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Come riconoscere una bionda?

Post n°4440 pubblicato il 22 Novembre 2007 da Le.Arabe.Felici
Foto di Le.Arabe.Felici

In base a quale teoria scientifica si asserisce il luogo comune secondo il quale le bionde siano stupide? Fare questa affermazione ha lo stesso valore del dire che i neri hanno il cervello meno sviluppato dei bianchi ( anche se corre voce che abbiano qualcosa dentro le mutande assai più sviluppata di quella dei bianchi) o che tutti quelli della famiglia di Paolo il Silenzioso siano dislessici. Sono generalizzazioni, e come tali, prive di una valenza empiricamente dimostrabile.A noi, personalmente, non interessa. Le donne dovrebbero avere tutte una crestina in testa e stare ai fornelli ad occuparsi del sugo. Poco ce ne cale.  Che poi, al giorno d’oggi, non esistono donne o ragazze che si ricordino il colore originario dei loro capelli. A partire dai 12 anni cominciano a tingerli, colorarli, decolorarli, ci spalmano sopra il guano di piccione, la cenere, il vernidas, liquidi tipo slaim fluorescente per andare in discoteca, ci si fanno fare sopra del pissing, li lavano con l’amuchina,li umiliano con il Piccolo Chimico, li  li massaggiano prendendo a capocciate le pareti smerigliate di casa. L’unico modo per attrezzarsi di fronte ad una bionda per valutarne la reale colorazione tricotica  è chiederle di calarsi le mutande. Tuttavia, nel 2000 non è neanche tanto valida come metodologia. Non va più di moda la patata anni ’80, quella che faceva sembrare ogni ragazza come se stesse facendosi fare un cunnilingus da Riccardo Cocciante. Adesso la depilazione totale ci impedisce di individuare una bionda, del villo originario non rimane altro che un cumulo di pustolette, comedoni e brufolini ad imperituro ricordo di un antico rigoglio tricotico. Per cui dobbiamo smettere di generalizzare la teoria secondo la quale le bionde siano stupide sia per la mancanza di prove pratiche, sia perché è impossibile individuare con certezza una bionda naturale.

Certo che possiamo magari darvi qualche dritta quanto meno per farvi drizzare le antenne.

Come individuare una bionda: allora, visto che abbiamo detto che l’opera iniqua del rasoio ci impedisce di carpire il colore da una rapida analisi del monte di venere, possiamo andare per esclusione. Annusatela. Se puzza è una roscia. Le rosse di capelli puzzano come un incidente tra la roulotte che trasporta le gabbie di Jene e sciacalli di Moira Orfei ed un trasporto eccezionale di scrofe. Nel caso non puzzasse, rimarrebbe l’ipotesi che sia una castana, una mora o una bionda. Continuiamo ad andare per esclusione. Fissatela sopra il labbro, facendo particolare attenzione: se scorgete una rada peluria scura, quasi una sorta di lanugine, tipo i baffetti che hanno i portoricani nelle commedie dei musical americani, ebbene, avete la certezza che sia una mora. Meglio se possiede anche un marcato accenno di basetta alla Piero Pelù.

Nel caso falliste anche questo tipo di controllo, rimangono la castana e la bionda.

Guardatele entrambe con una sorta di compiaciuto controllo, e rivolgete la semplice ma diretta domanda: “Me la dai?”.

La bionda è quella che si spoglia senza rispondere.

 
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