Creato da piccolacreaturadidio il 22/09/2007

Alla luce di Dio

canterò al mio Diletto un cantico d'Amore

AREA PERSONALE

 

LEGGENDA NATALIZIA





Un uccellino marrone divideva la stalla
a Betlemme con la Santa Famiglia.
La notte, mentre la famiglia dormiva. notò
che il fuoco si stava spegnendo.
Così volò giù verso le braci
e tenne il fuoco vivo con il movimento
delle ali per tutta la notte, per tenere
al caldo Gesù bambino.
Al mattino, era stato premiato con
un bel petto rosso brillante come simbolo
del suo amore per il neonato re.
Quell'uccellino oggi si chiama "pettirosso"



 

 
 

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Padre nostro
che sei nei cieli
sia santificato il tuo nome
venga il tuo regno
sia fatta la tua volontà
come in cielo
così in terra.
Dacci oggi
il nostro pane quotidiano
e rimetti a noi
i nostri debiti
come noi
li rimettiamo
ai nostri debitori
e non ci indurre
in tentazione
ma liberaci dal male.
Amen
 
 
 
 
 

IL RE DEL NOSTRO CUORE

 


Ave, o Maria,
piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto
il frutto del tuo seno,
Gesù.
Santa Maria,
Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso
e nell'ora della nostra morte.

Amen

 
 

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meditazione del 15-5.09

Post n°326 pubblicato il 18 Maggio 2009 da piccolacreaturadidio

Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri”.
Parola del Signore

Come vivere questa Parola?
Gesù ci chiama amici! L’amore di amicizia è la forma più alta dell’amore: vi si arriva attraverso un profondo e serio processo di decentramento e di dono che tutto dà senza nulla pretendere.
È più dell’amore materno e paterno, poiché in questi c’è ancora il senso del dovere e della responsabilità per una vita piccola e fragile; l’amore di amicizia, invece, è l’amore adulto, dove il dono è libero da possessi, gelosie, pretese, rivendicazioni… dove l’oblazione e la libertà umile e silenziosa lo declinano nei mille gesti di ogni giorno.
Sì, questo tipo di amore ha a che fare con le parole di Gesù: “Nessuno ha un amore più grande che dare la vita per i propri amici”. Ha dunque a che fare con l’amore di Gesù, con il suo comandamento: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amati.”
Ecco il ‘come’ dell’amore di amicizia: “come io vi ho amati.” Lo ha detto e lo ha fatto. Dopo aver confidato queste cose ai suoi, è andato a morire. Per loro. Per noi, per me e per te!
Ci ha inseriti così nella Sua Vita, nella sua intimità:“Non vi chiamo più servi ma amici perché tutto quello che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi”. Sì, perché l’amore di amicizia introduce nell’esperienza mistica dell’altro! Diventa empatia, intuizione, presenza silenziosa e discreta e DONO GRATUITO. Questa è la vita di Dio in noi!


Grazie, mio Gesù, della tua amicizia, che io vi impari il ‘come’ dell’amore!

La voce di uno scrittore
Di tutte le cose umane l’amore è la sola che non voglia spiegazioni. Gli amanti che si ‘spiegano’ sono quelli che stanno per lasciarsi.
André Frossard

Sant' Isidoro l'agricoltore Laico

Madrid (Spagna), ca. 1080 - 15 maggio 1130

Nacque a Madrid intorno al 1070 e lasciò giovanissimo la casa paterna per essere impiegato come contadino. Grazie al suo impegno i campi, che fino allora rendevano poco, diedero molto frutto. Nonostante lavorasse duramente la terra, partecipava ogni giorno all'Eucaristia e dedicava molto spazio alla preghiera, tanto che alcuni colleghi invidiosi lo accusarono, peraltro ingiustamente, di togliere ore al lavoro. Quando Madrid fu conquistata dagli Almoravidi si rifugiò a Torrelaguna dove sposò la giovane Maria. Un matrimonio che fu sempre contraddistinto dalla grande attenzione verso i più poveri, con cui condividevano il poco che possedevano. Nessuno si allontanava da Isidoro senza aver ricevuto qualcosa. Morì il 15 maggio 1130. Venne canonizzato il 12 marzo 1622 da Papa Gregorio XV. Le sue spoglie sono conservate nella chiesa madrilena di Sant'Andrea. (Avvenire)

Patronato: Madrid

 
 
 
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DIVINA MISERICORDIA

 

L'IMPOSSIBILE VIVERE

 

RICHIESTA DI PREGHIERE

Carissimi che visitate questo spazietto, se volete e ne avete bisogno, lasciate un messaggio con la vostra intenzione di preghiera; noi saremo felici di unirci a voi.


 
ringraziamo il Signore per il dono della vita


 

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