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100.6 ::: Dagni bragia ( cit ), Silvio

Post n°112 pubblicato il 20 Gennaio 2012 da Arkivio21
 

100.6 :::

Dagni bragia (cit), Silvio

“Io sono stato investito (sfortunatamente non da una mandria di facoceri imbelliti: la natura ha ben strane regole) da una serie di 103 procedimenti, 913 giudici (scioglilingua, provate a dirlo ad alta velocità: vale per 33 trentini entrarono a Trenta trotterellando etc) si sono interessati di me (a me, cribbio: a me), 587 visite della polizia giudiziaria e della guardia di finanza, credo – AH!!! (oddio, ora che ha fatto? Che accade? Un colpo apoplettico?) – 2520 udienze (fiuuu, fortuna che non era nulla. E’ d’acciaio, il Berlusca. Mica smidollato come voi). Credo che sia il record (gesticola mimando idealmente il mappamondo di Chaplin) universale della storia (sempre volare bassi, mi raccomando: a noi Norimberga ci fa una sega) però soltanto assoluzioni (e prescrizioni, e Mills, e leggi ad personam, e lodi, ma non stiam qui a fare i micragnosi) perché per fortuna è solo una parte dei giudici che sta con la sinistra, poi soprattutto i giudici del secondo e del terzo livello sono giudici veri come negli altri paese (si chiama Postulato Graviano: se un giudice o un pentito dice una cosa sgradita al Premier, è un minchione; se dice una cosa gradita, o meglio ancora non dice niente, è un eroe – che magari di cognome fa Mangano).

Bene (mica tanto) che cosa succede in questo momento in Italia? (eh, dimmelo, che io a furia di leggere Amicone ho perso qualche passaggio, miseriaccia di una miseria ladra). Succede un fatto particolare che chiamo di tran-si-zio-ne (sì, ma l’avevi già detto due minuti fa) e che dobbiamo rimediare (e vai, giù di ricino e Brachino). E cioè: la Costituzione italiana come tutte le nostre costituzioni (e qui tutti si guardano, mediamente sgomenti) dice: La sovranità appartiene al popolo (non dice esattamente questo, e soprattutto non dice solo questo, ma vai avanti che son curioso). Bene (eddai: ogni volta che dice Bene, mi prende un herpes alle gonadi). Il popolo vota, ed è il Parlamento che riceve dal popolo la sovranità (e fin qui te la passo). Il Parlamento fa le leggi, ma se queste leggi non piacciono al partito dei giudici della sinistra (ahahahahahahahhaahah), il partito dei giudici della sinistra si rivolge alla Corte Costituzionale, che ha 11 componenti su 15 che appartengono alla sinistra (numeri a caso), perché i 5 componenti di nomina del Presidente della Repubblica sono tutti di sinistra in quanto abbiamo avuto purtroppo (purtroppo: Gheddafi in quel momento era impegnato) tre Presidenti della Repubblica consecutivi tutti di sinistra (proprio sfiga nera), quindi da organo di garanzia la Corte Costituzionale si è trasformata in un organo politico (uno potrebbe fargli notare che, anche senza quei tre trotzkisti di giudici voluti da Marx Scalfaro, Engels Ciampi e Majakovskij Napolitano, la Corte aveva comunque la maggioranza a sinistra – 8 su 15 -, sempre secondo la sua ricostruzione, ma in fondo chi se ne frega. Ormai siamo alla Teoria del Fiasco: più la sparo grossa, più gni do bragia). E abroga (ABROGA) le leggi fatte dal Parlamento. Quindi la sovranità oggi in Italia… (qui fa una pausa, perché sa anche lui che sta per dirla troppo grossa: forse si ferma, forse si ferma. No, non si ferma)…non credo di dire una cosa eccessiva (no, quando mai? Che vai a pensare, vecchia sagoma) è passata dal parlamento al partito dei giudici (ahahahahahahahahahahahhahahah: I-D-O-L-O)”.

Sognando garrote (che due palle la Costituzione)

A questo punto basterebbe ricordargli, per dirne una, che l’uomo confonde il diritto legittimo a governare con la sovranità illimitata e l’impunità, ma noi non siamo comunisti come Gianfri Fini (io no, almeno: voi sì). Si potrebbe però replicare che, secondo Berlusconi, la sovranità popolare vuol dire vincere e fare il batacchio (sinonimo di “verga”, qui intesa non come scrittore realista bensì quale organo erettile maschile) che si vuole in Parlamento. E se – per dire – il governo, legittimamente legiferante (?), varasse la garrota per tutti quelli che si fanno meno di due seghine al mese, la Corte Costituzionale non potrebbe a ciò opporsi perché il governo ha la maggioranza? Funzionerebbe così, Silvio? Wow, figo. Mi ricorda Pol Pot, e a me Pol Pot non dispiaceva (anche se era comunista).

Però, all’interno dell’assise assisa, nessuno parla. Il consesso è alfine stremato. E c’è da capirli.

Leggi così giuste, così naturali, così necessarie

“Due esempi di leggi recentemente abrogate (o vai, giù: facce’ sogna’). Una legge per cui un cittadino, accusato di un reato, portato davanti a un Tribunale della Repubblica, assolto (pausa), la legge dice Basta, non puoi più essere richiamato in secondo e terzo grado, rimesso nel girone infernale (sempre parole misurate) dei processi che ti rovina la vita eggg checheche (?) e rovina la famiglia alla tua famiglia e ai tuoi cari, così come succede nelle altre grandi democrazie (ad esempio quella di Bokassa), una persona per un fatto si giudica una volta sola (e se è colpevole magari la si brucia fischiettando con le mani in tasca). Questa legge, così giusta (giustissima), così naturale (oserei dire biblica), così necessaria (oserei dire divina), è stata abrogata su richiesta dei pubblici accusatori di sinistra dalla Corte Costituzionale. Altra legge (si sbadiglia a più non posso, intanto, tra i banchi ormai neanche più assisi). Presidente della Repubblica, della Camera, del Senato e il Presidente del Consiglio (che casualmente è lui) durante il loro mandato, dovendo dedicarsi completamente alla cura degli interessi del paese (AHAHAHAHAHA: questo è veramente un gigante, ragazzi – anche se non sembra), devono vedere i loro processi sospesi (e prescritti, e annullati, e cancellati: altra legge così giusta, così naturale, così necessaria – e pure un po’ orgasmica). Si sospende anche la prescrizione (ma anche no), i processi riprendono alla fine dell’incarico (ahahahahahahahahah). Anche questa legge (perdindirindina) ha stata abrogata (HA STATA ABROGATA?????) dalla Corte Costituzionale (di sinistra) che praticamente ha detto ai pubblici accusatori Riprendete la caccia all’uomo nei confronti del Primo Ministro (ha detto proprio così, testuale). Bene (eddai: “bene” una mazza), questa è una situazione che voi dovete sapere (lo sapevano anche prima: non guardano solo Minzolini all’estero – anche se spopola nelle catacombe di Ankara) perché molto spesso nei vari paesi i giornali rappresentano la situazione in modo completamente ho detto (?) diverso (diversa: situazione è femminile) dalla realtà. E’ una situazione transitoria, certamente (menomale: io non vedo l’ora che si arrivi direttamente alle leggi razziali, la repubblica di Arcore e soprattutto al momento in cui Capezzone interpreta Galeazzo Ciano). Abbiamo una grande maggioranza in Parlamento (oddio che PALLE, ora ricomincia), stiamo operando per cambiare questa situazione (menomale, va’) anche attraverso la riforma della nostra Costituzione (DAJE)”.

Consecutio temporum che grondano sangue

Siamo quasi alla fine, ancora un attimo di pazienza. Risciacquatevi la bocca con queste stille di saggezza libertaria. E smettetela di leggere Rodotà e Casini: con questo uomo bisogna dialogare, garantiscono D’Alema e Peppino Caldarola. Altro che Comitati di Liberazione Nazionale. Qua non ci sono più né partigiani, né passeri sul ramo (cit). Solo repubblichini tracimanti.

“Ultima notizia (non vedevo l’ora). In Italia il Popolo della Libertà che è il mio partito (ah sì? Credevo che il Silvio militasse nelle milizie d’assalto di Fabio Mussi) è davvero il rappresentante totale e completo del Partito Popolare Europeo (e qui l’assise ha pensato, all’unisono: ecchecazzo, le disgrazie non vengono mai sole). Abbiamo avuto l’onore e il piacere di adottare come nostra carta dei principi e dei valori, integralmente, la Carta dei valori del nostro Partito Popolare Europeo (la frase, fateci caso, non vuol dire NIENTE e ha una consecutio temporum che gronda sangue). Un partito ehhhh (ehhhh) che rappresenta la forza dell’Europa, che rappresenta anche lasciatemelo dire (vai vai) la speranza dell’Europa e in cui tutti noi qui abbiamo l’onore di riconoscerci perché crediamo davvero di poter fare bene per… i nostri paesi (sta cercando una chiusa forte, l’applauso, ma si è incartato manco fosse il Pandoro Melegatti con la glassa al cedro celiaco) e per il nostro popolo europeo (pausa: ma l’applauso non scatta. Per forza, non gni dà abbastanza bragia. Il ragazzo mi sta accusando una flessione)”.

La barzelletta, le matte risate e lo zaino-Italia

Gran finale, però. E qui si vola. E’ il momento della barzelletta. Il nonnetto sta seduto al focolare e ci obbliga a ridere, pena la passata alle armi.

RIDETE, ordunque.

“Sono stato un po’ troppo serio (io avrei usato un’altra parola) e allora finisco raccontandovi l’ultima storiella di Berlusconi (che sarebbe lui: ‘sto qua è più autoreferenziale di Mourinho) che è stata data da una televisione privata ieri sera (immagino raccontata da Meluzzi, magari). C’è un aereo (accusa un vago tremito, forse un reflusso esofageo trotzkista. Poi però passa). A bordo Obama, Berlusconi, il Papa, un assistente del Papa. L’aereo si guasta, i piloti decidono che ci si deve gettare col paracadute. Ma ci sono solo cinque paracadute, ahimé (no no, può essere una buona notizia, per certi versi). I piloti ne prendono due (e ci sta) e dicono ai quattro passeggeri: Ci sono tre paracadute, fate voi (chi erano i due piloti, Olindo e Rosa?). Obama prende il primo, Naturalmente – dice – sono l’uomo più potente del mondo, questo spetta a me (si noti la bella immagine altruista che viene data del presidente abbronzato). Berlusconi, sapete com’è, prende il secondo e dice: Io sono l’uomo più intelligente d’Europa e quindi spetta a me (questa parte è credibile). Il Papa dice Io sono il Papa ma tu sei giovane, prendilo tu. Il giovane dice: No Santità, sono rimasti due paracadute. Come mai? Perché l’uomo più intelligente d’Europa si è buttato col mio zainetto (ahahahahahahahahahahahah)”.

Ahahahahahahahahahah.

Ahahahahahahahahahah.

Ahahahahahahahahahah.

Le matte risate. Soprattutto pensando che, dentro quello zainetto, ci siamo noi.

P.S. E ora scusate, ma vado a chiedere l’amicizia al sottosegretario Casellati. E’ una che mi gasa.


scanzi-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2009/12/14/silvio-tu-sei-la-luce-fiamma-dei-nostri-cuor/

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Spinelli: “Una dittatura nel cuore dell’Europa”

di Wanda Marra, da "Il Fatto Quotidiano", 12 dicembre 2009

Cita Churchill ai tempi del nazismo e la Repubblica di Weimar, non esita a usare le parole “regime” e “dittatura”, critica l’Europa e sprona l’Italia. Barbara Spinelli, tra le più riconosciute osservatrici dei fatti politici italiani, fa un’analisi secca e lucida della situazione politica e dello scontro istituzionale a cui stiamo assistendo. Partendo da una questione di fondo. “Siamo di fronte a una crisi acuta ma ormai è anche finito il tempo di chiedersi ‘cosa accadrà’. Ci siamo un po’ tutti abituati all’idea che avverrà qualcosa di ancora peggiore. Ma da anni, e in particolare in quest’ultima legislatura Berlusconi, siamo in una fase estrema. Vorrei ricordare il discorso fatto da Churchill ai Comuni nel ‘36: mentre le potenze europee si chiedevano ‘cosa avesse in mente Hitler’, lui affermò che era finito ‘il tempo delle mezze misure, degli espedienti, dei sedativi, ma si era già entrati nel tempo delle conseguenze’”. La Spinelli sottolinea l’importanza della reazione di Napolitano, un presidente “che finora non è che abbia detto molto sul tipo di regime messo in piedi da Berlusconi”. Ma individua in Fini “la chiave di volta della situazione” perché “il regime autoritario può essere scalzato soltanto dalla maggioranza”. Per l’ex missino Fini ricorre all’immagine di “Grandi nel Gran Consiglio del fascismo il 25 luglio del ‘43”.

Ieri Bersani ha denunciato il fatto che Berlusconi ha creato “un caso Italia nel mondo”, con “un danno rilevantissimo per il paese”. Ma la Spinelli preferisce sottolineare la reazione “abbastanza scandalosa” del Partito popolare europeo, dove “non si è alzata una voce contro ciò che ha detto Berlusconi: in parte si tratta di una forma di appeasement, la tendenza a raccomodarsi con i regimi autoritari. In parte, se l’Europa fa un esame di democrazia ai paesi che entrano, non richiede altrettanto a quellichesonogiàdentro.Sel’Italianonfosse già nell’Unione europea, non potrebbe avervi accesso”. Ma non trova scandaloso “che Berlusconi parli di Italia piuttosto che di Europa. Quel che è grave è che Berlusconi utilizzi una sede internazionale per fare un attacco molto pesante alla Costituzione e alle istituzioni del proprio paese”. Altrettanto grave però il fatto che l’Europa, che potrebbe intervenire “di fronte a queste frasi golpiste resti in silenzio: per quel che riguarda l’euro siamo tutti affratellati, e questo ha reso meno importante la politica. La Merkel dovrebbe vergognarsi dei baci con Berlusconi, che si trovavano in tutte le foto. È come il bacio tra Breznev e Honecker”.

Sugli scenari futuri Barbara Spinelli ha uno sguardo deciso:“Berlusconi dice in maniera chiara cosa vuol fare, cambiare la Costituzione a maggioranza semplice, la sua”. Ma, spiega: “Ciò che mi sembra positivo è che in realtà la Costituzione ne esce enormemente rafforzata: la consapevolezza è ormai diffusa che non si sia nessun bisogno di cambiarla, come si è invece sostenuto negli ultimi 10-15 anni”. Anche se possiamo parlare di “stato d’eccezione”, come scriveva Ezio Mauro ieri su Repubblica, “la differenza è che la nostra Costituzione ci tutela più di quanto quella della Repubblica di Weimar tutelasse la democrazia tedesca”. E dunque, rispetto alla minaccia più o meno ventilata, di un nuovo predellino che porti il Cavaliere direttamente alle elezioni anticipate, la Spinelli fa notare che “non è che Berlusconi può sciogliere da solo le Camere. È più difficile, in un’aula parlamentare, saltare su predellini”. Peraltro, “Casini ha detto che in 5 minuti si creano degli scenari alternativi”. Possibile questo sia vero, in una situazione in cui pare invece non ci siano maggioranze alternative? “Se Berlusconi dal punto di vista delle uscite televisive e della piazza è imbattibile, non so se lo sia altrettanto dal punto di vista del gioco parlamentare. Minaccia continuamente le elezioni anticipate, ma poi ritira tale minaccia. Perché non è così che funziona: il Parlamento non è un predellino, non è lo scenario perfetto per un tg di Minzolini, né una fiction. E tanto per cominciare, Napolitano potrebbe certo dare l'incarico a qualcun altro della stessa maggioranza di Berlusconi”.
 
Se l’impressione è a volte che si stia assistendo a una deriva psichiatrica, oltre che populista, l’editorialista nota che “tutti i dittatori hanno una deriva psichiatrica, ma l’aspetto politico è molto più importante. La psichiatria non è di nessun aiuto per le vittime delle dittature”. Nessun dubbio nell’utilizzare la parola dittatura o per codificarla dovrebbe avere altre caratteristiche? “Questo tipo di dittatura agisce profondamente nelle teste della gente, nei comportamenti, negli interessi e nei disinteressi. In questo senso, si tratta di una battaglia già vinta. Non c'è bisogno di galere”. Qualche via d’uscita, però, esiste. A cominciare dal ruolo di Napolitano: “Dovrebbe rifiutare le leggi anticostituzionali e ad personam che si stanno preparando”.

Poi, c’è il Pd, che “dovrebbe smettere di far capire che è pronto ad approvare leggi che garantiscano l’impunità al presidente del Consiglio. Si tratta di un partito che non è stato capace di fare una legge sul conflitto d’interessi quando era al governo, né una vera opposizione in 15 anni. È il caso inizi adesso”. E i giornali, “che potrebbero descrivere di più ciò che accade e trarne le conseguenze”. Infine, una notazione sui processi di mafia: “Non credo che verranno fuori grandi cose. Penso che i capi della mafia in carcere si guarderanno bene dal dire cose compromettenti. Ma è interessante vedere come le posizioni rispetto ai pentiti cambino: vengono considerati farabutti e uomini che sciolgono i bambini nell’acido quando tirano in ballo i politici, e se ne fanno elogi sperticati quando tacciono (come Mangano chiamato un eroe, o Filippo Graviano descritto da Dell’Utri come uomo di grande dignità)”.

(12 dicembre 2009)

temi.repubblica.it/micromega-online/spinelli-una-dittatura-nel-cuore-dell%E2%80%99europa/

(( CONTINUA ... ; ))

 

 
 
 
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