La Filosofia di Arek

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Oggi mi è sorto il pensiero sulla deresponsabilizzazione.

Un parolone lungo, ma che rappresenta molto bene la nostra condizione politico/sociale. Provo a spiegarmi meglio (nonostante mi tocca scrivere con dei rumori di fondo molto fastidiosi ma non evitabili u.u ).

Il pensiero mi è sorto sentendo distrattamente la notizia del neonato abbandonato non ricordo dove. Probabilmente dopo il servizio e più o meno balle classiche di talk show ho percepito il messaggio (ripetuto all'infinito ovunque) che, se si vuole abbandonare un figlio, lo si può fare nel totale anonimato presso qualsiasi ospedale, con una totale sicurezza per la salute del futuro orfanello.

Ora il punto è questo, orfanello. Che vita ha un orfano? Siamo in uno stato in cui è più facile adottare figli all’estero e portarli in Italia piuttosto che prender un figlio d’Italia senza famiglia. Dunque questo orfanello, in buona parte delle volte, crescerà dietro le ‘sbarre’ metaforiche di un centro per minori. Il succo dovrebbe esser: è giusto dare e tutelare la vita in quanto tale o è giusto offrire una vita, un futuro e una crescita degna di una persona?
Il problema me lo pongo col fine di smuovere la mente sul concetto di aborto, perché provo ad immaginare quella madre che ha abbandonato il figlio, che se forse avesse avuto la possibilità di abortire, quel bimbo non sarebbe mai nato e non sarebbe mai stato destinato ad un futuro altamente incognito, ma comunque doloroso, perché dovrà comunque vivere consapevole di esser venuto al mondo per ‘errore’. Non posso e non saprò mai cosa questo pensiero possa suscitare in una persona, in un bambino che cresce. Ovviamente molti lo superano, molti lo dimenticano ..o almeno così dicono. Dunque torno alla questione iniziale: deresponsabilizzazione . Chi vota, chi vuole che l’aborto non sia a legge, e dunque che esseri umani nascano sempre e comunque anche quando purtroppo non sono voluti, oppure hanno problemi di salute altamente penalizzanti non solo al soggetto, ma alla stabilità stessa della famiglia, dovrebbe prender responsabilità della sua scelta. Il come è semplice, votando in modo scoperto, dando nominativo e disponibilità a supportare coi propri mezzi chi mette al mondo una creatura non voluta, che spesso, il non voluto è collegato al non poterselo mantenere ed offrire una vita dignitosa al nascituro. Cosa che ogni genitore vorrebbe per i propri figli.

Questo concetto, banale e semplice, dovrebbe esser riproposto ad ogni scelta popolare legata alla morale, o meglio, legata all’ipocrisia e buonismo. Questo perché tutti fan presto a pulirsi la coscienza dicendo che lo Stato deve far questo e quello, però quando lo Stato chiede fondi per far questo e quello tutti si tirano indietro e si lamentano. Il classico detto che tutti vogliono la moglie ubriaca e la botte piena. Ovviamente, una soluzione come quella da me proposta dovrebbe avere molte clausole, perché si sa, l’italiano è furbo (stronzo) e se può fregare lo fa, dunque bisognerebbe valutare approfonditamente la questione. Però la logica mi piace, la trovo giusta, far scegliere le persone in modo responsabilizzato, ogni loro scelta deve portare a conseguenze dirette alla loro persona (se la maggioranza vince, in caso contrario non vi sarebbe la legge ovviamente).

Questo concetto sulla responsabilità, mi porta inevitabilmente ad accennare sul concetto di democrazia che abbiamo in Italia…sinceramente non so se ne ho già parlato qui, sicuramente da qualche altra parte l’ho fatto e un giorno lo farò anche qui, ma non stasera.

Concludo dicendo che la responsabilità è fondamentale in una società che funziona, se noi fossimo tutti diretti responsabili senza clausole di una piccola parte del nostro vivere sociale, vivremo tutti meglio.

PS, più volte ho rivelato il mio esser cattolico, e dunque queste dovrebbero esser bestemmie dette da un credente. Ma non per me, Dio si occuperà della mia anima a tempo debito, ma finchè sarò al mondo mi sento responsabile di pensare, agire e vivere a favore del mio popolo e fratelli Italiani, per quanto molti possano essermi contrari, io li vedrò sempre come fratelli e soprattutto proverò sempre a vivere in funzione di un futuro per la nostra discendenza Italiana.

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