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Autunno

Post n°4 pubblicato il 22 Gennaio 2010 da classe2b.signa

Autunno

Di Vincenzo Cardarelli

 

 

Autunno. Già lo sentimmo venire

Nel vento d’Agosto,

nelle piogge di settembre

torrenziali e piangenti

e un brivido percorse la terra

che ora, nuda e triste,

accoglie un sole smarrito.

Ora passa e declina,

in quest’autunno che incede

con lentezza indicibile,

il miglior tempo della nostra vita

e lungamente ci dice addio.

 

 

Questa poesia parla dell’autunno ed è stata scritta da Vincenzo Cardarelli. E’ composta da una sola strofa di 12 versi liberi. C’è l’allitterazione della N e della T per dare il  senso dell’autunno spoglio. Ci sono gli enjambement ai versi 1 e 2, 3 e 4, 11 e 12. Non ci sono particolari parole ripetute, solo 2 volte autunno, l’argomento principale della poesia, ripetizione che sta a significare che sta arrivando inesorabilmente. La parola è anche messa in evidenza dalla punteggiatura. Riguardo alla punteggiatura possiamo dire che dà un senso di lentezza (molti punti quasi a tutti i versi). Ci sono delle personificazioni: “un brivido percosse la terra” “nuda e triste” “piogge piangenti” “sole smarrito”, ovvero tutto ciò che dà inizio al peggior tempo della nostra vita.

Per quanto riguarda l’interpretazione, noi ne abbiamo due. Una può essere che lui aveva una ragazza e si amavano, ma già da tempo lei sentiva che l’amore stava per finire e glielo stava facendo capire lentamente: le piogge di Settembre sono le lacrime che piange lo scrittore, e al pensiero di perderla un brivido gli percorre il corpo. Il sole rappresenta la ragazza che se ne sta andando, lui vorrebbe morire perché senza di lei è inutile vivere: i giorni passati con lei sono stati “il miglior tempo” della sua vita.

Ma questa poesia può voler anche dire che l’estate (ovvero il periodo migliore della nostra vita perché si può uscire di più a divertirci) sta finendo e ne inizia un altro un po’ più brutto, pieno di lavoro e impegni. Potrebbe anche volere dire che i giorni davvero belli della nostra vita passano così  lentamente che non ce ne accorgiamo, ma non torneranno più, come le foglie dell’albero che sono cadute. Infine l’ estate potrebbe significare la giovinezza (la stagione più bella) che se ne va e lascia il posto alla vecchiaia (autunno). La descrizione dell’autunno è molto particolare: le piogge sono “piangenti” perché sembrano non volere finire mai, il sole “smarrito” perché è incerto, a volte splende e a volte è coperto dalle nubi. Ma le parole “piangente” e “smarrito” danno anche  senso di malinconia.

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