Creato da Alessandra_Fontana il 10/03/2007

Alessandra Fontana

Vorrei parlare con voi di sentimenti, di politica, di esperienze, di vita. Vorrei volare tra le emozioni, quelli forti, che appassionano ...

 

 

 
 

LORO ACCENDONO L'ODIO, NOI LAVORIAMO E LA GENTE CI PREMIA !

Post n°278 pubblicato il 06 Ottobre 2009 da Alessandra_Fontana
 

Ecco i dati dell'Osservatorio Politico - Ottobre 2009 di Crespi Ricerche.

Opposizioni minoritarie e divise. Crescita della fiducia nel premier e avanzata del Popolo della Libertà. Il movimento di Beppe Grillo si attesta al 3% e toglie consensi all'Italia dei Valori.
Sale il consenso di Napolitano. Tra i ministri rimane in testa Brunetta.

Vediamo i dettagli
L'opposizione, anzi le opposizioni appaiono minoritarie e divise: UDC, PD e IDV non sono infatti testimoni di un unico progetto politico, mentre pur con grandi differenze, in termini elettorali, la maggioranza appare compatta, pertanto la proposta politica di Berlusconi appare più credibile.

Inoltre il dibattito che in questo momento ruota attorno alle primarie del Partito Democratico appare come cosa interna al partito, incapace di inserirsi nell'agenda politica e di coinvolgere gli elettori.

Le notizie e le polemiche di questi ultimi mesi non sembrano scalfire il rapporto tra Silvio Berlusconi e l'opinione pubblica, infatti il dato di fiducia del premier avanza di un ulteriore punto percentuale attestandosi al 60% e il dato di fiducia nel governo appare invariato (55%).

Per quanto riguarda le intenzioni di voto, il PDL avanza di un punto e si attesta al 39%, la Lega ne perde uno e va al 10%. Anche il PD si attesta al 27%. L'Italia dei Valori invece perde 2 punti e va dall'8% del mese scorso al 6% rilevato ad ottobre, è il segnale che la politica delle urla non paga e soprattutto non pagano gli attacchi al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ottiene il massimo della fiducia ed è in crescita costante, ed è la comparsa sulla scena politica del movimento di Beppe Grillo che con il 3% ha un buon avvio e toglie consensi a IDV, Rifondazione (perde mezzo punto e è al 2%) e Sinistra e Libertà (perde lo 0,3 ed è all'1,7%). L'Unione di Centro stabile al 6,3%, come stabili sono i dati di MPA (1%), La Destra di Storace (1,5%) e Lista Pannella-Bonino (2,0%).

Le cariche istituzionali: un dato positivo per tutti i rappresentanti delle cariche istituzionale. Il trend del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano è in costante crescita e si attesta al 64%. Bene anche per il Presidente del Senato, Renato Schifani, con il 51% e per il Presidente della Camera, Gianfranco Fini che arriva al 58% di fiducia.

Ministri: stabile in testa alla classifica Renato Brunetta al 58%, al secondo posto sempre Roberto Maroni al 55% seguito da Ignazio La Russa e Giulio Tremonti, entrambi al 51%. Una pattuglia di Ministri si attesta al 50%, si tratta di Stefania Prestigiacomo, Franco Frattini, Angelino Alfano e Mara Carfagna. Maria Stella Gelmini perde due punti e arriva al 45%, scontando il momento critico dell'inizio dell'anno scolastico, così come Caludio Scajola che dal 46% va la 44%, pagando forse per le polemiche sulla Rai. In crescita Giorgia Meloni al 48%, Gianfranco Rotondi al 45% e Roberto Calderoli che guadagna due punti e si attesta al 39%.




da affaritaliani
 
 
 

LA LIBERTA' ROSSA DI ODIARE

Post n°277 pubblicato il 04 Ottobre 2009 da Alessandra_Fontana
 

Oggi a Roma la Federazione Nazionale Stampa Italiana ha inscenato la protesta. In realtà la piazza è stata monopolizzata dalle forze della sinistra extraparlamentare, della Cgil, del Pd, di Sinistra e Libertà, del’IdV con l’appoggio dell’Udc.
La Cgil ha provveduto a portare pulman di pensionati e casalinghe, i partiti hanno provveduto al programma, allo spettacolo.
La piazza dei liberi giornalisti italiani (non tutti per fortuna) era un tappeto di bandiere rosse, di slogan antiberlusconiani, di cartelli tutti uguali preparati e stampati dall’Unità. Fischietti, cappellini, gadget, cori contro Berlusconi, insomma la solita pantomima pagata con i finanziamenti dello Stato ai partiti e alla stampa. Cioè da noi.

“L’Italia è un paese dove è assente la libertà di informazione”, questa la tesi della Fnsi e del suo presidente Roberto Natale noto per la sua vicinanza alla estrema sinistra. Fulgido esempio dell’equidistanza di certi giornalisti.




Questa manifestazione segue di poche ore la trasmissione Annozero, la dimostrazione tangibile che in Italia non solo c’è libertà di informazione, ma anche libertà di insulto reiterato e continuo.
Ed è proprio questo il problema, la falsità. Questi signori non sono scesi in piazza per le querele o le cause intentate contro tutti i giornali italiani, ma solo per l’Unità e la Repubblica che sono stati querelati da Berlusconi dopo le note vicende da buco della serratura …

Negli ultimi anni in Italia sono state presentate 430 querele contro i giornali. Il 68% sono state inoltrate da esponenti del centrosinistra contro giornali di centrodestra. Nessuno è sceso in piazza, ma che dico “piazza” … Nessuno è sceso nemmeno al piano terra del ricco palazzo del proprio giornale. Un silenzio tombale. Evidentemente per certi giornalisti la libertà di informazione è messa in pericolo solo dalle due querele di Berlusconi.

Forse c’è un lieve disparità di giudizio, ma chi se ne frega! Cavalcare questa strana concezione del pluralismo della informazione, ha degli obbiettivi chiari. Convincere la gente di queste fesserie, condizionare la stampa straniera che provvederà a sputtanare l’Italia ed il Governo, danneggiare Berlusconi e cercare di far cadere il Governo.

Questa difesa corporativa della casta rossa dell’informazione, è un chiaro tentativo di imporre un regime mediatico in cui ci sono giornali, trasmissioni televisive e giornalisti che si ritengono depositari della verità. Chi non è d’accordo o è servo oppure nemico.
E questo Governo cosa ha fatto per essere messo alla gogna? Ha messo a disposizione 10 milioni di euro per i giornalisti a sostegno della cassa integrazione. Lo stesso per i periodici. Il dipartimento editoria del Governo ha poi erogato 206 milioni di euro per contributi diretti alla stampa, per sostenere 450 testate. L’Unità per esempio ha ricevuto 6,3 milioni di euro, Il Manifesto 4,3 milioni, Avvenire 6 milioni, Europa 3,5 milioni, Il Riformista 2,5 milioni, Il Foglio 3,5 milioni, Libero 7 milioni. Sono stati erogati 21 milioni per contributi alle emittenti radiofoniche. Hanno anche rimborsato le tariffe postali agevolate: 273 milioni di euro. Tanto che l’Agcom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), ha lodato il Governo Berlusconi per sensibilità istituzionale e trasparenza.

Evidentemente non basta, la volontà di certi giornalisti è quella di trasformare i loro giornali e le loro trasmissioni televisive in un teatro di scontro tra poteri. Bene! Vedremo chi ne uscirà con le ossa rotte.
Per ora, il sondaggista Piepoli (non certo vicino al centrodestra) ha presentato un lavoro dopo Annozero. La signora D’Addario e prostitute varie (compreso il conduttore) non spostano un voto. La fiducia in Berlusconi è stabile al 50% e il governo è in ottima salute. Il ritorno dalle vacanze “ha fatto bene al Governo e male agli avversari. L'opposizione si è presa l'influenza A” ironizza Piepoli. “I dati evidenziano infatti una crescita del PdL che si attesta al 37%. Stabile la Lega Nord al 10% e l'Mpa all'1. In calo le quotazioni de La Destra di Storace, ferma all'1%. In ribasso il Partito Democratico al 26,5%. In calo anche l'Italia dei Valori di Di Pietro (6,5%). Sinistra e Libertà di Nichi Vendola al 2,5% e la lista comunista Prc-Pdci scende al 2,5%.”

Mi auguro che i giornalisti sinistri non leggano questi dati altrimenti l’ira monterà sempre più violenta e ce li troveremo in piazza a schiamazzare ogni quindici giorni …
Non comprendono, poveracci, che gli italiani hanno capito da tempo il loro gioco e detestano i bari.


 
 
 
 
 

IN RICORDO DEI NOSTRI SOLDATI E PER NON DIMENTICARE !

Post n°275 pubblicato il 20 Settembre 2009 da Alessandra_Fontana

La preghiera del Paracadutista.

 
 
 

E ... A PROPOSITO DI BOSSI ...

Post n°274 pubblicato il 18 Agosto 2009 da Alessandra_Fontana

Ieri ho scritto un pezzo su Bossi e la sua politica, sostenendo che, a parte qualche forzatura "padana", il Senatore ha una intelligenza ed una lungimiranza politica non indifferente.

Sul mio profilo di Facebook si è scatenata una discussione interessante ed articolata, così vorrei mostrare un sondaggio del 10 agosto che avvalora ciò che sostenevo malgrado io non sia leghista anche se del Popolo della Libertà.

I risultati del sondaggio realizzato da Nicola Piepoli con un campione di 1.000 casi (metodologia C.A.T.I.) e diffuso in esclusiva da Affaritaliani.

Alla domanda 'il governo sta valutando di rapportare gli stipendi al costo della vita nell'area in cui si vive' i favorevoli sono stati il 58% mentre i contrari il 34. Senza opinione 8%. I sì sono più numerosi al Nord e al Centro rispetto al Sud e alle Isole, dove comunque raggiungono un considerevole 50%. Più dalla destra (68%) anche se da sinistra non mancano i consensi (44%).

Via libera anche alle ronde volute dal ministro dell'Interno Roberto Maroni. 'E' stato recentemente approvato il regolamento che prevede la creazione di ronde per l'ordine pubblico formate da tre volontari disarmati e senza divisa': favorevoli 53%, contrari 42%, senza opnione 5. In questo caso è più netta la segmentazione per aree politiche: a destra i sì sono il 78%, a sinistra il 32 .

Il Carroccio in questo momento si trova al 10%, stabile rispetto al dato delle Europee, ma con una previsione di partecipazione alle urne superiore. "Considerando la stessa affluenza alle urne di giugno - afferma Piepoli - il Carroccio prenderebbe attualmente almeno un punto percentuale in più. E sarebbe quindi all'11% e forse qualcosa in più".

 
 
 

BOSSI E’ UOMO INTELLIGENTE

Post n°273 pubblicato il 17 Agosto 2009 da Alessandra_Fontana

A parte alcuni eccessi che sono più provocazioni che argomentazioni serie, trovo che Umberto Bossi sia un uomo intelligente e vero “animale politico”.


In questi giorni si è fatto molto rumore intorno ad alcune frasi che il Senatore avrebbe detto circa l’inno di Mameli o sul dialetto insegnato a scuola, senza ascoltare forse le parole dette realmente.


Come al solito alcuni giornali hanno enfatizzato argomenti estrapolati (male) da un discorso che aveva contenuti diversi. Ho ascoltato con attenzione l’intervista che Bossi aveva rilasciato.


Certo l’argomento inno è stato toccato, ma Bossi ha fatto semplicemente un raffronto sulla conoscenza che gli italiani hanno del testo dell’inno di Mameli e il “Va pensiero” di verdiana memoria che tanto sta a cuore alla Lega. Niente di più. Qualche parola sull’importanza del dialetto , tema su cui non concordo e poi i due “veri” argomenti : la revisione dei salari su base territoriali collegati al costo della vita e la terra ai giovani.


Lascerò per ora da parte il tema salari che peraltro ha un motivo serio per essere discusso, perché per me la vera notizia è la seconda e nessuno l’ha riportata. La terra ai giovani.


E per questo (non solo ovviamente) dichiaro la mia ammirazione per la fine capacità politica del Senatore Bossi.


L’idea di dare (lui ha usato il termine “regalare”) appezzamenti di terreni agricoli ai giovani che vogliano tornare alla vita rurale, è geniale.

E’ geniale perché esiste un desiderio di ritorno alla terra da parte dei giovani, è geniale perché crea una alternativa seria di occupazione, è geniale perché dare fiducia ai giovani ed alle loro capacità di intraprendere è fondamentale.


E’ una proposta geniale perché risponde a più esigenze ed è a costo zero.

Non solo, i terreni demaniali sono un costo per lo Stato ed in questo modo si creerebbero posti di lavoro e guadagno.

Bossi da politico arguto ha fatto l’ennesima proposta intelligente e desideravo rendergliene atto.
Non bisogna fare l’errore di pensare a Bossi come ad un personaggio folkloristico circondato da gente con il fazzolettino verde.
Bossi ha saputo far crescere un partito in modo esponenziale portando avanti tematiche difficili e scomode, ma vincenti. Chapeau!

Comprendo la stima che unisce Berlusconi Bossi e Tremonti, sono tre uomini pratici e intelligenti che si capiscono sui grandi temi e li condividono. Sono certa che anche questo ultimo argomento verrà accolto dal Premier con fattivo interesse.


Bravo Senatur!
 
 
 

GIORGIO CHIUDA LA “BOCCA” PER FAVORE !!

Post n°272 pubblicato il 14 Agosto 2009 da Alessandra_Fontana
 

Qualcuno di voi avrà avuto il piacere di leggere le farneticazioni del noto giornalista, espressione dell’intellighentia sinistra, Giorgio Bocca su L’Espresso.

Chi non ha avuto questo privilegio, eviti. Almeno che non voglia farsi salire il livello della pressione.
Io ho la pressione bassa, così ho potuto avventurarmi nella lettura, ma il disgusto è stato grande.

Sarà l’età anziana, sarà la rabbia che lo possiede da tempo, sarà il caldo … insomma sarà colpa di qualche agente esterno o interno, ma Bocca questa volta ha davvero dato il meglio del cattivo gusto e dell’infamia.

L’articolo si intitola “Quanti amici ha Totò Riina” ed è un inutile spreco di parole che tenta di dimostrare i collegamenti e le connivenze tra l’Arma dei Carabinieri e la mafia.

Esordisce con questa frase come occhiello “I carabinieri, specie quelli che arrivano da altre provincie, sanno che in Sicilia un colpo di lupara può raggiungerli in ogni vicolo, in ogni tratturo. È naturale, allora, che si creino delle tacite regole di coesistenza” e poi prosegue cercando di giustificare la tesi con un florilegio dopo l’altro.

La frase migliore è “…i carabinieri, come la mafia, non sono qualcosa di estraneo e di ostile alla società siciliana, fanno parte e parte fondamentale del patto di coesistenza sul territorio, di controllo del territorio condiviso con la Chiesa e con la mafia.” Con la Chiesa?! I Carabinieri e la Chiesa hanno fatto un patto con la mafia?!

Infine, da vero vigliacco, dopo aver sostenuto la (ovvia) teoria secondo la quale i Carabinieri temono di essere uccisi dalla mafia, conclude l’articolo con una domanda capziosa, nauseabonda e volutamente tendenziosa “Non è naturale, obbligatorio che si creino delle tacite regole di coesistenza o di competenza?”

No signor Bocca, non è né naturale né obbligatorio.
Lo è forse per lei, che sta da anni seduto sulla sua poltrona a pontificare, profumatamente pagato per “sputtanare” chi non fa parte della sua congrega.

Forse lei si è dimenticato (sarà l’età o semplicemente la malafede?) delle decine e decine di giovani Carabinieri uccisi dalla mafia.

Forse lei si è dimenticato (sarà l’età o semplicemente la malafede?) che l’Arma dei Carabinieri è una delle eccellenze dell’Italia.

Forse lei si è dimenticato (sarà l’età o semplicemente la malafede?) delle centinaia di Carabinieri che quotidianamente lavorano con mezzi inappropriati e stipendi contenuti (un decimo di ciò che guadagna lei) per difenderci dalla mafia e dalla delinquenza.

Forse lei si è dimenticato (in malafede) di essere Italiano.

Continui a dimenticarsene e taccia. Grazie.

 
 
 

LE SCOSSE BARESI …

Post n°271 pubblicato il 14 Agosto 2009 da Alessandra_Fontana
 

Io consegnai personalmente a D'Alema 20 milioni in contanti in una busta bianca durante una cena a casa mia. Ma non finì lì. In altre due occasioni gli diedi due finanziamenti da 15 milioni che gli portai al consiglio regionale. Successivamente gli feci avere altre due tranche sempre da 15: in tutto 80 milioni di lire

Giovedì 13.08.2009 15:48

Il presunto intreccio tra politica e affari nella sanità pugliese, sulla quale sta indagando la Procura di Bari, avrebbe un precedente che risale a 15 anni fa. Lo sostiene nel prossimo numero di Panorama, in edicola venerdì 14 agosto, Francesco Cavallari, ex re delle cliniche private baresi, arrestato nel 1994, che nel giugno 1995 patteggiò la pena di 22 mesi per associazione mafiosa e alcuni episodi di corruzione. "Dalle mie dichiarazioni - racconta Cavallari a Panorama - rimasero coinvolti una sessantina di politici. Tra loro c'era anche il socialista Alberto Tedesco (coinvolto nell'attuale inchiesta barese e ora senatore), ma non venne indagato. Io non mi spiego la decisione del pm".

Tra le dazioni di danaro a cui fa cenno Cavallari, ce n'è una di 20 milioni di lire che l'ex re delle cliniche private dice di aver fatto a Massimo D'Alema, ma i pm baresi chiesero e ottennero l'archiviazione dell'accusa per finanziamento illecito ai partiti. Cavallari ricorda: "Io consegnai personalmente a D'Alema 20 milioni in contanti in una busta bianca durante una cena a casa mia. Ma non finì lì. In altre due occasioni gli diedi due finanziamenti da 15 milioni che gli portai al consiglio regionale. Successivamente gli feci avere altre due tranche sempre da 15: in tutto 80 milioni di lire".

Ma nell'inchiesta si è sempre parlato solo di 20 milioni... Cavallari afferma: "Nell'agenda inizialmente annotai il nome "D'Alema" poi, vista la cresciuta confidenza, lo indicai come "Massimo". Maritati non mi ha creduto".

I rapporti fra Cavallari e l'ex premier iniziano a metà degli anni Ottanta e durano diversi mesi. "Fu Antonio Ricco, commercialista e direttore generale delle mie cliniche, oggi consulente personale del sindaco Emiliano (Ricco è indagato per corruzione in un'inchiesta sulla costruzione del centro direzionale San Paolo, ndr), a presentarmelo: andava in giro a chiedere soldi per conto del Partito comunista".

Cavallari incontrò il funzionario più volte: "Io, nel chiarire la mia posizione a Maritati, spiegai che D'Alema mi era stato molto utile nei rapporti con la Cgil. Dal momento in cui sono iniziate le dazioni di danaro io non sono più stato attaccato violentemente dal sindacato, il rapporto è diventato più collaborativo e garbato. Una volta, a Roma, D'Alema sottolineò questi progressi, ma mi raccomandò un atteggiamento più dialogante nei confronti del sindacato rosso e non solo verso Cisl e Uil".

Un discorso che per gli avvocati di Cavallari prefigurava altri reati oltre al finanziamento illecito. Maritati fu di diverso avviso. Quattro anni dopo, il 30 giugno 1999, il magistrato viene eletto senatore e il 4 agosto è nominato sottosegretario all'Interno del primo governo D'Alema.

Nel frattempo Cavallari venne condannato a 18 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa: "Non potevo reggere oltre, ero già stato operato al cuore: patteggiai". Fu l'unico condannato su un'ottantina di imputati.

Per l'ex re della sanità pugliese l'accusa di mafia resta indigesta: "Assumevo ex detenuti o i loro familiari per non saltare in aria. Che vantaggi avevo? La quiete". Per i magistrati, invece, i dipendenti «mafiosi» intimidivano il sindacato, anche se non ci sono state condanne. I carabinieri segnalarono episodi di tensione nell'azienda. «Macché minacce, mi sono salvato dalla Cgil grazie a D'Alema!" dice Cavallari.

Le coincidenze tra ieri e oggi non sono finite. Dalla memoria riemerge anche la figura di una affascinante ragazza bionda: "Io quella Patrizia D'Addario l'ho conosciuta. Me la presentò un giornalista con cui si accompagnava. Mi chiese di poter intrattenere i nostri ammalati con giochi di prestigio. Era una brava prestigiatrice, molto bella e di classe. Ma il direttore sanitario mi sconsigliò l'iniziativa".


da Affari Italiani

 
 
 

E COSI’ SI SCOPRE CHE A BARI …

Post n°270 pubblicato il 04 Luglio 2009 da Alessandra_Fontana
 

Ma guarda, allora lo scandalo barese non era in realtà la signora D’Addario che registrava anche gli aliti di vento e che preparava in modo maniacale i suoi album fotografici in casa del Premier colpevole di aver organizzato una cena senza perquisizioni e richiesta di casellario giudiziale …

Lo scandalo vero sono le liaisons dangereuses della sinistra nel mondo della sanità pugliese! Hai capito i furbacchioni? Cercavano di coprire miseramente le schifezze fatte, con fantasie pruriginose attribuite a Berlusconi.

Ma la magistratura ha già dovuto ammettere che quel filone d’inchiesta è inesistente. Come al solito, tanto rumore per nulla. Però non vedo in questi giorni titoli cubitali sui veri fatti pugliesi su Repubblica o il Corriere. Come mai?

Intanto però salta fuori la verità e si leggono stralci di intercettazioni telefoniche a dir poco imbarazzanti nelle quali importanti esponenti del Pd locale legati a filo doppio con i vertici romani, dicono frasi tipo “Diventeremo un armadio che contiene tutti gli scheletri, e avremo un grande potere” oppure “L’Asl deve fare quello che diciamo noi qui è Rana che comanda”. (Diego Rana, proprietario di un centro di riabilitazione) o ancora “è il referente che comanda qua, pertanto mettetevi dove vi dovete mettere, altrimenti cominciate a fare le valigie”

Tutto questo condito da nomine disinvolte di dirigenti nelle Asl, lavori senza gare d’appalto, promozioni di primari fatte “per meriti politici”, licenziamenti di dirigenti quando “non davano conto”, pagamenti di cene elettorali a noti esponenti e da appalti milionari (corretti con “appuntini”) in cambio di voti e piaceri … questi sì, piaceri carnali! Un giro vorticoso di soldi e sesso con conseguente condizionamento elettorale.

Ed ecco che il buon Nichi Vendola, scopre all’improvviso che i suoi uomini più fedeli sono degli eterosessuali assatanati e mariuoli e li caccia sconvolto dalle rivelazioni inattese. Non si sa se l’abbia dato più infastidito saperli correre dietro alle gonnelle oppure agli euro, ma li ha scacciati con sdegno!

Certo il presidente Vendola non avrà partecipato ai festini con le allegre signorine baresi, ma credo però che ora dovrà spiegare se davvero non fosse a conoscenza dei business dei suoi pupilli, perché per combinazione gli assessori alla sanità che si sono succeduti sulla poltrona della Regione Puglia erano sempre suoi uomini fedelissimi … almeno politicamente.

 

 
 
 

ELEZIONI NAZIONALI 2008

GRAZIE CARO SILVIO PER AVERMI CANDIDATA AL SENATO DELLA REPUBBLICA.

E' STATA UNA TESTIMONIANZA DI FIDUCIA CHE NON DIMENTICHERO'.

 

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UN RICORDO DELLA MIA ATTIVITA' IN RAI ...

 

Alessandra Fontana conduttrice della trasmissione Tandem su Rai 2 (insieme a Fabrizio Frizzi) interpreta la nota canzone Lili Marleen.

Il filmato è volutamente riprodotto in bianco e nero.  

 

L'ITALIA RIPARTE !!

Dopo la caduta del governo Prodi noi ripartiamo ... vieni anche tu !

 

ALESSANDRA'S AVATAR

 

IL "MIO" PRESIDENTE

con lui dal 1994

Un grande Leader

 

MADE IN CHINA

Immagini un pò crude per comprendere la situazione in Cina.

 

IO AMO LA MIA ITALIA

 

ALLA MIA ITALIA

un consiglio da amica !

 

DEDICATO A PRODI...

 

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