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IL VIDEOFUNERALE
Le teste si susseguono fotomeccaniche dal bordo destro,
Giganteschi corpi cefalici che decido di numerare.
Un polpastrello entra avanzando misure astronomiche
-la luce si accende nella spirale della macroepidermide rosea-.
Le espressioni curiose nella fredda ombra blu.
Aggrottando la plastica del viso si fermano in un momento autentico.
Vedere la gola (resina) di quelle sottili labbra gotiche,
I pori, i peli, l’iride, le narici, i lobi, le gengive rosse.
I capelli controluce, alcuni gravitano.
Il negativo delle teste è uno spazio fondo marginale
(Un ipotetico paesaggio netto di linee bianche, o azzurre).
Cade un giglio marmoreo.
Ruotando: il nodo della radica.
Scorrere nella lunghezza della radica laccata.
Cade un giglio marmoreo.
Ruotando: il nodo della radica.
Scorrere nella lunghezza della radica laccata.
La coscienza ancora intatta deduce la propria assunzione a golem.
La punta inclinata di un piede lucido.
Il circuito rimane fermo per minuti su quel particolare nero.
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