Creato da piccolacreaturadidio il 22/09/2007

Alla luce di Dio

canterò al mio Diletto un cantico d'Amore

AREA PERSONALE

 

LEGGENDA NATALIZIA





Un uccellino marrone divideva la stalla
a Betlemme con la Santa Famiglia.
La notte, mentre la famiglia dormiva. notò
che il fuoco si stava spegnendo.
Così volò giù verso le braci
e tenne il fuoco vivo con il movimento
delle ali per tutta la notte, per tenere
al caldo Gesù bambino.
Al mattino, era stato premiato con
un bel petto rosso brillante come simbolo
del suo amore per il neonato re.
Quell'uccellino oggi si chiama "pettirosso"



 

 
 

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Padre nostro
che sei nei cieli
sia santificato il tuo nome
venga il tuo regno
sia fatta la tua volontà
come in cielo
così in terra.
Dacci oggi
il nostro pane quotidiano
e rimetti a noi
i nostri debiti
come noi
li rimettiamo
ai nostri debitori
e non ci indurre
in tentazione
ma liberaci dal male.
Amen
 
 
 
 
 

IL RE DEL NOSTRO CUORE

 


Ave, o Maria,
piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto
il frutto del tuo seno,
Gesù.
Santa Maria,
Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso
e nell'ora della nostra morte.

Amen

 
 

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« Messaggio #179mail di meditazione by Roberta »

mail di meditazione by Roberta

Post n°180 pubblicato il 27 Ottobre 2008 da piccolacreaturadidio

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si presentarono a Gesù alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici.
Prendendo la parola, Gesù rispose: “Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Siloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme?
No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo”.
Disse anche questa parabola: “Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno? Ma quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché io gli zappi attorno e vi metta il concime e vedremo se porterà frutto per l’avvenire; se no, lo taglierai”.

Parola del Signore

Come vivere questa Parola?
Nel vangelo di Luca, un indizio linguistico – l'uso frequente del termine 'conversione' – lascia trasparire chiaramente l'insistenza dell'apostolo sull'urgenza, per la Chiesa primitiva, di smettere d'essere "fichi che non danno frutto", come leggiamo oggi nella parabola del fico sterile. La pacatezza dei toni non sminuisce l'incisività della denuncia: "Se non vi convertirete, perirete tutti...".
Ma cos'è che rende ancor più grave l'infruttuosità del fico? Non solo non dà frutti, dice Gesù, ma "sfrutta il terreno", lo impoverisce succhiandone inutilmente gli umori. Sì, vivacchiando mediocremente, diventiamo "sfruttatori" della grazia ricevuta, rendendola inefficace in ordine alla salvezza. Un tale atteggiamento – è chiaro - lede innanzi tutto noi stessi. Ma non solo: fa del male anche a chi ci sta intorno perché, rimandando i tempi della conversione, priviamo anche gli altri di quella energia spirituale che scaturisce da una fede autentica. E' co-me se, respirando, assumessimo anidride carbonica e non ossigeno: tutto il corpo pian piano ne risulta intossicato. Pensiamo alle nostre realtà ecclesiali: basta che uno solo "sfrutti" il terreno della comunità perché s'inneschino meccanismi di chiusura e reazioni a catena, debilitanti per tutti. Da cui poi, inevitabilmente, di-pendono malumori e ritardi nel fare il bene. Riottosità e ripicche. Mutismi e sottili rivendicazioni.

Perdonami, Signore, se finora ho sfruttato il terreno della grazia per fare i miei comodi o per vivacchiare all'ombra della tua infinita pazienza. Concedimi un cuore nuovo, vivificato dal Tuo Spirito, ben disposto ad amare nell'autenticità di una fede viva e feconda.

La voce di un teologo e uomo spirituale
Signore, abbi pazienza con me.
Ricordati dell'edera che hai creato e che fiorisce soltanto in autunno,
quando tutte le altre piante hanno già dato il loro frutto.
G. Chopiney

 
 
 
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DIVINA MISERICORDIA

 

L'IMPOSSIBILE VIVERE

 

RICHIESTA DI PREGHIERE

Carissimi che visitate questo spazietto, se volete e ne avete bisogno, lasciate un messaggio con la vostra intenzione di preghiera; noi saremo felici di unirci a voi.


 
ringraziamo il Signore per il dono della vita


 

1O E LODE

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