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Racconto

Post n°12 pubblicato il 24 Settembre 2012 da flikvip
 
Tag: La vita

Un uomo, come tutte le mattine si alza alle cinque per recarsi a lavoro, ma oggi è diverso sua moglie ha le doglie, prima di uscire di casa la guarda con dolcezza la saluta con un bacio, la incoraggia dicendogli di non preoccuparsi, si avvia verso la porta di casa con il pensiero che al ritorno troverà una nuova vita.

Sono circa le sette, il sole come tutte le mattine sorge allo stesso punto, tutto avviene in casa di sua madre, una piccola casa situata in un borgo medievale, cucina con un grande camino, e due piccole camere, una donna di 28 anni sul letto dei suoi genitori, sua madre e l'ostetrica si danno da fare per aiutarla a partorire, sta per dare alla luce una nuova vita, maschio o femmina?

La donna è forte e determinata, concentra tutte le sue forse, sa di non poter contare su nessuno è lei con il suo bambino che vuole aiutare a nascere e spinge sempre più forte.

Sua madre donna esperta prepara un recipiente con acqua calda e asciugamani profumati di sapone fatto in casa e tutto l'occorrente per lavare la creatura che sta per nascere........(continua)

 

 

 
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Siamo il 99%

Post n°10 pubblicato il 11 Febbraio 2012 da flikvip
 

Facciamoci sentire
Siamo il 99% ma contiamo come l'uno per cento, subiamo le decisioni di quel uno per cento, può sembrare un paradosso ma è la realtà. Dobbiamo essere consapevoli che non contiamo più nulla manifestare occupare le piazze non serve a nulla, allora cosa fare?
Trovare nuove forme di protesta che possano colpire le multinazionali della finanza.
Quante carte di credito sono attive in Italia ? Circa 90 milioni
Quante transazioni si fanno in Italia ogni anno? Circa 40 milioni
Quale è il giro d'affari delle carte di credito in Italia? 120 miliardi di euro
La percentuale applicata sulle transazioni finanziare dalle multinazionali della finanza varia dal' uno per cento fino al tre percento, fate voi i conti.
Quel 99% partecipa ad incrementare gli affari delle multinazionali, pensate cosa potrebbe accadere se ognuno di noi smettesse di utilizzare la plastica per i pagamenti.
Questo non comporterebbe nessun costo per noi, un danno enorme per loro.
Sicuramente quel 99% inizierebbe ad acquisire un potere, altro che manifestazioni, occupazioni, dobbiamo togliere la linfa vitale il denaro alle multinazionali della finanza se vogliamo tornare al centro del dibattito politico finanziario che giorno dopo giorno riduce i nostri diritti.

 
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Fine di un sistema

Post n°9 pubblicato il 25 Settembre 2011 da flikvip
 

Fine di un sistema
Nel 1989 cadde il muro di Berlino e con esso il sistema che governava i paesi dell'est Europa, noi occidentali ci siamo dati da fare per riempire il vuoto di potere causato dalla fine del sistema comunista, per imporre un nuovo ordine mondiale, democratico.
Ma cosa è la democrazia?
Democrazia significa, etimologicamente, «governo del popolo».
La democrazia è quella forma di governo caratterizzato da un insieme di regole che permettono di cambiare i governanti senza far uso della violenza, è costituita da una serie di procedure formali, prive di contenuto e di valori, la scelta dei governanti è determinata dalla maggioranza, che può mutare nel tempo, a tal punto da potersi trasformare, anche con mezzi democratici, in un sistema autoritario.

Negli ultimi anni il potere economico finanziario ha preso il sopravvento sulla politica, fino a renderla succube, questo a causa della globalizzazione, unico valore per il mondo intero è diventato il profitto a tutti i costi e con qualsiasi mezzo, guerre incluse.
Tutto ciò ci ha portato alla situazione attuale, siamo vicini ad un possibile collasso economico finanziario senza precedenti, con inevitabili ripercussioni sulla vita di tutti i giorni, tutte le aspettative che abbiamo avuto nei confronti del sistema sono state deluse, tutti i paesi che hanno basato le politiche sulla globalizzazione sono
in crisi. Nonostante ciò la classe politica continua a perseguire questa strada sbagliata non si rendono conto che vi è bisogno di un cambiamento di rotta, una nuova idea della finanza e della società dove torni ad essere il perno centrale l'uomo e non il profitto.
E noi cosa possiamo fare?
Dobbiamo prendere coscienza, incominciare a guardare la classe politica con consapevolezza, loro sono nostri dipendenti in quanto vengono pagati con i nostri soldi, è loro dovere curare i gli interessi della società, e non delle lobby economiche e finanziarie le quali speculano e riescono a fare profitto addirittura sui debiti.
La nostra forza è enorme se riusciamo a prendere coscienza, basterebbe rinuciare al superfluo, restituire ad esempio le carte di credito alle nostre banche, pagare la spesa con il denaro contante, già questo ci farebbe rendere conto del valore del denaro reale e non virtuale come la plastica.
Se non ne possiamo fare a meno ci sono le carte prepagate dove tu stabilisci
un' importo da spendere, una volta esaurito se vuoi la ricarichi.
Basterebbe questo per scuotere il sistema e con esso la classe politica e finanziaria, forse si renderebbero conto che il popolo sta prendendo coscienza, questo potrebbe essere uno stimolo per il cambiamento.

 

 
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La pratica

Post n°6 pubblicato il 20 Gennaio 2010 da flikvip

 

Qualche tempo fa ho partecipato ad una riunione di fedeli dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai in quanto una persona a me vicina esercita questa pratica da sette anni e da un anno circa si è convertita. Lei me ne parla con molto entusiasmo sottolineando i progressi ottenuti, la ritengo una persona intelligente così per capire ho iniziato questo viaggio.

Ho chiesto in che cosa consiste la pratica, mi spiega che sono tre gli elementi fondamentali nella pratica del Buddismo: fede, pratica e studio. La recitazione di Nam-myoho-renge-kyo (Daimoku), è la pratica fondamentale, quando invochiamo il nome della Legge mistica, armonizziamo le nostre vite al ritmo perfetto dell’universo, il risultato è un accresciuto stato vitale, saggezza, compassione e buona fortuna per affrontare le sfide della vita. Mi spiega che la recitazione deve essere fatta con ritmo dinamico, anche se la mente vaga è importante cercare di essere concentrati, la preghiera è il mezzo per attingere alla Legge della vita presente in ognuno di noi, ed è importante recitare Nam-myoho-renge-kyo tutti i giorni e ogni qualvolta che ne senti il bisogno.

Sono sincero ho provato a praticare con lei, ma quei suoni alle mie orecchie risultano dissonanti, e fastidiosi, mi trasmettono uno stato di ansia, come avere la sensazione di rincorrere qualcosa che non si raggiungerà mai.

Nonostante ciò ho avviato una ricerca per cercare di capire la struttura e l'organizzazione di questa religione, ho letto il loro statuto, mi sono informato sulle origini e quanto altro necessario a fornirmi una fotografia reale dell'organizzazione, ho potuto costatare che è una associazione mondiale che conta oltre 12 milioni di membri in 192 nazioni.

Promuovono ideali nobili che la maggior parte di noi condividiamo al di là del tipo di credo che professiamo, non riesco a capire come mai si trovano tantissime opinioni controverse su questa organizzazione, basta fare una ricerca su internet per capire che tipo di discussioni girano intorno all'organizzazione, tutto questo per me e fuorviante in quanto sono interessato alle filosofie e religioni orientali, per questo ho deciso di intraprendere questa esperienza. Ho chiesto alla mia amica che avevo interesse a partecipare ad una riunione senza nessun impegnoma sarei arrivato dopo la recitazione, nella fase di discussione e di dialogo dove i partecipanti si confrontano e si incoraggiano condividendo le esperienze. Arrivato in casa sono rimasto fuori dalla stanza in quando stavano concludendo la recitazione, terminato il rito sono entrato vi erano circa 8 o 9 persone sette femmine e 2 maschi di cui uno ero io, in fondo alla stanza c'era un' urna che conteneva il Gohonzon, una pergamena con simboli e scritte in giapponese.

Mi hanno dato il benvenuto, mi sono presentato e ho esposto i motivi per cui mi trovavo li, sono stati molto cordiali devo dire, erano persone semplici e disponibili. La prima domanda che ho fatto ho chiesto che cosa fosse il Gohonzon, mi hanno risposto che è l’oggetto di culto necessario per accedere all’illuminazione e far emergere la Buddità di ciascun fedele, ho pensato, se io non ho il Gohonzon e non recito Nam-myoho-renge-kyo tutti i giorni non avrò mai l'illuminazione. Come se la religione cattolica mi dicesse che per raggiungere la salvezza o la vita eterna debbo pregare davanti ad un oggetto di culto. Non riesco a capire il nesso tra il Budda che può essere in me e l'oggetto di culto, dove può nascere questa necessità, mi sono riproposto di approfondire ciò che in quel momento la ritenevo una incongruenza.

Ogni partecipante ha incominciato a raccontare la propria esperienza, argomenti forti come la tossicodipendenza, incidenti, malattie, questi interventi hanno fatto scaturire in me una grande commozione, li mi sono reso conto di quanto noi individui siamo piccoli e quanto abbiamo bisogno nei momenti di difficoltà di avere dei riferimenti che ci sostengano in momenti difficili, l'unico intervento che per me è risultato anomalo è stato raccontato da un uomo, dopo molto tempo che non riusciva a chiudere un contratto di lavoro, finalmente si presenta l'opportunità, si impegna moltissimo con il lavoro e la recitazione per la buona riuscita del contratto, nel momento della conclusione per vari motivi non va a buon fine, non racconta la causa che ha fatto fallire l'affare, ma dice che alla fine della riunione di lavoro guarda negli occhi il suo cliente e vede in lui tutta l'umanità, per lui questo è stato sufficiente per renderlo soddisfatto. A me è sembrato illogico, il profitto è un risultato di un lavoro svolto bene, se ciò non avviene vuole dire che qualche cosa non ha funzionato, il suo racconto è sembrato riduttivo e accomodante, ma non era meglio che oltre all'umanità avesse portato a casa anche un assegno?

Cosa dire, o non ha praticato in modo giusto o non ha condotto l'affare nel modo giusto.

Lao Tzu dice: un vincente trova sempre una strada, un perdente trova sempre una scusa, forse è proprio così.

 

 
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Rancore

Post n°5 pubblicato il 20 Dicembre 2009 da flikvip

 

Rancore

Sentimento di odio represso contro qualcuno.


Come nasce e come si manifesta il rancore?

Antichi testi tibetani citano quattro passioni, definite "veleni" in grado di produrre stimoli ed emozioni con effetti devastanti sulla nostra persona. Esse sono: odio, orgoglio, gelosia e avidità, contenitore di queste quattro passioni è la stupidità, capace di renderci ciechi.

Queste quattro passioni sono la causa scatenante del rancore, ad esempio il desiderio di avidità che è in noi ci porta a desiderare ciò che in realtà non ci appartiene, vogliamo possederlo ad ogni costo la stupidità prende il sopravvento e ci fa dimenticare che la persona o le persone per le quali proviamo rancore non hanno colpa.

La sofferenza fa parte della nostra vita, la persona o le persone che a noi sembrano la causa della nostra sofferenza sono soltanto un mezzo senza reali colpe personali.

Non esistono reali colpe ma solo interpretazioni della realtà in funzione della propria intelligenza e della visione delle situazioni.

Ho conosciuto persone che per avidità, orgoglio, o gelosia hanno distrutto rapporti famigliari, vanno in giro a raccontare la loro storia soltanto per cercare consenso e di conseguenza una giustificazione al proprio rancore, e se non vengono condivisi, ti avvertono come un nemico. “o con me o contro di me”

Chi prova rancore si sente una vittima, tende a chiudersi in sé stesso, a non comunicare con gli altri, i quali non capirebbero l'importanza dell'offesa e del risentimento che può diventare ossessivo fino al punto di spingerlo alla vendetta. Il debole cerca di eliminare la sofferenza, come è naturale, cercando di distruggere la causa di tale sofferenza, esasperato, incomincerà a nutrire odio contro le persone responsabili della sua sofferenza, senza rendersi conto di impoverirsi giorno dopo giorno, questo impedisce di ampliare il proprio orizzonte, e spesso porta le persone ad avere esaurimenti nervosi rimanendo così prigionieri di un passato non risolto e impedendo loro di avere un'esistenza libera.

In questo modo non si fa altro che alimentare la lite, e con essa le conseguenze devastanti che ne possono scaturire, sia per loro stessi che per le persone coinvolte. Tutto questo può trasformarsi in odio nei confronti della persona che riteniamo ci abbia offesi, questo è comprensibile ma diventa una patologia se si prolunga nel tempo.

Dobbiamo prima possibile imparare a sostituire l’odio con l’amore, la guerra con la pace, non esiste modo migliore per rimarginare le ferite dell’anima, il dialogo tra le persone può chiarire la situazione, ma spesso avviene che per paura di uno scontro si lascia perdere e così si perde una grande occasione per un chiarimento e ci si sentirà frustrati per il resto della nostra vita.

 

 

 

 

 
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Aspettando il trapasso

Post n°4 pubblicato il 18 Dicembre 2009 da flikvip

 

Dentro di me c'è un dolore profondo che soffoca la mia esistenza, in un momento di tale difficoltà faccio fatica anche a respirare, tutto ciò che accade ora è la risultante della mia vita passata, in questo momento si esplicita con la sofferenza, il percorso da intraprendere per uscire da questo torpore non ha via di mezzo, è indispensabile attraversare la morte per poter successivamente rinascere a nuova vita, credo che attraverso la morte è possibile dissolvere il dolore, non c'è tecnica o pratica che possa alleviare questo trapasso, restare immobili, divenire invisibili e lasciare che le cose facciano il loro corso.

Il mio compito in questo momento è vivere fino in fondo con la consapevolezza che ciò avviene in armonia con le regole che sostengono tutto ciò che ci circonda, questo non può essere cambiato. Cosa buona da fare è una rivisitazione della mia esistenza, dal giorno in cui sono nato ad oggi, ripercorrendo e analizzando i miei comportamenti. Attraverso questo viaggio cercherò di ricordare quante volte ho incontrato la morte, e quante volte ho ritrovato la vita, in questo percorso riuscirò a capire il vero significato di quanto sta accadendo, soltanto allora sarò nella condizione di essere pronto per il trapasso a nuova vita, tornerà la luce, il dolore si dissolverà.

Allora per un momento volterò lo sguardo verso ciò che è stato, accennerò un lieve sorriso, la morte è già passata, l'ignobile è stato dissolto.

Come un bambino che accenna il suo primo passo inizierò un nuovo ciclo vitale, felice e consapevole che il mio essere progredisce, tutto ciò che è accaduto è un valore che si aggiunge alla mia esperienza di vita, guardo l'orizzonte il temporale sta svanendo ora è il momento della prosperità, della nuova vita.

 
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Trapasso

Post n°3 pubblicato il 12 Dicembre 2009 da flikvip

 

Notte d' estate, nuvole basse, all'orizzonte sfiorano il mare, silenzio!... leggerissima risacca, luna piena, a tratti si nasconde tra le nuvole, e giù oltre lo sguardo dove cielo e mare si uniscono, lampi di luce, preludio al temporale. Lo aspetto senza paura, consapevole di non poter far nulla, ho paura di essere travolto dalla forza incontrollata della natura, tutto ciò che doveva essere fatto è stato fatto, senza rimpianti, il prezzo da pagare è molto alto ed io sono stanco, spero soltanto di non essere spazzato via, le condizioni sono difficili il compito e grande e pieno di responsabilità.

 
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Nella vecchia fattoria ia ia ho!!......

Post n°2 pubblicato il 06 Dicembre 2009 da flikvip

Ieri sera mia figlia mi ha chiesto:

- Papà come si fa la danza della pioggia?

Si danza con lo sguardo e le braccia rivolte verso il cielo, si ripetono frasi inneggianti alla pioggia auspicando di essere ascoltati, questo è un rito molto antico.

- Papà che cosa è un rito?

Qui per me le cose si complicano, cerco di spiegare a una bimba di sette anni cosa è un rito.

Ricordi quando cantavamo insieme la vecchia fattoria?

- Si

C'è un frase che si ripete sempre......

- Nella vecchia fattoria ia ia oh......

Brava!!. questa frase si chiama rito-rnello, ecco questo è un rito, un rito è un' azione che viene eseguita secondo delle regole, in questo caso sono le regole della musica.

 

- Allora papà ogni cosa che si ripete è un rito?

Non è proprio così, un rito per essere tale ha bisogno di una partecipazione emotiva, senza di questa il rito non può definirsi tale.

 

- Ma quanti tipi di riti ci sono?

Tanti piccola mia, c'è il rito religioso, propiziatorio come la danza della pioggia, riti ricorrenti come le feste, ad esempio il natale. Ma adesso è ora di andare a dormire, ma ti prometto che torneremo ancora su questo argomento. Per lei forse è finita qui, ma quella domanda ha provocato in me il desiderio di approfondire questo argomento.

Sin dai tempi più remoti l'uomo nei suoi comportamenti, ha avuto l'esigenza di esprimere una ritualità, sia per paura, sia per aggressione, oppure più semplicemente per sopravvivenza. Immaginiamo i riti propiziatori delle tribù primitive i quali scaturivano dalla paura degli eventi naturali, dal semplice tuono, al terremoto, il rito serviva ad esorcizzare la paura, oppure prendere coraggio prima di una battuta di caccia o in un'aggressione nei confronti di un'altra tribù.

Con il passare del tempo il rito viene sempre più connesso con la religione, l'uomo affida al rito i momenti più difficili della propria esistenza, lo pratica sia individualmente che in collettività, questo gli garantisce la salvaguardia della propria cultura e la trasmissione alle generazioni future.

Il potere religioso, politico ed economico si è sempre avvalso del rito e del mito per influenzare e controllare la collettività, oggi più di ieri.Ogni tipo di potere si arroga il diritto esclusivo della verità, la rivendica, la difende con qualsiasi mezzo e questo lo vediamo tutti i giorni.

Le religioni in particolare, pongono le proprie radici sul mistero della vita, ogni religione promette una continuità dopo la morte, in fondo danno una speranza, alleviare l'esistenza terrena, se agisci nel modo giusto e esegui determinati riti, avrai una ricompensa, una vita migliore, l'eternità, la rinascita o non so cosa, ci creano delle aspettative, e se ciò non avviene la colpa è sempre nostra, non abbiamo messo in pratica nel modo giusto le istruzioni date.

Tutto questo mi fa pensare a un cane che si morde la coda, o a un cavallo che dopo una buona gara riceve lo zuccherino, io credo e confido nell'intelligenza umana, credo che prima o poi dobbiamo assumere una consapevolezza che ci permetta di sviluppare uno spirito critico. Riportare in primo piano la nostra essenza i nostri valori universali che ci legano l'uno all'altro, unico riferimento, la natura e il moto perpetuo che regola l'universo, dove ogni cosa è al posto giusto, ogni anno puntuale la primavera precede l'estate, il giorno la notte, un sistema perfetto di cui noi siamo parte. L'idea di far parte di questo universo fa scaturire in me una grande energia e la consapevolezza che in fondo la vita e la morte sono nulla difronte a tale meraviglia.

 

 
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Riflessioni

Post n°1 pubblicato il 05 Dicembre 2009 da flikvip

 

Un giorno mi trovavo in riva al mare, il sole all'orizzonte come tutte le sere

 si preparava a tuffarsi nel mare riempendo di colori l'orizzonte, mi sentivo

 piccolo, piccolo ma proprio piccolo difronte a quello spettacolo della

 natura, e incominciai a pensare.

Come posso contenere questa immensa meraviglia?

Rimpiccolire quello che ammiravo per contenerlo non era possibile, unica

 cosa da fare era espandere me stesso, aprire al mondo il mio essere

 profondo dove tantissime volte sono precipitato senza trovare mai fine, così

 mi sono detto, vedi se tu riesci a concepire l'eternità, l'infinito e l'amore

 allora perchè mai non dovresti contenere tutto ciò che ti circonda?

Il mistero della vita lo trovi in un granello di sabbia ma anche nell'universo

 infinito, comprendere le piccole cose ci aiuta a capire le grandi cose.

La musica è composta da note e pause, insieme fanno l'armonia, importante è

 sapere ascoltare.

Come è strana la vita sembra tutto un paradosso, ma se si vuole contenere

bisogna  fare un vuoto, tanto più sarà grande il vuoto tanto più potrà

 contenere,  sembra un gioco di parole ma è così, per questo la vita è

 meravigliosa e per questo vale la pena di viverla fino in fondo senza

 risparmiarsi.

 
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