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Rancore

Post n°5 pubblicato il 20 Dicembre 2009 da flikvip

 

Rancore

Sentimento di odio represso contro qualcuno.


Come nasce e come si manifesta il rancore?

Antichi testi tibetani citano quattro passioni, definite "veleni" in grado di produrre stimoli ed emozioni con effetti devastanti sulla nostra persona. Esse sono: odio, orgoglio, gelosia e avidità, contenitore di queste quattro passioni è la stupidità, capace di renderci ciechi.

Queste quattro passioni sono la causa scatenante del rancore, ad esempio il desiderio di avidità che è in noi ci porta a desiderare ciò che in realtà non ci appartiene, vogliamo possederlo ad ogni costo la stupidità prende il sopravvento e ci fa dimenticare che la persona o le persone per le quali proviamo rancore non hanno colpa.

La sofferenza fa parte della nostra vita, la persona o le persone che a noi sembrano la causa della nostra sofferenza sono soltanto un mezzo senza reali colpe personali.

Non esistono reali colpe ma solo interpretazioni della realtà in funzione della propria intelligenza e della visione delle situazioni.

Ho conosciuto persone che per avidità, orgoglio, o gelosia hanno distrutto rapporti famigliari, vanno in giro a raccontare la loro storia soltanto per cercare consenso e di conseguenza una giustificazione al proprio rancore, e se non vengono condivisi, ti avvertono come un nemico. “o con me o contro di me”

Chi prova rancore si sente una vittima, tende a chiudersi in sé stesso, a non comunicare con gli altri, i quali non capirebbero l'importanza dell'offesa e del risentimento che può diventare ossessivo fino al punto di spingerlo alla vendetta. Il debole cerca di eliminare la sofferenza, come è naturale, cercando di distruggere la causa di tale sofferenza, esasperato, incomincerà a nutrire odio contro le persone responsabili della sua sofferenza, senza rendersi conto di impoverirsi giorno dopo giorno, questo impedisce di ampliare il proprio orizzonte, e spesso porta le persone ad avere esaurimenti nervosi rimanendo così prigionieri di un passato non risolto e impedendo loro di avere un'esistenza libera.

In questo modo non si fa altro che alimentare la lite, e con essa le conseguenze devastanti che ne possono scaturire, sia per loro stessi che per le persone coinvolte. Tutto questo può trasformarsi in odio nei confronti della persona che riteniamo ci abbia offesi, questo è comprensibile ma diventa una patologia se si prolunga nel tempo.

Dobbiamo prima possibile imparare a sostituire l’odio con l’amore, la guerra con la pace, non esiste modo migliore per rimarginare le ferite dell’anima, il dialogo tra le persone può chiarire la situazione, ma spesso avviene che per paura di uno scontro si lascia perdere e così si perde una grande occasione per un chiarimento e ci si sentirà frustrati per il resto della nostra vita.

 

 

 

 

 
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