Creato da piccolacreaturadidio il 22/09/2007

Alla luce di Dio

canterò al mio Diletto un cantico d'Amore

AREA PERSONALE

 

LEGGENDA NATALIZIA





Un uccellino marrone divideva la stalla
a Betlemme con la Santa Famiglia.
La notte, mentre la famiglia dormiva. notò
che il fuoco si stava spegnendo.
Così volò giù verso le braci
e tenne il fuoco vivo con il movimento
delle ali per tutta la notte, per tenere
al caldo Gesù bambino.
Al mattino, era stato premiato con
un bel petto rosso brillante come simbolo
del suo amore per il neonato re.
Quell'uccellino oggi si chiama "pettirosso"



 

 
 

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Padre nostro
che sei nei cieli
sia santificato il tuo nome
venga il tuo regno
sia fatta la tua volontà
come in cielo
così in terra.
Dacci oggi
il nostro pane quotidiano
e rimetti a noi
i nostri debiti
come noi
li rimettiamo
ai nostri debitori
e non ci indurre
in tentazione
ma liberaci dal male.
Amen
 
 
 
 
 

IL RE DEL NOSTRO CUORE

 


Ave, o Maria,
piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto
il frutto del tuo seno,
Gesù.
Santa Maria,
Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso
e nell'ora della nostra morte.

Amen

 
 

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meditazione del giorno

Post n°295 pubblicato il 07 Marzo 2009 da piccolacreaturadidio

Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.
Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”.
Parola del Signore

Come vivere questa Parola?
Anche qui Gesù spalanca una finestra su un immenso orizzonte: quello dell’amore. No, non posso starmente nelle strettoie di quello che mi suggerisce l’ego che tenta sempre di avere il telecomando della mia esistenza. Questa persona (di casa o fuori) è onesta buona amabile simpatica; come non amarla? Mi fa perfino dei favori! Come non ricambiarla? Quest’altra persona mi è pietra d’inciampo; così scostante, zotica, nevrastenica, tutta ripiegata in se stessa; a tal punto che ha sempre qualcosa da deprecare nei miei riguardi e l’interesse suo collima proprio con quello che danneggia me! E mi chiedi di amarla? È come ingiungermi di buttarmi in mare dallo scoglio più alto e più a picco.
Appunto! È verissimo: da solo non ce la farei mai. Ma Gesù è venuto perché tu abbia quel ‘salvagente attorno alla vita’ che è la grazia della sa morte e resurrezione. È con quel salvagente che puoi gettarti in mare: il mare dell’amore senza sponde. Prova! Prega per chi ti è ostile, o anche antipatico. Prega per chi ti è nemico, o anche solo di carattere ombroso e difficile. Prega per entrare nell’amore più grande.
Una della massime fondamentali dei chassidim era: in qualsiasi difficoltà di relazione bloccante, amare di più.

 
Signore, ti prego, dammi forza tua per vincere la sua ostilità e quella che tenta di mettere radici profonde in me. Dammi, Gesù crocifisso e risorto, di amarla di più.



Le parole di un testimone-profeta
Le persone ti pesano? non caricarle sulle spalle, portale nel cuore.
Hèlder Camara

Sante Perpetua e Felicita Martiri + Cartagine, 7 marzo 203

Chiusa in carcere aspettando la morte, una giovane tiene una sorta di diario dei suoi ultimi giorni, descrivendo la prigione affollata, il tormento della calura; annota nomi di visitatori, racconta sogni e visioni degli ultimi giorni. Siamo a Cartagine, Africa del Nord, anno 203: chi scrive è la colta gentildonna Tibia Perpetua, 22 anni, sposata e madre di un bambino. Nella folla carcerata sono accanto a lei anche la più giovane Felicita, figlia di suoi servi, e in gravidanza avanzata; e tre uomini di nome Saturnino, Revocato e Secondulo. Tutti condannati a morte perché vogliono farsi cristiani e stanno terminando il periodo di formazione; la loro «professione di fede» sarà il martirio nel nome di Cristo. Le annotazioni di Perpetua verranno poi raccolte nella «Passione di Perpetua e Felicita», opera forse di Tertulliano, testimone a Cartagine. (Avvenire)

 
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