BORSA E FINANZAAggiornamenti quotidiani sull'andamento della borsa e della finanza in generale. |
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Post n°76 pubblicato il 18 Agosto 2007 da ciro_economist
Una reazione a catena.La crisi dei mercati azionari mondiali, partita dal settore finanziario, siè rapidamente estesa a tutti i comparti che per le loro attività fanno massiccio ricorso al credito. Dallo scorso 19 luglio, massimo storico del Dow Jones oltre i 14mila punti, l'indice delle blue chip Usa ha perso il 7,13%.Hanno fatto peggio Tokyo (-15,69%) e Parigi (-11,57%), mentre a Milano l'S&P/Mib ha contenuto le perdite all' 8,09%. |
Post n°75 pubblicato il 18 Agosto 2007 da ciro_economist
C'è grande attesa per la riapertura dei mercati di lunedì dopo una delle settimane più agitate per le borse mondiali degli ultimi anni. Si tratta di capire se la boccata d'ossigeno che ha rigenerato le piazze venerdì scorso, ovvero la decisione della Fed di tagliare di mezzo punto il tasso primario, è in grado di produrre effetti benefici duraturi o se si è trattato di un'operazione-tampone di corto respiro. |
Post n°74 pubblicato il 18 Agosto 2007 da ciro_economist
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Post n°73 pubblicato il 17 Agosto 2007 da ciro_economist
Nessun venerdì nero, nonostante fosse proprio il giorno 17. Le Borse di tutta Europa hanno colto al volo l'occasione del taglio del tasso di sconto da parte della Federal Reserve e tutti gli indici delle principali piazze finanziarie sono tornati in positivo, per chiudere l'ultima seduta della settimana nel segno della ripresa. A Milano hanno guidato la crescita banche e assicurazioni. E anche l'euro prende il volo. |
Post n°72 pubblicato il 17 Agosto 2007 da ciro_economist
La Federal Reserve abbassa il tasso di sconto di 50 punti base, riducendolo dal 6,25% al 5,75%, e subito le Borse europee prendono il volo. Francoforte guadagna oltre il 1.49% a 7.241,62 punti, Londra il 3.50% a 6.067,20 punti, Parigi corre oltre il 1.86% a 5363,63 punti. E anche Milano abbandona il pessimismo, con lo S&P/Mib che guadagna il 2,71% a 38.949 punti, il Mibtel il 2,03% a 30.142, All Stars lo 0,20% a 16.837.Gli altri indici europei hanno chiuso tutti in positivo. |
Post n°71 pubblicato il 17 Agosto 2007 da ciro_economist
Con la sua decisione di tagliare il tasso di sconto Usa di mezzo punto percentuale, la Fed ha salvato i mercati europei e Wall Street da un nuovo scivolone: grazie all'intervento della banca centrale americana, i listini hanno infatti recuperato terreno dopo i crolli dei giorni scorsi. In particolare, il Mibtel chiude in rialzo dell'1,49%, in linea con i rimbalzi delle altre piazze europee. La mattinata era cominciata in maniera confusa, fra scadenze tecniche e segnali negativi provenienti dalle borse asiatiche: a un'apertura in calo e' seguito un tentativo di recupero in breve fallito. L'altalena e' proseguita fino al pomeriggio, quando la decisione della Fed e l'avvio positivo a Wall Street hanno consolidato la tendenza. Il bilancio finale e' dovuto soprattutto ai recuperi delle banche, degli assicurativi e degli energetici. Molto elevati i volumi degli scambi, pari a 9,4 miliardi di controvalore. |
Post n°70 pubblicato il 17 Agosto 2007 da ciro_economist
Rally finale per l'euro che ha superato quota 1,35 dollari sulla scia della decisione della Fed di tagliare il tasso di sconto di mezzo punto al 5,75%. La mossa a sorpresa della banca centrale Usa ha fortemente penalizzato il biglietto verde spingendo la moneta unica fino a un massimo di seduta di 1,3545 dollari. In chiusura l'euro si e' poi riattestata a 1,3524. Secondo gli operatori di mercato la mossa della Fed e' l'ultimo passo prima del taglio dei tassi di riferimento che sono rimasti stabili al 5,25%. Il dollaro, dopo essere volato fino ai minimi di 111,62, si e' rafforzato invece sullo yen chiudendo a quota 113,77. L'euro/yen ha terminato gli scambi a 153,75 |
Post n°69 pubblicato il 17 Agosto 2007 da ciro_economist
Le borse europee stanno cercando di ritrovare la serenità.Il crollo della seduta di ieri ha inviato un forte segnale d'allarme.Stamane i listini sono partiti in negativo ma pian piano la situazione è migliorata.L'ottima apertura di Wall Street aiuterà sicuramenti i listini europeri che già stanno rispondendo bene. |
Post n°68 pubblicato il 17 Agosto 2007 da ciro_economist
L'impressione è che sia stata finalmente la mossa giusta. La Federal Reserve ha tagliato il tasso di sconto dal 6,25% al 5,75% e immediatamente i mercati europei hanno ritrovato il sorriso. E' questo infatti il tasso di riferimento per i prestiti di emergenza effettuati in questi ultimi giorni dalla banca centrale Usa al sistema del credito per cercare di dare fiato al mercato, in forte difficoltà per l'allarme mutui |
Post n°67 pubblicato il 17 Agosto 2007 da ciro_economist
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Post n°66 pubblicato il 17 Agosto 2007 da ciro_economist
Nuova iniezione di liquidita' sui mercati da parte della Federal Reserve, attraverso un pronti termine da sei miliardi di dollari. La Casa Bianca intanto non commenta il provvedimento della Federal Reserve che ha deciso di tagliare il tasso di sconto di 50 punti base al 5,75%, ma ribadisce la piena fiducia verso il ruolo della Banca Centrale Usa. Il portavoce della Casa Bianca, Tony Fratto, spiega che c'e' "piena fiducia nella Federal Reserve e rispettiamo la loro indipendenza". |
Post n°65 pubblicato il 17 Agosto 2007 da ciro_economist
Le prime notizie dai mercati mondiali avevano fatto temere il peggio: nonostante il segnale di ripresa giunto ieri sera da Wall Street (chiusura quasi invariata, Dow Jones -0,12%), la nuova giornata si era aperta con l'Asia a fondo (Hong Kong -6%, Singapore -5%). Tokyo aveva aperto a -1,17%, poi era stata investita da un ribasso senza freni che l'ha portata al -5,42% |
Post n°64 pubblicato il 17 Agosto 2007 da ciro_economist
Girano in positivo gli indici delle Borse europee. All'inizio della giornata i mercati avevano scontato la debolezza delle Borse asiatiche, ma sono riusciti in fretta a passare in rialzo, seguendo la scia di Wall Street, che invece alla vigilia era riuscita a tenere. Solo Francoforte è rimasta negativa, e perde lo 0,79%. Milano recupera con lo S&P/Mib a +0,89% a 38.259 punti, il Mibtel a +0,79% a 29.776, All Stars a +0,54% a 16.804. Vanno bene Londra (+0,16%), Parigi (+0,50%), Zurigo (+0,23), Madrid (+0,73%) e Amsterdam (+0,86%). A Milano si segnalano i titoli finanziari, che fanno segnare alcune delle migliori performance dopo essere stati colpiti nelle ultime settimane dalle vendite scattate sulla scia della crisi dei mutui subprime Usa. Le recenti perdite, spiegano gli operatori, rendono le quotazioni economiche e appetibili a chi cerca opportunità di investimento nel lungo termine. Tra i bancari, Capitalia (+2,19%) e Unicredit (+2,13%) guidano i rialzi sull'S&P/Mib. Bene anche Ubi Banca (+0,69%), Banco Popolare (+0,76%), Mps (+0,49%) e Intesa SanPaolo (+0,48%). Poco mossa Bpm (+0,06%). In rialzo anche i titoli assicurativi, guidati da Unipol (+1,01%), Fondiaria-Sai (+0,97%), Generali (+0,93%), Alleanza (+0,82%) e Mediolanum (+0,5%). Dopo un avvio ancora pesante limita i danni Tenaris (-0,55%). Giù il Gruppo Editoriale L'Espresso (-1,37%) e Parmalat (-1,23%). Tra i titoli minoti, bene Txt e-solutions (+2,65%), Cementir (+2,31%) e Mondo Tv (+2,15%), mentre scivolano Poltrona Frau (-3,3%), Juventus (-2,55%) e DMail (-2,22%). In Europa, recuperano Bnp Paribas (+1,63%), Dexia (+1,46%), Axa (+0,79%) e Credit Agricole (+0,49%) a Parigi, dove sono premiate anche le Unibail-Rodamco (+3,41%). Male Alstom (-1,93%) e Vallourec (-1,64%). A Francoforte ordini di acquisto su Conergy (+5,52%), Nordex (+4,19%) e Prosiebensat (+4,02%), a picco Ersol (-11,7%) e Gpc Biotech (-10,88%). A Londra, infine, denaro su 3i Group (+4,65%) Northern Rock (+1,97%) e Lonmin (+1,58%). Perde terreno Resolution (-2,16%). |
Post n°63 pubblicato il 17 Agosto 2007 da ciro_economist
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Post n°62 pubblicato il 17 Agosto 2007 da ciro_economist
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Post n°61 pubblicato il 17 Agosto 2007 da ciro_economist
Controlla il colosso della telefonia cellulare latinoamericana, America Movil, e adesso, proprio grazie all'aumento record delle quotazioni di quell'azienda il suo patrimonio è cresciuto tanto da farlo diventare l'uomo più ricco del mondo. Si tratta del messicano Carlos Slim, che ha superato prima Warren Buffett e ora anche Bill Gates, con i suoi 67,8 miliardi di dollari secondo la rivista finanziaria messicana "Sentido Comun".A fornire l'aggiornamento sui ricconi non e' questa volta il magazine americano, ma il sito web della rivista finanziaria messicana 'Sentido Comun' sulla base dell'incremento delle quotazioni dei titoli delle holding del magnate messicano e della Microsoft. |
Post n°60 pubblicato il 17 Agosto 2007 da ciro_economist
Sono i fratelli Rocca della multinazionale Tenaris i Paperoni di Borsa del 2007. Per Gianfelice e Paolo Rocca, eredi della dinastia italo-argentina che controlla il gruppo, una capitalizzazione di 12,4 miliardi di euro li porta al vertice dell'elenco in questo 2007, anno in cui la classifica dei 400 personaggi più ricchi della Borsa italiana pubblicata da "Milano Finanza" arriva alla sua sedicesima edizione. Alle spalle di Gianfelice e Paolo Rocca compare il finanziere Roman Zaleski, seguito a sua volta dai fratelli Benetton che si piazzano al terzo posto mentre Silvio Berlusconi, per anni primo in classifica, si piazza soltanto al quinto posto. La ricchezza borsistica dei Rocca è cresciuta del 10% rispetto a un anno fa, confermando la leadership dei fratelli in classifica mentre è particolarmente forte il balzo di Romain Zaleski, il finanziere che recentemente ha aumentato la sua quota in Banca Intesa Sanpaolo: con una capitalizzazione personale di 10,37 miliardi, il 128% in più di un anno prima, grazie a una forte campagna acquisti in massima parte finanziata dalle banche, Zaleski conquista il secondo gradino sul podio. "Oltre alla quota nel colosso bancario" ricorda Milano Finanza "Zaleski ha partecipazioni in Generali, Arcelor Mittal, Asm Brescia, Edison, Mittel, Ubi banca, Telecom Italia, Edf e Banca Montepaschi".Il terzo posto in classifica va ai fratelli Benetton, con 9,3 miliardi (+12%), grazie al loro nutrito portafoglio di partecipazioni, che comprende (oltre la Benetton, da cui sono partiti) Atlantia-Autostrade, Autogrill, Telecom italia, Pirelli & c., Rcs, Caltagirone Editore, Aeroporti di Firenze e l'ultima arrivata Gemina. A pochissima distanza dai Benetton c'è il quarto Paperone di Borsa: si tratta di Leonardo Del Vecchio, con 9,2 miliardi di capitalizzazione personale, frutto delle partecipazioni in Luxottica e in Fonciere des Regions, la holding francese in cui è confluita la sua quota in Beni Stabili. Del Vecchio ha visto crescere la sua ricchezza borsistica del 29% circa rispetto a 12 mesi fa. |
Post n°59 pubblicato il 17 Agosto 2007 da ciro_economist
Insomma, quella che qualche settimana fa sembrava una crisi isolata ai mutui subprime, ora sembra essere diventata una malattia in grado di paralizzare l'intero sistema economico. Il principale gestore di mutui immobiliari del paese, Countrywide Financial, è stato costretto a utilizzare una linea di credito da 11,5 miliardi di dollari per finanziare le sue attività ma la paralisi è avvertita ora anche dall'importantissimo mercato dei commercial paper, che vale 2.200 miliardi di dollari. Sino ad ora, questi strumenti sono stati uno dei punti di forza della Corporate America perchè le hanno permesso di raccogliere finanziamenti a breve a condizioni spesso migliori rispetto a quelle imposte dalle banche. Ma ora la situazione sta cambiando rapidamente. "Le turbolenze nel settore dei mutui subprime si stanno spargendo rapidamente al mercato dei commercial paper" si legge sulla nota spedita ai clienti da David Rosenberg, analista di Merrill Lynch. "Al momento questa crisi sembra molto peggiore rispetto a quanto avviene di solito alla fine di ogni ciclo creditizio". Ma le cattive notizie non sono solo legate al mondo finanziario. Nei giorni scorsi Wal-Mart ha riportato una trimestrale deludente dichiarando di aver ravvisato grosse difficoltà finanziarie tra i suoi clienti. Tanto che sebbene le sue vendite siano cresciute a livelli record, i margini di profitto si sono ristretti ulteriormente a indicazione del fatto che i consumatori sono sempre di più attenti ai prezzi. La crisi del mercato immobiliare, confermata dal crollo dei nuovi cantieri ai livelli più bassi in dieci anni (-6,1%), significa del resto che il reddito disponibile da poter investire in spese non strettamente necessarie è sempre più esiguo. E questo rischia di penalizzare i titoli delle aziende che non producono articoli di prima necessità, come quelle del lusso ma anche i produttori di auto e articoli di alta elettronica. In questo clima di sempre maggiore pessimismo, i mercati guardano con sempre maggiore attenzione alla Federal Reserve tanto che i trader sui fed funds ora vedono un 100% di possibilità di riduzione del costo del denaro al 5% in ottobre (se non prima) e un ulteriore taglio al 4,75% entro la fine dell'anno. Ma la banca centrale, tramite il presidente della Federal Reserve di S. Louis, per il momento fa sapere di non essere disposta a intervenire: non fino a che non vi saranno prove conclusive che l'inflazione è sotto controllo. Nei giorni scorsi del resto da questo fronte sono giunti segnali positivi: in luglio infatti i prezzi alla produzione sono saliti dello 0,1% per quanto riguarda la componente "core", mentre i prezzi al consumo - sempre componente "core" - sono saliti dello 0,2%. La sensazione degli analisti è che il pericolo inflazione sia ormai alle spalle, e che proprio per questo motivo a ottobre la Fed si sentirà a suo agio nel prendere in considerazione una riduzione del costo del denaro. L'economia del resto è in forte frenata: la stessa Fed ha abbbassato al 2,25-2,50 le stime di crescita del Pil per l'intero 2007 e la situazione non appare molto migliore per il 2008, anno per il quale è anticipata un'espansione della congiuntura tra il 2,50 e il 2,75 per cento. Intanto la Fed di Filadelfia ha reso noto che in luglio l'attività economica si è bloccata nel suo distretto economico: l'indice delle attività manifatturiere è infatti sceso a 0 punti dai 9,2 di luglio. Un dato ben peggiore delle attese degli analisti che erano per un calo contenuto a 8,4 punti. |
Post n°58 pubblicato il 17 Agosto 2007 da ciro_economist
Wall Street ha chiuso in leggero calo registrando un consistente recupero in chiusura di contrattazioni dopo che anche la borsa di New York aveva registrato forti perdite sull'ondata di crolli che aveva colpito gli altri mercati. A guidare il recupero l'intervento delle due istituzioni federali del mercato dei muti 'Fannie Mae' e 'Freddie' Mac'. Il Dow Jones ha peso lo 0,12% chiudendo a 12.845,78 punti. Il Nasdaq e' arretrato dello 0,32 per cento per finire a quota 2.451,07 punti. In terreno positivo ha invece chiuso lo Standard & Poor's 500 che ha guadagnato in controtendenza lo 0,32 per cento chiudendo a 1.411,27 punti. |
Post n°57 pubblicato il 17 Agosto 2007 da ciro_economist
I timori per i mutui Usa ad alto rischio fanno bruciare alle Borse europee 304,38 miliardi di euro di capitalizzazione, 26 dei quali nella sola Milano. E tutti i mercati finanziari chiudono in forte ribasso: a Piazza Affari lo S&P/Mib perde il 3,38% a 37.921 punti, il Mibtel il 3,45% a 29.542, All Stars il 3,28% a 16.804. Londra chiude a -4,10%, Parigi a -3,26%, Francoforte a -2,36%, Amsterdam a -3,75%, Zurigo a -2,76%. Un vero bagno di sangue dovuto ancora una volta alla paura per le conseguenze che avrà sui mercati il caso dei mutui subrime degli Stati Uniti. Le vendite non risparmiano nessuna città europea, e a Milano tutte le blue chip segnano forti cali, particolarmente accentuati per Tenaris (-8,35%), Saipem (-7,26%), Autogrill (-6,52%) e Fiat (-5,25%). Piazza Affari continua dunque a pagare come tutte le altre Borse del mondo la crisi dei mutui immobiliari americani, con il Mibtel che ha rotto al ribasso l'importante soglia di resistenza di 38mila punti. Molto penalizzato il settore bancario: Capitalia a -4,26%, Monte dei Paschi a -1,71%, Intesa Sanpaolo a -2,93%, Banco Popolare a -3,32%, Unicredit a -3,45% e Mediobanca a -2,54%. Da segnalare che sta per scadere il termine del diritto di recesso per gli azionisti che non hanno aderito alla fusione con Unicredit. I dati verranno resi noti tuttavia solo in un secondo momento, prima comunque del cda di Unicredito in calendario il 18 settembre. In forte difficolta' anche il settore energetico che ha pagato la netta flessione del prezzo del greggio: Eni ha perso il 3,60%, Enel l'1,31%, Erg il 6,51%, Saipem il 7,26% e Tenaris l'8,35%. Ancora male i cementieri con Italcementi in ribasso del 5,14% e Buzzi Unicem che ha lasciato sul terreno il 4,04%. Il trend ribassista non ha risparmiato nemmeno i titoli del lusso: Bulgari ha perso il 4,04%, Luxottica il 4,81%, Mariella Burani il 2,45%, Tod's il 5,76% e Safilo il 3,78%. |