si regredisce spesso allo stadio animale e la presenza della parte femminile è sempre servita da calmieratrice, (quando ovviamente non sono parte della contesa).

Tempo fa che la lega voleva bloccare i ricongiungimenti familiari degli immigrati dissi che era un errore. Un uomo che ha qui la sua donna ed i suoi figli ha tutto l'interesse ad integrarsi, a non creare casini proprio per l'istinto naturale di protezione nei loro confronti.

Non credo che questo Nobel cambierà le cose, non lo ha fatto in Birmania non lo ha fatto in Tibet, non lo ha fatto in Cina ed in molti altri luoghi, ma è un memento agli uomini e donne di buona volontà.

Cambiare si deve, ma lo si può fare solo con la consapevolezza di dove si vuole andare

Alex


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Commenti al Post:
confettovaniglia
confettovaniglia il 07/10/11 alle 13:55 via WEB
'tempo fa che la lega..' è un errore... cmq, non parlarmi d'integrazione.. per favore... se leggi bene sulle riviste ed i giornali, spesso sono i primi a non volersi integrare [e questo forse lo sai meglio di me...]
 
 
Airetikios
Airetikios il 07/10/11 alle 15:05 via WEB
Su centinaia di migliaia di immigrati una decina di casi non dovrebbero fare testo, ma forse c'è interesse a fare vedere le cose sotto una certa luce non credi?
 
   
confettovaniglia
confettovaniglia il 07/10/11 alle 15:07 via WEB
Sicchè ne parla il tg ancora ancora.. ma i giornali...
 
     
Airetikios
Airetikios il 07/10/11 alle 16:07 via WEB
Prova a pensare se i casi che ti vengono in mente riguardano comunità intere o singoli individui ...
 
     
confettovaniglia
confettovaniglia il 07/10/11 alle 16:48 via WEB
Bhè.. parliamo di Parigi, magari? Ti basta come comunità intera o è troppo piccola? :-)
 
     
Airetikios
Airetikios il 07/10/11 alle 17:05 via WEB
Se parli della rivolta delle banlieue ti devo dire che è stata proprio la segregazione e l'emarginazione a creare il combustibile per l'incendio.
Se si creano dei ghetti se si isolano se si toglie loro ogni speranza mi sembra logico che poi le persone di ribellino
A forza di pestare sulla testa delle persone queste la rialzano per orgoglio e l'appartenza è parte di questo orgoglio.
Perchè invece non guardi all'esempio di Novellara Molto più vicino a noi e soprattutto con meno storia alle spalle perchè le banlieue di Parigi hanno radici antiche
 
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