Discorso di altissimo profilo il tuo, quasi da ionosfera.. E da chi dovremmo prendere esempio, compagno? Da Vendola, da Ferrero - quello delle stanze del buco e dell'autosponsorizzazione degli extra-comunitari etc. etc., forse? Da quelli che dissero "Anche i ricchi devono piangere!" (salvo poi ridere a crepapelle)? Da quelli che chiamarono i brigatisti "compagni che sbagliarono" e ancor oggi qualcosa - in pectore - lo ha fatto e lo fa tuttora? A tal proposito scrisse il segretario nazionale Luigi Longo su Rinascita del 3 maggio 1968: "Io non considero affatto come un arbitrio, come un qualche cosa che non spetta agli studenti in quanto tali, passare dalle considerazioni dei loro problemi più specifici a quelli più generali della rivoluzione italiana: al contrario questa estensione del proprio campo d'indagine e di lotta è del tutto naturale, da salutare ed incoraggiare". Fu questa folle analisi una specie di viatico per le sprangate, per il lancio di bottiglie molotov contro carabinieri e poliziotti, per l'occupazione e la distruzione delle scuole e per tutte le distruzioni, in ogni campo e settore, che ritroviamo in quei cosiddetti "anni formidabili". La lotta contro l'opportunismo socialdemocratico è efficace se essa viene accompagnata da un'azione coerente contro il settarismo, lo schematismo e l'estremismo. Insomma il Pci non li scusò di certo, ma, sotto sotto c'è stato del tenero.. Vero, compagno? Per non parlare di questi chiari esempi di lotta eversiva che fecero riferimento proprio al comunismo più becero.. Facciamo qualche nome: Maurizio Jannelli: condannato per via Fani, collaborava con Raitre. Silvia Baraldini - Fu condannata dalla giustizia americana a 43 anni di galera per associazione sovversiva, uscì per motivi di salute ottenendo, il 27 dicembre 2002, una collaborazione per svolgere alcune “consulenze” per la giunta Veltroni. A caldeggiare il rinnovo del contratto di consulenza sul lavoro femminile, nel 2003, fu l’assessore Luigi Nieri di Rifondazione comunista. L’associazione delle vittime presentò denuncia in procura. Anna Cotone - Ex bierre del feroce Partito Guerriglia, coinvolta nel sequestro dell’ex assessore dc Ciro Cirillo, arrestata nel 1982, in semilibertà da anni, lavorava dal 2002 nella segreteria politica dell’europarlamentare di Rifondazione comunista, Luisa Morgantini. Susanna Ronconi - Storica figura del troncone toscano di Prima Linea, lavora al Gruppo Abele di Torino dove ha la responsabilità delle cosiddette «Unità di strada». Nel 1987 guadagna il primo permesso-premio per la sua dissociazione. È stata consulente di Asl e Comuni del nord Italia, collabora alla pubblicazione del «Rapporto sui diritti globali» a cura dell’associazione. Informazione & Società per la Cgil Nazionale. Un’interrogazione di Gasparri (An) e Giovanardi (Ccd) la segnalarono come beneficiaria di una consulenza da parte dell’allora ministro Livia Turco. Alessandra De Luca - Anche lei brigatista nel processo Moro, è in semilibertà da tempo. Fu candidata col partito di Bertinotti alle regionali del Lazio, ma non fu eletta. Roberto Del Bello - Ex brigatista della colonna veneta, condannato a 4 anni e 7 mesi per banda armata, oggi lavorava al Viminale come segretario particolare di Francesco Bonato, sottosegretario agli Interni per Rifondazione comunista. Roberto Ognibene. Gode dei benefici dovuti alla legge sui dissociati e lavora come impiegato al Comune di Bologna. Ave Maria Petricola - La Provincia di Roma (centro-sinistra) assunse quest’ex pentita brigatista, nome ricorrente al processo Moro, come responsabile del centro di Torre Angela, VII municipio della Capitale, che trova lavoro ai disoccupati. Amnistiata nel 1987, nel 2004 la ritroviamo nella lista degli assistenti sociali regionali. Giovanni Senzani - Il «criminologo» delle Br-Partito Guerriglia, irriducibile fino al midollo, già sospettato di essere il Grande Vecchio del sequestro Moro, ergastolano per l’omicidio del fratello del pentito Patrizio Peci, esce nel 1999 in semilibertà ma un anno dopo è dietro la scrivania di un centro di documentazione della Regione Toscana denominato «Cultura della legalità democratica» e inserito nel progetto Informacarcere. Nel 2001 si è scoperto che il centro poteva clonare tutti gli atti, anche quelli segreti, della commissione parlamentare sulle stragi. È coordinatore della casa editrice di sinistra Edizioni Battaglia. Nicola Solimano-Ex di Prima linea, condannato a 22 anni lavora alla Fondazione Michelucci di Fiesole, costituita nel 1982 dalla Regione Toscana e dai Comuni di Pistoia e Fiesole. È stato consulente della Regione Toscana per la nuova legge a tutela dei popoli Rom e Sinti e fra i coordinatori di un campus internazionale nell’ambito dell’iniziativa regionale Porto Franco, per conto dell’Assessorato alla cultura della Regione. Geraldina Colotti - Militante delle Ucc, ex insegnante di filosofia, ferita in un conflitto a fuoco nel gennaio del 1987, ha lavorato alla coop romana 32 dicembre, oggi è impiegata al quotidiano Il Manifesto dove lavora anche l’ex bierre Francesco Piccioni, semilibertà dal 1999. Vittorio «Alvaro» Antonini - Già responsabile della colonna romana Br, coinvolto sequestro Dozier, arrestato nel 1985, era in semilibertà dal 2000 ed ogni giorno entrava ed usciva di prigione per lavorare all’esterno. Ha avuto l’onore di essere convocato a Montecitorio dalla commissione-giustizia per discutere dei problemi delle galere. Smentì di esser stato perquisito in cella dopo l’omicidio D’Antona. Corrado «Federico» Alunni - Fondatore Br, 58 anni, arrestato nel 1978 dopo esser passato nelle Formazioni comuniste combattenti. Nel 1980 tentò la fuga da San Vittore insieme a Vallanzasca, nel 2003 scrive un libro con altri autori («La rapina in banca, storia, teoria, pratica»), lavora in una coop informatica. Barbara Balzerani - Svariati ergastoli, ai vertici delle prime Br-Pcc, autrice del libro «Compagna Luna» per Feltrinelli, ha lavorato con la coop Blow Up di Trastevere specializzata nell’informatica musicale. Arrestata nel 1985 ottiene i primi permessi agli inizi degli anni Novanta. Vittorio Bolognese - Colonnello delle Br-Partito Guerriglia, è in semilibertà dal settembre 2000. Ha lavorato come operatore informatico alla coop romana Parsec dove ha trovato Pancelli, Piccinino e altri ex irriducibili. Franco Bonisoli - Brigatista del commando di via Fani, ergastolano, 13 anni di carcere, dissociato, è libero. Ha fatto il grafico in una Coop di Sesto San Giovanni, lavora in una società di servizi ambientali. Paola Besuschio - Il suo nome venne fatto dalle Br durante il sequestro Moro, era detenuta, ne volevano la liberazione in cambio del leader dc. Lavora in una cooperativa statistica. Paolo Cassetta - Esponente tra i più duri del partito armato, raffica di condanne alle spalle, è semilibero da un bel pezzo. Lavora stabilmente alla coop 32 dicembre, collegata al Centro Polivalente circoscrizionale intorno a cui gravitano vecchie conoscenze degli anni di piombo, come Bruno Seghetti e Cecilia Massara. Diego Fornasieri - Insieme ad altri ex detenuti è attivo nel non-profit attraverso la cooperativa sociale di prodotti biologici «Arete». Guerrigliero di Prima linea, incassa una condanna a 30 anni nel 1983. Libero. Maurizio Jannelli - Già capocolonna romano delle Br, ergastolo per vari crimini (tra cui la strage di via Fani) ha lavorato alla Rai come autore a partire dal 1999. Per il Tg3 ha seguito «Il mestiere di vivere», «Diario Italiano», «Residence Bastogi», fa parte dello staff della trasmissione sportiva «Sfide». Ha scritto «Princesa», libro su un transessuale suicida. Dal 2003 è in condizionale. Remo Pancelli - Killer dell’ala militarista delle Br «Colonna 28 marzo», l’ex dipendente delle Poste del sequestro D’Urso, viene bloccato dai carabinieri il 7 giugno del 1982. Pluricondannato, è inserito in una coop sociale (che ha ospitato altri ex terroristi rossi). Marco Pinna - Soldato della colonna sarda delle Br, è vicepresidente della coop ambientale «Ecotopia». Marco Solimano - Ex di Prima linea, oggi è consigliere dei Ds al Comune di Livorno. Da circa dieci anni è assistente volontario al carcere di Livorno come responsabile Arci. In definitiva io ho scelto e, come me, oltre 18milioni di italiani hanno deciso di mandare al potere il Pdl con la lega e all'opposizione Pd, Idv, e Udc. Il resto dell'arco politico NON ESISTE in parlamento proprio perchè gli italiani non li hanno votati. Stai sereno e non rosicare troppo, la tua salute - forse - potrebbe risentirne, compagno molto nostalgico e sfigato.. Continua a sognare, non svegliarti, la realtà per te sarebbe tragica senza i tuoi tovarish oramai caduti nell'oblìo, morti e sepolti con le loro idee bislacche, quantomeno.. *_* |