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Il peso della farfalla (parte prima)
Post n°53 pubblicato il 30 Marzo 2014 da Allure.Sensuelle
"Occhi di falce", aveva sentito rivolgere a una donna questo complimento. Era l'acciaio tirato a lucido dall'affilatura, di quella materia erano gli occhi della donna. Lei sapeva l'attrazione innescata in un uomo dal suo corpo. Chissà quanti si erano messi in fila per ottenere di essere guardati, quanti si erano inorgogliti per il traguardo dei suoi occhi. Della sua gioventù scossa, l'uomo ricordava il goffo degli uomini quando cercano di farsi notare da una donna. L'azzardo in una mischia poteva servire ad una reputazione, la voce forte, la battuta dura potevano risaltare in una tavolata. Davanti alle donne usciva ai maschi il gonfiore di petto del piccione. Gli uomini sbandavano davanti alle donne tra elemosina e sbruffoneria. Lui si rattrappiva per opporsi all'esibizione. Gli erano capitate allora donne che l'avevano voluto, preso come un sasso da terra. Sì, qualche volta era stato raccolto. ( ... ) Nell'incontro al villaggio lui aveva evitato gli occhi, la faccia. Era restato a tenersi le mani in treccia e a guardarci sopra. La donna vedeva che lui si negava l'attrazione. Non sapeva se gli veniva facile o pesante. ( ... ) Tirò via gli occhi dalle mani e guardò la finestra dietro le spalle della donna. Una cannuccia d'acqua si buttava giù da una roccia lontana, una riga bianca su una pagina nera, il suo rumore non arrivava a loro. Ci sono carezze che aggiunte sopra un carico lo fanno vacillare. Bevve un sorso e lasciò la mano intorno al bicchiere. Se a quel punto la donna gliela sfiorava, la sua tenuta, il carico e la gerla, sarebbe crollata. Non ci fu. Il fiato ritornò al suo passo, finì il bicchiere, ritirò la mano e si alzò. (..un plaid rosso, un prato smeraldino e sodo, il cielo limpido, il sole fermo, un libro fra le mani.. mentre il tempo scivola via... via, pagina dopo pagina...)
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