Dopo la prima soppressione, ad opera di Napoleone, degli Ordini Religiosi e della seconda ad opera del Parlamento del nuovo Regno d’Italia, avvenute nell’Ottocento, si ebbe poi un rifiorire degli stessi Ordini e un meraviglioso sorgere di nuove Congregazioni religiose. Tutta l’Italia ne fu beneficiaria, ma soprattutto nel Napoletano; questa generosa terra già aveva espresso il mirabile fenomeno delle ‘monache di casa’, anime consacrate che pregavano, soffrivano ed operavano nella propria casa e nel proprio rione; proseguendo poi per tutto il secolo e l’inizio del successivo con il fiorire, sia per nascita, sia per zona di apostolato, di tante figure emergenti nel campo della Chiesa Cattolica. Esse, sia maschili che femminili, desiderarono diffondere il Vangelo, prima con l’esempio della loro santa vita e poi con altri compagni con l’insegnamento, l’assistenza, l’aiuto agli orfani, agli ammalati, ai poveri e quanti altri, in quei tempi di sconvolgimenti politici e sociali, avessero avuto bisogno di un sostegno spirituale e corporale. Per questo, come gigli mirabili, fiorirono le loro Congregazioni e Fondazioni, di cui molte arrivate vive ed operanti fino a noi; ne citiamo qualcuna nel campo femminile: la serva di Dio Geltrude y Gomez de Arce, fondatrice delle Suore Benedettine di S. Geltrude; la serva di Dio Maria Maddalena Starace, fondatrice delle Suore Compassioniste Serve di Maria; la beata Caterina Volpicelli, fondatrice delle Ancelle del Sacro Cuore; la serva di Dio Claudia Russo, fondatrice delle Povere Figlie della Visitazione; la serva di Dio Maria Consiglia dello Spirito Santo, fondatrice delle Suore Serve di Maria Addolorata; la beata Maria Cristina Brando, fondatrice delle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato; ecc. A questo eletto, ma incompleto elenco, aggiungiamo la beata Giulia Salzano di cui parliamo, nata a S. Maria Capua Vetere (CE) il 13 ottobre 1846, che però dai 19 anni si trasferì e visse per tutta la vita a Casoria (NA). Figlia di Diego Salzano, capitano dei lancieri, nell’esercito borbonico di Ferdinando I e di Adelaide Valentino, discendente della famiglia di s. Alfonso, era la quarta di sette figli, rimase presto orfana del padre e quindi affidata al Regio Orfanotrofio di S. Nicola la Strada presso Caserta; ritornò in famiglia a quindici anni, dove completò gli studi, conseguendo il diploma di maestra. Nell’ottobre 1865 si trasferì a Casoria, avendo ottenuto un incarico d’insegnante nella scuola comunale, dell’allora piccolo paese rurale; nel contempo si preoccupò subito di insegnare ai piccoli scolari anche le verità della fede, raccogliendoli nel cortile della sua casa. Su suggerimento del servo di Dio cardinale Sisto Riario Sforza, contattò la beata Caterina Volpicelli, per diffondere a Casoria l’opera delle Ancelle del S. Cuore. Donna Giulietta, come veniva chiamata a Casoria, lasciò la scuola anticipatamente, a 36 anni, perché cominciò a maturare l’ideale della vita religiosa a partire dal 1882, guidata in questo cammino dal beato Ludovico da Casoria e da altri degni e santi sacerdoti; Giuseppe Piccirelli, Bonaventura Maresca, Giuseppe Muller. E con grande spirito profetico, ma anche con tante sofferenze, raccolse intorno a sé, nell’ottobre 1890, un gruppo di amiche, che costituirono il nucleo iniziale delle “Suore Catechiste del S. Cuore”, Congregazione che ha lo scopo primario di far conoscere ed amare Dio da tutti, mediante la devozione al Sacro Cuore ed alla Vergine Maria. Il nuovo Istituto incontrò varie difficoltà nell’ambito della diocesi di Napoli, perché si voleva far confluire Giulia e le amiche, nelle ‘Ancelle del S. Cuore’; ma il cardinale Giuseppe Prisco, intervenne e incoraggiò l’Opera catechista e ne affidò la direzione in ordine di tempo a don Provitera, don Catalano e don Fabiani. Il 21 novembre 1905, lei e sette compagne presero il velo, a loro in breve tempo si aggiunsero altre giovani e così si aprirono altre Case sempre nell’ambito napoletano. L’attività della Congregazione, guidata con abnegazione totale da madre Giulia Salzano, era incentrata soprattutto sull’insegnamento catechistico e sulla devozione all’Eucaristia ed al Sacro Cuore; certamente in quei tempi così lontani, madre Giulia anticipò la spinta e l’importanza che oggi la Chiesa ha dato alla Catechesi, cioè a tutti i livelli e ad ogni ceto sociale; ogni giorno della settimana era impegnata nei vari incontri e quando qualche suora, vedendola affaticata e stanca, cercava di distoglierla, essa reagiva dicendo a tutte le suore che come Catechiste dovevano desiderare di morire sulla breccia, cioè facendo catechismo fino all’ultima ora. Nel 1916 furono completate le Regole dell’Istituto e inviate alla competente Congregazione romana. Le “Suore Catechiste del Sacro Cuore” ottennero il decreto di erezione diocesana dal card. Prisco, il 12 agosto 1920, le Costituzioni furono approvate da Roma il 4 febbraio 1922 ed il riconoscimento pontificio giunse il 19 marzo 1960. Madre Giulia Salzano continuò il suo apostolato, dispensando consigli a quanti aprivano il loro cuore alla sua accogliente comprensione; per tutti, giovani, soldati, mamme, aveva parole di conforto ed incoraggiamento. Ad 83 anni, poco prima del concludere il suo cammino terreno, esaminò circa 100 bambini, preparati per la Prima Comunione, fedele fino all’ultimo al suo motto: “Farò catechismo finché avrò un fil di vita”. Madre Giulia morì a Casoria il 17 maggio 1929; la sua Congregazione si è diffusa, non solo in diverse città italiane, ma anche in altri Stati: Canada, Brasile, Filippine, Perù e India, per promuovere ovunque una Evangelizzazione e Promozione umana. Il 4 aprile 1974 si ebbe il decreto d’introduzione della Causa di beatificazione, che è proseguita in questi anni, nelle sue varie tappe e sempre positivamente. Il 27 aprile 2003, papa Giovanni Paolo II l’ha beatificata in Piazza S. Pietro a Roma e, caso eccezionale, insieme all’altra fondatrice Maria Cristina Brando, anch’essa di Casoria. Il piccolo centro rurale di una volta, oggi fiorente città alle porte di Napoli, annovera così il primato di avere ben tre beati fra la sua recente popolazione, tenendo conto anche del beato fondatore Ludovico da Casoria, beatificato nel 1993.``
Autore: Antonio Borrelli
“Farò sempre catechismo, finchè avrò un fil di vita”, si era data come scopo di vita, e aveva anche detto di essere “contentissima di morire facendo catechismo”. E se questo non le accadde, certamente tutta la sua vita si consumò nella catechesi a tutti i livelli, ad ogni ceto sociale e ad ogni fascia di età. Giulia Salzano nasce a Santa Maria Capua Vetere (Caserta) nel 1846, in una famiglia agiata che di colpo si trova in difficoltà con la morte del papà, ufficiale dell’esercito borbonico. Giulia finisce in orfanotrofio perché mamma non sa come mantenere la famiglia, e vi resta fino a 15 anni. Comincia a lavorare per far quadrare il bilancio familiare, ma continua anche a studiare perché vuole diventare maestra. Con il diploma in tasca raggiunge la sua prima scuola a Casoria, in provincia di Napoli, e con lei si trasferisce tutta la famiglia. Ma a Casoria Giulia non si limita ad essere una brava maestra: trova il tempo per visitare i malati e aiutare i poveri, ma soprattutto comincia a preparare i bambini alla prima comunione. “Donna Giulietta”, come tutti la chiamano in segno di deferenza, è stata folgorata dalla definizione del catechismo “Dio ci ha creati per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita” ed è amareggiata nel constatare che troppi non arrivano a conoscere Dio per mancanza di istruzione religiosa. Di qui la decisione di aprire la sua casa non solo ai suoi alunni ma anche a tutti i bambini della zona, di organizzare corsi di catechesi per le giovani, le mamme e gli operai, di guidare i fedeli nella preghiera. Apre un laboratorio per la confezione di arredi per le Chiese povere, promuove la devozione al Sacro Cuore, diffonde la recita del rosario e la pratica del mese di maggio che predica personalmente nella chiesa del Carmine., dove la gente accorre per ascoltare “donna Giulietta”. Alla soglia dei 50 anni sente che è necessario dare continuità alla sua opera di catechesi. Raccoglie intorno a sé alcune ex allieve e altre giovani che si lasciano attrarre dal suo carisma e dal suo ascendente e insieme a loro fonda nel 1894 l’Opera Catechistica, che dieci anni dopo assume la fisionomia di congregazione religiosa con la nascita delle Suore catechiste del Sacro Cuore. Le istruisce e le prepara al ministero ripetendo loro: “la suora catechista deve sentirsi sempre pronta in tutte le ore per istruire i piccoli e gli ignoranti; non deve misurare i sacrifici che richiede tale ministero; dovrebbe desiderare di morire sulla breccia, se così piacesse a Dio”. Le precede con l’esempio dedicandosi completamente alla catechesi, nonostante gli impegni che deve assolvere alla guida dell’Istituto. Il 16 maggio 1929, all’età di 83 anni, esamina più di 100 bambini che devono essere ammessi alla Prima Comunione e all’alba del mattino dopo muore serenamente, fedele fino in fondo al suo proposito di “fare catechismo finchè avrò un fil di vita”. Giovanni Paolo II° la proclama beata il 23 aprile 2003 indicandola come Donna Profeta della Nuova Evangelizzazione, unica figura di fondatrice ad esprimere il carisma della catechesi. Autore: Gianpiero Pettiti
Siccome mi è stato regalato un libricino con la storia di questa beata ho scoperto che è nata a Caserta ed è morta in provincia di Napoli.Insomma un'altra anima religiosa nata nella mia regione:la Campania.Mi piaceva che si avessero sue notizie quindi ho voluto pubblicare questo post. Alla prossima e ai prossimi aggiornamenti
|
Inviato da: Test di velocità
il 01/08/2018 alle 19:25
Inviato da: Wetter
il 01/08/2018 alle 19:25
Inviato da: Weather
il 01/08/2018 alle 19:24
Inviato da: Sat24
il 01/08/2018 alle 19:24
Inviato da: Speed Test
il 01/08/2018 alle 19:23