Creato da Allure.Sensuelle il 12/01/2010

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Il peso della farfalla (parte prima)

Post n°53 pubblicato il 30 Marzo 2014 da Allure.Sensuelle

  

 

    

"Occhi di falce", aveva sentito rivolgere a  una donna questo complimento. Era l'acciaio tirato a lucido dall'affilatura, di quella materia erano gli occhi della donna. Lei sapeva l'attrazione innescata in un uomo dal suo corpo. Chissà quanti si erano messi in fila per ottenere di essere guardati, quanti si erano inorgogliti per il traguardo dei suoi occhi. Della sua gioventù scossa, l'uomo ricordava il goffo degli uomini quando cercano di farsi notare da una donna. L'azzardo in una mischia poteva servire ad una reputazione, la voce forte, la battuta dura potevano risaltare in una tavolata. Davanti alle donne usciva ai maschi il gonfiore di petto del piccione. Gli uomini sbandavano davanti alle donne tra elemosina e sbruffoneria.

     Lui si rattrappiva per opporsi all'esibizione. Gli erano capitate allora donne che l'avevano voluto, preso come un sasso da terra. Sì, qualche volta era stato raccolto.     ( ... )
     A quella che arrivava a lui per ultima aveva visto fare la mossa di sbattere i capelli lisci in fuori, oltre le spalle. Somigliava alla scossa di fastidio che allontana e somigliava pure al richiamo di essere toccata sui capelli. Le donne fanno mosse di conchiglia, che si apre sia per buttare fuori che per risucchiare all'interno.

     Nell'incontro al villaggio lui aveva evitato gli occhi, la faccia. Era restato a tenersi le mani in treccia e a guardarci sopra. La donna vedeva che lui si negava l'attrazione. Non sapeva se gli veniva facile o pesante.    ( ... )

     Tirò via gli occhi dalle mani e guardò la finestra dietro le spalle della donna. Una cannuccia d'acqua si buttava giù da una roccia lontana, una riga bianca su una pagina nera, il suo rumore non arrivava a loro.
     La donna si voltò a guardare anche lei il punto fissato da lui. Così gli offrì la nuca, il panno di capelli sciolti caduti lisci sulla schiena saltando la curva del collo. Come il volo dell'acqua sulla roccia venivano giù senza rumore.    ( ... )

     Ci sono carezze che aggiunte sopra un carico lo fanno vacillare. Bevve un sorso e lasciò la mano intorno al bicchiere. Se a quel punto la donna gliela sfiorava, la sua tenuta, il carico e la gerla, sarebbe crollata. Non ci fu. Il fiato ritornò al suo passo, finì il bicchiere, ritirò la mano e si alzò.

(..un plaid rosso, un prato smeraldino e sodo, il cielo limpido, il sole fermo, un libro fra le mani.. mentre il tempo scivola via... via, pagina dopo pagina...)

 

Commenti al Post:
oscar_turati
oscar_turati il 01/04/14 alle 23:49 via WEB
Proprio come ho letto quel meraviglioso libro di Erri De luca ... io e lei, un plaid rosso [:)]nel parco di Villa Ada alternandoci alla lettura. Fermandoci quando c'è qualcosa che vogliamo riflettere o rileggere una, due, tre volte "quel passo" tanto bello ... ... Ciao O.
 
 
Allure.Sensuelle
Allure.Sensuelle il 02/04/14 alle 00:52 via WEB
.. e fu così che, per magia, la lettura divenne condivisione e complicità :-) Galeotto il libro, fu scritto... Benvenuto Oscar
 
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