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Se hai qualcosa da dirmi, dimmelo dopo.
Quando la mia narice non riuscirà più a sentire il puzzo del cibo,
Quando le voci rotoleranno uniformi nei pendii cerebrali.
Mentre parlerai le montagne si seccheranno come tempera tra gli occhi
E le fabbriche sparse parranno scatole enigmatiche per i miei pensieri,
Allora non sarai nel mondo più che una sagoma di latta.
Dimmi quello che hai in mente, ma fallo solo dopo il tramonto
Quando anch'io potrò scendere tonda e muta dierto la tua schiena.
Mentre parlerai tra l'ombre farò scivolare le mie unghie al soffitto
Sospese come pale d'elica esiteranno sull'aria arrossata
Prima di cadere come vecchi ferri in questa stanza,
E rimanere immobili tra il silenzio della conclusione.
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