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Addio laico a Welby.
Post n°420 pubblicato il 24 Dicembre 2006 da franco460
La moglie: «Continuate la sua battaglia» La folla alla Chiesa: «Vergogna» Un lungo applauso ha accolto l'arrivo del feretro in piazza Don Bosco, a Roma. Piergiorgio Welby è arrivato nella piazza romana, gremita di persone che hanno voluto portare la propria solidarietà a un uomo conosciuto da molti nel quartiere. «Ha sofferto tanto», è il commento più espresso. Con il feretro, la moglie Mina, accompagnata dai radicali Marco Pannella e Marco Cappato. «Mi sento ferita e quello che provo in questo momento è soltanto dolore», ha detto Mina Welby. «Nessuna polemica, ho detto a tutti di rimanere pacati», afferma la moglie di Piergiorgio Welby e aggiunge: «Io non sto pensando alla mia condizione. Penso alla madre di Piero: ha quasi 87 anni ed è una fervente cattolica. Io ho ingoiato un rospo amaro, quando ho saputo che non avremmo potuto celebrare i funerali in chiesa; ma lei non merita di sopportare questo sacrificio. Bisogna continuare la sua battaglia». Poi annuncia: «Il suo corpo sarà cremato e le ceneri saranno gettate nel canale di Maccarese: quel canale dove andavamo sempre, appena avevamo un momento libero». La chiesa attua i suoi principi quando vuole e quando le fa comodo. Se pensiamo ai funerali religiosi di dittatori sanguinari, come Pinochet, o di mafiosi riconosciuti tali da tutta la comunità ci convinciamo sempre più dell'errore madornale che ha commesso la Curia di Roma. |
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