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Creato da: incazzataneranera71 il 07/01/2010
"Se un uomo non è disposto a correre qualche rischio perle sue idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale niente lui" Ezra pound.
Messaggi del 24/09/2014
Post n°1658 pubblicato il 24 Settembre 2014 da incazzataneranera71
Tag: ALBERI
Varese, sale sull’albero per protestare contro il taglio dei cipressi. L’impresa di un giovane poetaMichele Forzinetti, 26 anni, ha 'scalato' il cipresso numero 9 dei Giardini Estensi. E intende rimanerci per una settimana per impedire che le piante vengano abbattute Guarda anche: Varese
Una protesta eclatante, per dire no al taglio dei cipressi. Michele Forzinetti, 26 anni, ginnasta e poeta, è salito nel pomeriggio di venerdì sul cipresso numero 9 dei Giardini Estensi (la foto è stata scattata da lui all’alba di sabato sul cipresso). E resterà su il più a lungo possibile. Per protestare contro il taglio degli alberi, che rientra nel progetto di restyling del Comune, approvato in commissione Ambiente, non solo con i voti compatti della maggioranza, ma anche con l’apporto del Movimento 5 Stelle. Forzinetti, conosciuto sulla scena locale come poeta attivo nella carovana dei versi-poesia in azione di abrigliasciolta, resterà su circa una settimana. Questo il proposito. La preparazione atletica non gli manca. E sull’albero si è portato tutto il necessario per resistere. “Intendo rimanere qui fino a giovedì 18 settembre – spiega – quando ci sarà la prossima seduta del consiglio comunale”. In una nota, la direttrice editoriale di abrigliasciolta Ombretta Diaferia, con cui Forzinetti collaborato, ha voluto parlare del suo gesto. “E lui scenderà. Prima o poi – scrive l’editrice – anche se forse anche lui verrà “invalidato” dal mondo che gli ha dato vita. E non scenderà per una settimana: è uno sportivo, quindi ha un fisico preparato. In questa settimana di “sciopero aereo” vorrei parlare con Michele come siamo soliti fare, con comunicazioni sistematiche. Ma questa volta le renderò pubbliche: voglio rendere i nostri carteggi “letterari”, che costruiscono la nostra cultura, uno spazio aperto, dove chiunque possa “leggere” il fallimento della nostra civiltà. Tra trecento anni saremo ricordati per la nostra profonda crisi culturale, non per quella che ci vestono da “economica”. Perché abbiamo scordato totalmente addirittura quel miracolo che ci tiene in vita: la cura della nostra madre terra, delle nostre radici, la nostra cultura. Michele mi è stato molto vicino, come tutti gli autori con cui lavoro da dieci anni, proprio nel momento in cui una scellerata amministrazione abbatteva 23 tigli ottuagenari per cementificare un imbarazzante totem moderno atto ad ospitare auto, in nome di “eventi imperdibili”. Mi è stato accanto quando hanno cominciato ad abbattere altrettante essenze del parco sud di Villa Recalcati per un altrettanto imbarazzante cubo di cemento, atto sempre ad accogliere proprio la ragione di questo sconsiderato attacco alla natura, l’auto. [...] Ma forse Michele, ieri, ha voluto mettere in pratica uno dei miei tanti rimproveri: “da soli non valiamo nulla, devi agire per la tua comunità, non per il tuo interesse!” Quindi, mi sento responsabile della sua prima notte sul cipresso numero nove. Forse anche perché gli ho mostrato per la prima volta il giorno prima le foto della decapitazione più violenta e dolorosa che abbia mai vissuto, quella del 26 marzo 2009, quando i cedri che avevo piantato con le mie infantili manine negli anni settanta vennero abbattuti, perché ritenuti pericolosi. Quel giorno compresi come la “paura” fa uccidere proprio chi è sano e utile nella sua imprescindibile vita. In questi sei anni con Michele sono stata molto rigorosa affinché imparasse a “sentire” le proprie radici e a rendersi quotidianamente utile per la propria comunità. Prima ancora di lavorare con la sua parola. Lo ringrazio per questo “grido” silenzioso” che sta diffondendo da 12 metri di altezza, abbracciato ad un albero. Non ho l’età ed il fisico per salire su uno dei restanti quindici cipressi californiani. Quindi, caro amico, ti scrivo. Per un futuro secondo natura, da costruire con fatica senza attenderne alcun “rendimento” personale”. E con Forzinetti si schiera anche la presidentessa dell’associazione Amici del Sacro Monte Ambrogina Zanzi. “Una causa giusta per un giovane che merita tutto il nostro sostegno – scrive Zanzi – si appresta a trascorrere la seconda notte sull’albero. “Non c’è futuro senza radici” è il suo messaggio. Chi può vada a trovarlo, io ci sono stata. Grazie Michele Forzinetti, sei un grande!”. L'impresa di questo giovine ricorda la mitica Julia Butterfly Hill e la sua lotta senza precedenti per slavare le sequioie...Julia e' rimasta in cima ad un albero per 2 anni..non so quanto resistera' costui...o se e' gia' sceso. Proteste come queste andrebbero appoggiate e sostenute con tutte le nsotre forze..invece ne danno notizia un giorno e poi nulla piu'. Ma quello che mi lasica basita e' questo. La decisione e' approvata dla movimento 5 stelle... ma loro non sono i NUOVI ECOLOGISTI? Nel loro programma , non c'e' la battaglia per la difesa ecologica del nostro pianeta?????? MA POSSIBILE CHE QUESTI POLITICANTI DI SINISTRA DEL CAZZO SIANO CAPACI SOLO DI PARLARE E PROMETTERE E POI MAI CHE MANTENGANO UNA,..DICO UNA DELLE COSE CHE PROMETTONO??? MA SPARATEVI UN COLPO!!!!!!
Post n°1657 pubblicato il 24 Settembre 2014 da incazzataneranera71
Tag: PILLOLE DI SAGGEZZA
"Due Ciliegi innamorati, nati distanti, si guardavano senza potersi toccare. Li vide una Nuvola, che mossa a compassione, pianse dal dolore ed agitò le loro foglie … ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono. Li vide una Tempesta, che mossa a compassione, urlò dal dolore ed agitò i loro rami … ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono. Li vide una Montagna, che mossa a compassione, tremò dal dolore ed agitò i loro tronchi … ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono. Nuvola, Tempesta e Montagna ignoravano, che sotto la terra, le radici dei Ciliegi erano intrecciate in un abbraccio senza tempo." Storiella zen
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