ATTIMI

LA SERA

Mi rifugio in mondi che non mi appartengono e cerco parole.

Parole che non hanno senso, per me.

Per me che non provo, non sento.

Come anestetizzata da me stessa.

Avrei voluto donarti la parte migliore di me,

ti avrei portato nei miei mondi fantastici,

ti avrei fatto ridere e sognare.

Oggi ho pensato che un giorno

ti prenderò la mano e ti porterò via con me.

Ma nella mia realtà i sogni sono spenti ora.

Il mio è un amore sterile.

Non tocco, non bacio, non provo.

Riesco solo a guardare ed i miei occhi dicono tutto.

Perchè lo sguardo di chi ama ha un peso diverso.

Te lo senti addosso e non puoi fare a meno di sentirlo.

Puoi anche fingere di non accorgertene, ma menti.

Con il mio sguardo ti proteggo,

ti violento,

entro prepotentemente nei tuoi pensieri.

Ed attendo...

Attendo la sera.

Perchè di sera si è più veri, perchè la sera si torna sempre.

ROSA SHOCKING

A volte ritorni.

In un sogno, un odore, uno sguardo fugace.

Viviamo vite parallele senza mai incontrarci davvero.

Poche parole, leggere, che sanno di già vissuto.

Domande che conoscono già le risposte, eppure è ancora l'unico modo di viverci.

Ho capito che non so perdonare e neppure dimenticare.

Non sono poi così buona come credevo, ma forse non ho mai voluto esserlo.

La vera libertà sta nell'andare avanti senza rimorsi o rancori,

volare al di sopra di ogni cosa sapendo che è solo un attimo.

Ma l'errore è credere che tutto questo sia senza fine...

quando l'infinito non esiste.

E  questo continuo chiedersi il perchè delle cose non ha senso.

Ma è più forte di noi.

Non riusciamo a vivere senza l'affanno di sapere sempre tutto.

Ed allora ancora domande.

Esiste davvero una risposta per tutto?

IL MONDO PERFETTO

Quando era piccola Blo si immaginava un futuro così.

Giocava con i suoi amici preferiti, gli unici a dire la verità,

proprio dietro casa sua.

Li c'era un bel posto.

Era nascosto dalla strada e costruirono una piccola casetta.

Il tavolo e le sedie erano dei sassi grandi, le porte dei rami secchi appoggiati al

terreno e proprio li giocavano alla famiglia.

C'erano la mamma, il papà, i figli.

Ognuno di loro aveva un compito ben preciso.

A Blo piaceva molto raccogliere i fiori, oppure le foglie secche

o meglio ancora le noccioline.

Le piaceva pensare che tutto quello che faceva avrebbe fatto piacere

anche agli altri.

Appena potevano Blo e i suoi amici tornavano lì a giocare

ma ogni volta la casa era da risistemare.

Magari il giorno prima era piovuto oppure qualcuno era passato di là.

Così doveva raccogliere di nuovo i fiori, le foglie secche,

reinventare nuovi piatti colorati.

Con il tempo tutte queste cose non bastavano più...

c'era sempre qualcuno che non era soddisfatto

o qualcunaltro che voleva di più. 

Sempre di più.

E da allora capì che per quanto potesse fare

ci sarebbe sempre stato qualcuno che non si sarebbe accontentato.

E quel mondo era perfetto solo per lei.

Dove sta il confine tra l'abbastanza ed il non-possibile?

BRICIOLE

Cerco placidamente qualcosa che nemmeno so.

Vago in questi piccoli universi impalpabili

e mi nutro di parole altrui.

Mi chiedo quando troverò il modo di esserci anche io.

E vedo gioia, noia, lacrime...

Si riescono sempre a trovare le parole giuste per spiegare

o per spiegar_si?

E' come se tra "l'essere" ed il "dire" ci fosse un ponte interrotto.

E ti rendi conto che non puoi fare altro che saltare,

ma non sai se ce la farai.

Ed allora ti accontenti di aspettare.

E raccogli avide briciole di vita.

AUGURI!