UNDATED BAR - racconti isterici, criminali e patologiche storie
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O

SOPHIAOgni giorno penso agli uomini destarsi dal sonno e  affollare le strade, ogni giorno la gente si scontra sul viale dell’Undated Bar. Qualcuno ha il feroce passo del tempo, qualcuno stanco della sua corsa apre la porta ed entra senza accorgersene. Si potrebbe dimenticare ogni cosa e si potrebbe rimanere dentro per sempre. Perchè Undeted è…
 

VI

L'ETICHETTATOREIl controllo è diventato fondamentale. E' la valvola che misura la perenne apertura al mondo che è la vita. Da anni cercavo di sottrarmi agli inutili impegni formali a cui comunemente si è costretti, ma la mia assenza avrebbe comportato l' abbandono del corpo a quelle ripide acque del fiume che è la quotidianità e…
 

V

EZIO CALETTI La mia immagine riflessa era divenuta al pensiero ormai del tutto estranea, mi ero diviso da lei molto tempo prima dell’assasinio. Guardare me stesso era divenuto oramai come guardare chiunque altro perchè il mio essere individuo, la mia unicità di persona, si era perso insieme alla mediazione dei miei stati. Se ogni sentimento e ogni…
 

IV

SANTO IL CLOCHARD Finirei per stare qui ore se non mi decido ad afferrarle uno di quei gomiti appuntiti, muove passi piccoli veloci e si destreggia tra i tavoli senza vedere alcunchè. A me appare quasi bella ma non sono certo dei suoi lineamenti che sono così deboli da non capirsi, ciò che mi fissa a…
 

III

LA CAMERIERAMi sono quasi abituata a quelle discrete presenze ma non riesco a trattenere per loro il senso di repulsione che provo scoprendole. Oramai sono divenute una presenza costante, anzi oserei direi che le cimici si sono elette a mio custode perché tutte sono così simili da potersi considerare come un unico essere e perché…
 

II

IL PROFESSORE ARGANTIAnche solo per un momento vorrei riuscire a credere. Recentemente mi è capitato di osservare il volo di uno stormo di rondini. Ero seduto proprio a questo tavolo, guardavo la gente sfiorare il vetro chiusa nei primi cappotti invernali e godevo nel tepore del mio abituale caffè. Camminavano, parevano tutte sagome dannate così…
 

I

IL METRONOTTEI miei occhi restavano su quella scarpa consunta, seguendo le venature del pavimento l’avevano catturata involontariamente e adesso non riuscivano più a liberarsene. Era una scarpa inconsueta che restava alla mia fantasia come un presentimento sgradito sussurrando qualcosa dal margine della mia vuota fissità. La nottata sulla strada mi aveva sfinito e faticavo a…
 

(undated bar)

“Ci sono alcuni luoghi sempre presenti alla nostra mente, altri che passano inosservati. Noi camminiamo davanti a queste entrate ogni giorno e ogni giorno i tre passi che ci separano dalla loro soglia vengono dimenticati”.__________________________________________________UNDATED-BAR__________________________________________________       
 

leggere America

'Esegui con precisione gli ordini che non conosci'Lo spaventoso comandamento kafkiano per la marionetta reificata, i mr K. mossi dalla macchina superiore vengono passati da un ingranaggio all’altro attraverso il carillon di capitoli simbolo; sono lift messi di guardia ad un ascensore in continuo movimento, ospiti chiusi in un appartamento ad un’altezza inarrivabile, invitati detenuti,…
 

(racconti isterici, criminali e patologiche storie)

IL TRASPORTATORE D’AMBRAI polmoni dovevano trattenersi per qualche istante, la bocca si apriva appena quando il fumo rimaneva arrotolato tra le labbra; mentre alzava la testa le palpebre si rilassarono e sentì la carne salda a se.  Il finestrino si abbassò di qualche centimetro, il raccoglitore dell’immondizia rimaneva fisso e frontale sul cofano rosso, tra…
 

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