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LIBERATIO MEMORIAE
Post n°107 pubblicato il 23 Luglio 2012 da pacatissima
Ebbe subito a cuore di palesare la sua volontà. Certo, volontà. Non potrei chiamarla altrimenti, visto che, dopo un decennio, non è cambiata neanche di una virgola. Non c’è che dire: aveva le idee chiare l’Amico. Quasi su tutto. Perché poi qualcosa è sfuggita a quella corazza che lo accoglieva. Mi chiedevo come se la passasse lì dentro. Mi disse a chiare lettere e incurante di sapere da dove provenissi: “ Rapporto libero, aperto, ma quando sei con me, sei mia.” Quella libertà lasciava sottendere cose non condivise e si affiancava stranamente al più grande possesso, come se l’uno non dovesse per forza escludere l’altro. Amava i contrasti , passando dall’uno all’altro con la stessa bramosia, ma l’ombra lo attraeva più a lungo, o per meglio dire : lo inghiottiva. E lui, a sua volta, inghiottiva ciò che considerava suo. Pretendeva fedeltà assoluta ai suoi principi, con le parole cercava di spiegare il suo intendere e mi chiedevo se fosse il suo pensiero ad essere contorto oppure l’emotività a renderlo così impetuoso e impaziente da non consentirgli chiarezza. Io sapevo che dietro il suo sorriso innocente covava un’ambizione senza scrupoli, dalle zanne di leone, capace di mettermi in fuga o di attanagliarmi. Sebbene amassi la musica e con essa le sovrapposizioni tonali, non riuscii a fondermi con la sua polifisicità barocca. Mi distoglieva, ma si lasciava conoscere dal mio sentiero conosciuto così bene e anelante ad un’intensità più psichica che di fatto. Il suo cruccio era e rimane quello di non essere riuscito, nonostante fossi piena di peccati, a farmi sentire colpevole. |
Inviato da: diogene51
il 22/12/2012 alle 15:04
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il 22/12/2012 alle 00:04
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il 19/12/2012 alle 22:26
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il 25/01/2012 alle 14:40
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il 24/01/2012 alle 18:58