Alessandra Fontana

Un altro spunto interessante, cara Ale.. ".. I fatti sono fatti e indipendentemente da chi li ha scoperti rimangono li, a testimoniare quel che è accaduto. Beriusconi è andato a Casoria? Sì. Era a una festa di compleanno di una ragazzina? Sì. Patrizia D'Addario è stata a Palazzo Grazioli? Sì. Non è colpa dei giornalisti se queste notizie sono state pubblicate: si può discutere sulla loro interpretazione o sulla speculazione che se n'è fatto, ma le notizie sono certe. Allo stesso modo nel caso Marrazzo i fatti rimangono tali, nonostante tutte le operazioni di depistaggio giornalistico messe in atto da Repubblica. Il governatore frequentava transessuali a pagamento da alcuni anni? Sì. Aveva un rapporto fisso con un clandestino? Sì. Era lui a farsi coccolare da Natalie nel lettone di uno scantinato di via Gradoli,a Roma?Sì. Il presidente della regione Lazio pagava forti somme per intrattenersi con un viado? Sì. All'inizio di luglio era in un'abitazione con un trans e all'interno di quell'abitazione c'era della cocaina? Sì. Quello stesso giorno è stato vittima di un'irruzione illegale da parte di alcuni carabinieri? Sì. Quegli stessi uomini dell'Arma lo hanno rapinato di alcune migliaia di euro e poi si sono fatti consegnare assegni per almeno 20mila euro? Sì. Ha denunciato l'estorsione? No. Nei mesi successivi ha saputo che stava per essere venduto un video che lo ritraeva con il viado e la coca? Sì. Ha cercato di comprarlo dicendosi pronto a sborsare 90mila euro? Sì. Questi fatti NON sono una trappola escogitata per far dimettere Marrazzo, ma comportamenti accertati in cui è coinvolto l'ex governatore. Una condotta ad alto rischio che in qualunque Paese del mondo avrebbe portato, una volta scoperta, alle dimissioni. È Marrazzo che ha messo a repentaglio la sua carriera, non i giornali che hanno ricostruito l'accaduto. È il presidente del Lazio l'artefice della sua disfatta politica. Non ci fosse stata l'estorsione dei carabinieri, prima o poi sarebbero stati i trans a far scoprire le sue frequentazioni: come sappiamo le voci a Roma correvano da tempo. Arrivo a dire che se anche la notizia fosse stata soffiata da qualcuno che milita in campo avverso, sarebbe inlnfluente. La lotta politica non è un pranzo di gala e la maggior parte delle informazioni riservate che arrivano in redazione viene spifferata dagli awersari. Di destra o di sinistra in questo caso hanno comportamenti uguali. Addirittura ci si fa la guerra nello stesso partito e il caso Montesi ne è la prova. Fu un compagno di partito del ministro Piccioni ad aizzare i cronisti contro di lui. Il problema dunque non è la gola profonda che diffonde la notizia, bensì se ciò che rivela è VERO. E nel caso in questione è verissimo: nessuno ha costruito uno scandalo sessuale ai danni del governatore, è lui ad esserselo confezionato su misura. Questa semplice verità non potrà mai essere fatta sparire da nessun esperto pulitore di scene del crimine. La fabbrica del fango di Largo Fochetti, specializzata nella costruzione di ombre e misteri per oscurare i fatti VERI, nonostante cerchi di ribaltarli e occultarli, di gettare discredito su chi a differenza di D'Avanzo e compagni non ha ignorato il caso, NON coprirà la realtà. Era Marrazzo ad ingaggiare i viado per le sue serate, NON i giornalisti. Era il governatore a pagare qualcuno per ottenere qualcosa in cambio. Repubblica si rassegni: non riuscirà a cancellare tutto ciò neppure mettendo al lavoro mille D'Avanzo." (Da Libero di oggi) Mi pare chiaro che il "procuratore aggiunto" a tutte le procure d'assalto d'Italia, con i suoi arzigogoli tendenti a piegare la realtà alle sue desiderata, stia facendo, a mio avviso, sempre più "acqua". Chissà che non abbia, anche, problemi di "vescica".. Ciao^_^