GIORNATE SPARSE
Di tutto un po'. Conversazioni moderne... e anche no
AREA PERSONALE
ALICE WITT
Dicono che scrivere sia una cosa seria, per quelli bravi. Anche far ridere è una cosa seria. Scrivere poi è una malattia: si sente il fuoco dentro. Io avevo la scintilla e non me ne sono curata, ma quando le mie mani hanno iniziato un processo di autocombustione non ho più smesso. Nemmeno di ridere.
I MIEI PERSONAGGI
Dentro di noi ci sono mille storie, mille sentimenti, mille personaggi... E capita che ci si ritrovi a dialogare con alcuni di questi personaggi che, in un attimo, diventano così vivi da farci dimenticare che invece non esistono e che sono il frutto della nostra fantasia. A volte questi personaggi assomigliano a qualcuno che conosciamo, a volte raccontano storie che sembrano la storia di qualcuno che abbiamo incontrato davvero. Ma ormai non mi preoccupo più perchè so che in fondo la somiglianza dei miei personaggi e delle loro storie con personaggi e fatti veramente accaduti sono frutto del caso; perchè tutto ciò che è scritto e raccontato in GIORNATE SPARSE è il prodotto della mia fantasia e del mio desiderio di incontrarli veramente.
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I MIEI BLOG AMICI
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CONVERSAZIONE "RUBATA"Sms lei - ieri ho finito di leggere uno dei tuoi libri. Vorrei saper scrivere come te. Spiegami come fai a scrivere così, ti prego. Sms lui - Non è facile spiegare come si fa a scrivere. Non c’è qualcuno che ti dice come si fa, si guarda come fanno gli altri e piano piano impari. Si dice «rubare con gli occhi». Impari il mestiere prendendolo dagli altri, guardi come fanno. E così è per lo scrivere. Chi scrive cerca, con la propria scrittura, di raccontare una storia, prima di tutto a se stessi. Poi queste storie possono diventare addirittura dei libri. sms lei - io cerco di raccontare delle storie con queste conversazioni moderne. uso gli sms, ma non so dove vanno a finire... Non so cosa diventeranno. sms lui - Continua. Non smettere. Per me i libri sono lettere a nessuno, non so a chi le ho scritte, a chi le spedisco, so che stanno al fermo posta di una libreria. Per te sono sms lanciati in Rete sms lei - un sms come se fosse una lettera? sms lui - si, e qualcuno passa di lì, cerca proprio quella casella in mezzo agli scaffali, sceglie nella posta la lettera che è stata scritta per lui, e comincia a leggere. Questo è quello che io cerco almeno nei libri quando li apro, il pezzetto che è stato scritto per me. Uno scarto, un brusco scarto di intelligenza e sensibilità che mi spiega qualcosa di me. Cosa che suppongo possedevo già sotto la pelle, ma che non sapevo dire, che non riuscivo a mettere a fuoco. sms lei - Quindi i libri sono questo per te? Lettere spedite a un fermo posta con la possibilità di avere fortuna, di incontrare una persona che legge con ricevuta di ritorno. Qualcuno che ti dica: «Sì, ho letto quella pagina», oppure «mi è rimasto impresso quel racconto o quella frase»? sms lui - Si. Se alla fine è rimasto solamente un brandello dell’insieme, quel brandello conta. Non conta il resto, che è andato inghiottito, ma quel brandello che rende amici lo spedizioniere cieco e il lettore. sms lei - come un sms... |
Inviato da: rynno440
il 06/03/2012 alle 22:54
Inviato da: jayadgl1
il 30/12/2011 alle 18:49
Inviato da: virgola_df
il 25/08/2011 alle 21:24
Inviato da: mumonboard
il 23/05/2011 alle 16:50
Inviato da: animalistanata
il 21/05/2011 alle 17:08