Serendipity

In cerca di equilibrio e di un caldo abbraccio...

 

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E' molto, molto difficile mettere d'accordo cuore e cervello… Pensa che, nel mio caso, non si rivolgono nemmeno la parola.
(da "Crimini e misfatti" di W. Allen)

 

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Il ciuccio

Post n°1114 pubblicato il 01 Maggio 2010 da Writer_lady

Un papà e la sua bambina.

Un ciuccio nel pentolino, a bollire, come tutte le sere.

E invece stavolta brucia.

Ma non è distrazione. E’ stata una scelta.

Domani inizia la scuola e non si va in prima elementare con il ciuccio.

Lei, posa da generale e negli occhi la parola “traditore”, resta a fissare il pentolino. Nell’aria l’odore inconfondibile del caucciù bruciato.

Diventare grandi significa abituarsi al distacco da qualcosa che si ama.

Perché?

 
 
 

Ragni&visigoti

Post n°1113 pubblicato il 29 Aprile 2010 da Writer_lady

Giosuè: Perché i cani e gli ebrei non possono entrare babbo?
Guido:
Eh, loro gli ebrei e i cani non ce li vogliono. Eh, ognuno fa quello che gli pare Giosuè, eh. Là c'è un negozio, là, c'è un ferramenta no, loro per esempio non fanno entrare gli spagnoli e i cavalli eh, eh... e coso là, c'è un farmacista no: ieri ero con un mio amico, un cinese che c'ha un canguro, dico "Si può entrare?", dice "No, qui i cinesi e i canguri non ce li vogliamo". Eh, gli sono antipatici oh, che ti devo dire oh?!
Giosuè:
Ma noi in libreria facciamo entrare tutti.
Guido:
No, da domani ce lo scriviamo anche noi, guarda! Chi ti è antipatico a te?
Giosuè:
I ragni. E a te?
Guido: A me... i visigoti! E da domani ce lo scriviamo: "Vietato l'ingresso ai ragni e ai visigoti". Oh! E mi hanno rotto le scatole 'sti visigoti, basta eh!

Un giorno cominci a dire questo sì e questo no.

Perché mica c'è tempo per tutti!

Poi rimbalza il gioco. Io caccio te e tu me.

E invece che scappare per farci toccare, scappiamo e basta.

Un nascondino diverso.

A gruppetti, a mazzi, a squadre.

Squadre di rabbia contrapposte. Per noie tutte uguali.

Oggi, a casa mia, invece sciopero delle serrande.

Rialzo a visigoti&ragni.

Ho deciso che mi stanno tutti, proprio tutti simpatici.

Pure a costo di litigarmi addosso!

 
 
 

"Perché mi avete fatto nascere?"

Post n°1112 pubblicato il 29 Aprile 2010 da Writer_lady

Martedì si chiacchiera con Rosa Matteucci.

Chi è?

Una scrittrice di Orvieto considerata una novella Gadda.

Scrittura dura la sua, un pastiche linguistico di termini latini, francesi, arcaicizzanti e grotteschi.

Una che le cose non te le manda a dire.

A me per esempio ha scritto via mail:”Non voglio sapere le domande prima, mica penserà di farmi l’esame!”.

 

In “Tutta mio padre” racconta di un genitore a cui si è attaccata nonostante fosse un perdente, un consapevole fallito, attaccato al gioco e al mondo della stregoneria.

Una sorta di Ulisse al contrario che, invece di scendere agli Inferi per conoscere il mondo, insegue perennemente un gatto alla ricerca di un guantino che potrebbe far ricco lui e tutta la famiglia.

Storia di una nobiltà decaduta che la provincia divora con i suoi pettegolezzi.

Storia di una figlia che ama il padre perché è l’unico che davvero la considera.

Ci si può interrogare tutta la vita sul senso del nostro venire al mondo. Se siamo stati desiderati.

Mi ha messo in crisi leggere una madre che alzava le spalle alla domanda della figlia “mi avete voluto?”, accompagnando la smorfia con un “ah se fosse stato per me…”.

Come si fa a stabilire rapporti sani con gli altri se ti scopri nato quasi controvoglia e accettato come obbligo?

Beh…io, dopo Alessandro, il primo figlio…ho attraversato un periodo buio. Tunnel davvero. Depressione post partum? Non so.

Non dormivo, piangeva sempre, mi sentivo inadeguata, era diventata un’ossessione provvedere ai suoi bisogni fisici come se dovessi dimostrare che ero una brava madre e come se essere madre consistesse in quello.

Il secondo non lo volevo.

Mi ha convinto mio marito.

E quando Lorenzo aveva 4 mesi, poi se ne è andato lui, suo padre.

A quel punto invece l’ho amato quel figlio con la convinzione o la speranza che l’amore non fosse nella mia capacità di cambiargli i pannolini o di nutrirlo (non avevo latte nonostante il seno grosso).

Non l’ho voluto forse all’inizio, poi però spero di averlo scaldato con le notti vicino al suo lettino.

Perché non sopporterei che come la Matteucci si arrabbiasse col mondo per aver respirato un errore mio di un giorno in cui ero stanca e non sapevo quanto potesse darmi il suo sorriso.

 
 
 

Satisfaction

Post n°1111 pubblicato il 28 Aprile 2010 da Writer_lady

Eh sì.

Son soddisfazioni!

 

Quando è una giornata così.

Gli uccellini cinguettano.

Il cielo è terso.

Hai l’allergia da polline, ma sbocciano i fiori intorno.

Una collega a lavoro ti ha abbracciato.

Il figlio ha riportato un 9 da scuola.

 

E la persona che ami ti fa un complimento.

“Sei bella…bella…bella, come un bulldog”

!!!!

 
 
 

Villaggio globale.

Post n°1110 pubblicato il 28 Aprile 2010 da Writer_lady

Erutta un vulcano in Islanda. Si fermano gli aerei in Sicilia.

I titoli di stato greci sono vicini al crack. Rischia anche il resto d’Europa.

Una nave versa petrolio nel golfo del Messico e minaccia la Lousiana.

 

Ok.

Siamo in un villaggio globale.

Le disgrazie si passano.

Putin viene a insegnare all’Università delle libertà a villa Gernetto.

Berlusca dove lo mandiamo?

 

 
 
 

Il Pigmalione

Post n°1109 pubblicato il 27 Aprile 2010 da Writer_lady

-         E siccome non riesco a trovare una quarantenne adatta a me, ho deciso di plasmarmi una ventenne come dico io…

-         Fai il Pigmalione?

-         Piuttosto che separarmi dopo, scusa…

-         Presente My fair lady? Guarda che a un certo punto la “creatura” si ribellerà al “creatore”!

-         Non se le insegno a pensare come me…

-         Ammesso che non pensi già da sé.

-         Non credi che ci riesca?

Cosa vuoi rispondere a un ego spropositato?

Aspetto di sentire un "Non prendere questo atteggiamento con me: te l'ho insegnato io!”

Farà come Higgins con Eliza: a un certo punto, spero,  si ritroverà nelle movenze di lei come allo specchio.

Estremamente irritante. 

 

 
 
 

...

Post n°1108 pubblicato il 26 Aprile 2010 da Writer_lady

Tra il freddo di una mattina un po' indecisa, un rimasuglio di sole e, sbucate chissà da dove, due farfalle gialle davanti ai finestroni dell'aula.
E' stato loro concesso del tempo.

E lo onorano.


Pomeriggio, dalle parti del Beato Odorico, al ritorno dalla scuola con Lorenzo. Un uomo e una donna sull'ottantina, seduti a giocare a briscola nel giardinetto di un condominio, con la coperta sulle gambe.
E' stato loro concesso del tempo.

E lo onorano.

Io forse invece lo sciupo.

Ignorandone la leggerezza cristallina.

Appesantendolo di idiozie.

 
 
 

La fattura

Post n°1107 pubblicato il 26 Aprile 2010 da Writer_lady

C’è lei.

Non altro che lei.

E quando è lei, altro non c’è per lui.

 -Ti dico che ha preso venti gocce del sangue mestruale e un cucchiaino circa di secrezioni vaginali. Li ha fatti seccare per cinque ore in un vaso di terracotta e ha filtrato sedano, verbena, cumino, prezzemolo, ortica. Mezzo bicchiere mescolato al vino.

 -Signora sta scherzando? Davvero pensa questo di suo figlio? Che sia vittima di una malia?

 -Come spieghi altrimenti la sua ossessione?

 Non lo so.

Ma non così, di certo. Non con una pozione.

Ci sono incantesimi forse, ma sono quelli che fanno leva sui nostri desideri.

Credo in questi.

Credo che in molti casi ci si trovi predisposti un certo giorno, una certa ora e un certo minuto ad amare.

E che chi ci cattura in realtà sia da noi e solo da noi catturato, trascinato nel nostro sogno con la forza, infilato anche suo malgrado nelle nostre babbucce ai piedi del letto.

 

Non ci seduce che la sua possibilità di coincidere con quello che aspettiamo.

Vogliamo che tutto corrisponda. Il tempo, la natura, il profumo.

 

A costo di interpretare i segni solo secondo la nostra chiave.

Se non gira, non è sbagliata lei, ma la toppa che forse non è sufficientemente oliata.

 

La fattura magica ha sempre un terreno che l’attendeva.

 
 
 

Voi siete...

Post n°1106 pubblicato il 25 Aprile 2010 da Writer_lady

Mentre ascolto il Tg, con il discorso sul "riformeremo la Costituzione INSIEM E... con chi CONDIVIDE"... ripenso al Vangelo di oggi.

Lorenzo mi ha trascinato in Chiesa. L'ha promesso a don Claudio.

Avrei voluto barare e nascondere un libro che devo presentare martedì 4 Maggio, magari dentro il messale o al volume dei canti, ...ma poi il prete insisteva su "io sono il vostro Pastore e voi il MIO GREGGE".

Ed ho seguito ipnotizzata. Mio malgrado.

"Noi non sappiamo più cosa siano le pecore. Oggi non attraversano più i nostri centri. Ma io me li ricordo i pastori che scaldavano la polenta e si coprivano solo con uno straccio. Per loro il gregge era tutto. Forniva latte carne lana. E le pecore? Per loro il pastore era la sicurezza!...."

Oddio. Quindi noi dobbiamo restare in mutande e ripulirci per avere in cambio cosa?

La sicurezza.

E' questo che barattiamo con la libertà?

Quando la Natura attiva già i suoi meccanismi perché ci si difenda dai lupi, noi invece cerchiamo un pastore che ci difenda da...chi? Da altri come lui?

O...da noi stessi?

 
 
 

Dark lady

Post n°1105 pubblicato il 23 Aprile 2010 da Writer_lady

Gironzolando per i blog.

Mi imbatto in una dark lady.

(Post rosso su sfondo nero. Coltelli, catene e cuori spappolati. Poi un' immagine di una tavoletta corrosa su un gabinetto con escrementi in bella vista)

Lei -  … vorrei intingerci la lingua e dissetarmi. Nutrirmi delle mie viscere. Di me stessa. Sangue del sangue … al sangue. Sensazione putrida ed eterna soddisfazione.

Lui - Mia Signora delle Tenebre, febbricitante per la vostra luce, ho riscoperto ombre mai sopite. Leccate la mia vita. Io scenderò nei vostri inferi per darvi pace... Vostro Sciamano. 

Domanda seria: ma davvero gli uomini cercano questo tipo di donna? E pensano che questa sia la femminilità?

P.S.

Scordavo.

Le altre hanno i corpetti in lattice e le guaine coi laccetti. Io ho la camicia da notte con Hamtaro, il cricetino!

Ecco...

 
 
 

Pratica...mente

Post n°1104 pubblicato il 23 Aprile 2010 da Writer_lady

Oggi in classe si parlava di Machiavelli e Guicciardini e siamo sfociati nella discussione su pratica e teorica, per dirla con il secondo.

Beh, uno asserisce l’importanza dello studio, l’altro avverte che le circostanze variano tanto da richiedere che le si valuti con l’esperienza e l’osservazione sul campo. Giorno per giorno.

Sto sorridendo perché io insegno e predico la necessità della lettura. Anzi la pratico.

Però, per es. di fronte alle istruzioni della lavatrice in otto lingue tranne l’italiano o con i caratteri a capocchia di spillo, ho desistito e sono andata per tentativi (lavaggi rosa e restrizioni di camicie inclusi!).

Poi, davanti alla lezione di 3 ore di un docente che pretendeva di raccontarci in informatichese il registro elettronico da Adamo&Eva ad oggi, ho privilegiato il faidame, con ripetute prove sul pc finché non ho scoperto gli arcani del programma.

Già.

Strana incoerenza per un'appassionata di libri.

Deve essere perché io nei libri cerco le conferme, non le soluzioni.

 
 
 

Fortissimamente...

Post n°1103 pubblicato il 22 Aprile 2010 da Writer_lady

Un uomo che non frequenta donne dimentica che hanno di superiore la volontà. Un uomo non arriva a volere quanto una donna, si distrae, s’interrompe, una donna no . Davanti a lei si trovava incalzato. Se era un guardiacaccia se la sbrigava. Ma una donna è quel filo di ragno steso in un passaggio, che si attacca ai panni e si fa portare.” (“Il peso della farfalla”)

 

Non so se sia volontà. Per qualcuno è caparbietà.

Magari, da un altro punto di vista, addirittura un’ossessione.

Il mio ex marito per es., se mi ostinavo nel tentare qualcosa, mi diceva “Ma molla, sei fissata! Non è necessario. Comunque si combina! Si combina tutto!”

Una stessa parola può assumere molti volti.

E non so neppure se sia superiorità, come pretende Erri De Luca.

Perché in certe circostanze quella che chiamano volontà è solo resistenza.

Di fatto non scelta, ma subita.

La donna ha volontà? Forse.

O non ha piuttosto pazienza?

 
 
 

Amica cara

Post n°1102 pubblicato il 15 Aprile 2010 da Writer_lady

Volevo dirti che mi ricordo che si prova a camminare con lo sguardo sconnesso. Senza dolore, ma con la testa d’ovatta.

Infilando i passi nelle scarpe strette perché c’è da fare e molto ruota intorno a te, nonostante tu ti senta completamente prosciugata.

O lo speri che ruoti quel molto. Perché ti pesa la burocrazia della vita, ma almeno ti fa centro. Ti spiega il senso del tuo esserci. Con una risposta provvisoria forse, ma che funziona per non cadere finché non hai altro che vertigini dentro.

 

Sì, mi ricordo il risucchio della cantilena.

Il ripetersi dondolando sulla sponda del letto un ossessivo solo a me.

 

Ho mal di schiena. Credo sia il silenzio dei perché che ci si accolla ad ogni curva pensando che si sciolgano prima o poi da qualche parte. E invece s’annodano in sentieri sempre uguali.

Li ripercorri tuo malgrado perché il passo cerca le stesse strade. S’affeziona. Anche mentre  calcia i sassi in cui incespica, ai bordi, in atto d’ira.

 

Volevo scriverti insomma.

Ma mi sono ricordata che quando soffri non riesci ad ascoltare che le tue parole.

E tutto il resto è solo un brusio di sottofondo.

Lontano anche da un possibile abbraccio.

 
 
 

Ciao Raimondo

Post n°1101 pubblicato il 15 Aprile 2010 da Writer_lady

Dovessi ricominciare, farei esattamente tutto quello che ho fatto. Tutto. Mi risposerei anche. Con un'altra, naturalmente.

Accidenti…uno ha dei punti di riferimento e…quelli…

Vianello era uno di quegli artisti che non scordi.

Perché faceva Tarzan e sbatteva con la liana sugli alberi.

Perché aveva quel tocco “nero” britannico e garbato che in Italia hanno conosciuto in pochi fra i comici.

Perché amava il calcio come una fede di  bambino.

E perché aveva l’ironia del silenzio contro i borbottii della moglie logorroica.

Immarcescibile e sempre se stesso. Diverso perché uguale.

Mi è successo anche con Tortora e Corrado, a pensarci.

Più che con Mike, che pure so essere stato IL QUIZ.

Mi è successo che certi volti con cui sono cresciuta e che mi facevano da coperta calda (“se ci sono è tutto in ordine, è casa”)…sono scomparsi e mi sono ritrovata orfana anche io.

Non ho trovato più i cippi lungo la strada ed ho smarrito la mia infanzia, quella scatola che non era solo Tv, ma il focolare .

 
 
 

Lampi

Post n°1100 pubblicato il 14 Aprile 2010 da Writer_lady

L'incrocio che mi tocca come minimo due volte al giorno.

Prima del semaforo, una Mercedes  metallizzata con i quattro lampeggianti all'opera: evidentemente il guidatore è nei paraggi e ha pensato bene di lasciarla in prossimità di una svolta obbligata.

Una vocina dentro di me chiede se ho mai visto una Yaris o una Panda con le frecce a lampeggiare sull'incrocio.
Da dietro a una corriera, passa tra le auto una ragazza sui venticinque, coda di cavallo nera, nero l'occhiale da sole, jeans stinti stretti, con vita bassa d'ordinanza, sandalo aperto con tacco 12 e tatuaggio in buona vista su entrambe le caviglie.

Sguardo velinesco adeguato alla superbia del look.
E' la conducente perché si sta dirigendo verso la Mercedes.

La vocina interiore sta per esclamare qualcosa, ma le intimo di accoccolarsi accanto al freno. 
Ed ecco il sandalo sbanda, la caviglia tatuata cede e la bocca della similvelina si apre in una smorfia di sorpreso spavento.

Gli occhi si ravvivano del lampo dello sbigottimento. In questo momento la tamarra si rivela persona.

Diventa il centro di un umano interesse. La vocina è d'accordo.
Ma è solo un attimo.

Passato lo stupore, la guidatrice di Mercedes torna in posa.

L'umano interesse svanisce, quello di plastica si ricompone con tutto il suo apparato.

Una metafora esatta dei tempi.

 
 
 

Viale della Libertà

Post n°1099 pubblicato il 13 Aprile 2010 da Writer_lady

Sto guidando lungo viale della Libertà.

Ho appena lasciato Lorenzo a scuola e scappo per recarmi a lavoro.

La strada è lunga e, mentre la percorro in auto, vedo sul marciapiede un signore in giacca e pantaloni neri che cammina col fiatone.

Penso…quasi quasi gli dico di montar su che gli risparmio un tratto …

Ma poi profetizzo il suo sguardo interdetto e il suo tu chi sei che vuoi perché mi aiuti?

 

Ascoltavo Saviano da Fazio, domenica, su Rai3.

Diceva che il nostro è un paese cattivo.

Che si fonda sulla diffidenza.

Se mi fai un piacere devi avere un tornaconto.

Non esiste l’amore gratis.

Figurati la gentilezza.

 

Uff.

Passo oltre.

E mi fermo al semaforo rosso. Il signore affannato attraversa.

E io riparto.

Con la sensazione tremenda che non aver chiesto sia comunque colpa.

Come la rassegnazione a questa comunicazione sempre farcita di sospetto.

 
 
 

T9

Post n°1098 pubblicato il 11 Aprile 2010 da Writer_lady

Perché era una serata così.

Di quelle in cui mi sentivo sola.

E cercavo un’anima con cui parlare.

E avevo solo il cellulare.

Ho provato a scrivere Dormi?

E’ uscito Forni?

Ritento. Sinapsi perplessa.

Dopog?

Il t9 mi costringe alla creatività. Variamo in Già letto?

Mi ha modificato in Sei pirla?

 

Grrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr

Volevo digitargli Stronzo per vendetta!.

Non c’è.

Mi trasforma in Giuro.

Stronza invece lo conosce. Ma perché??????

 

Uff.

Questo aggeggio mi mette copia.

Cioè volevo dire … ansia!

 
 
 

Dio perdona. Io no.

Post n°1097 pubblicato il 10 Aprile 2010 da Writer_lady

 

-         A me due cose piacciono: queste (e batte sul volante dell’auto) e le femmine. Non ne ho mai perdonata nessuna. La commessa del panificio e non la perdonavo. L’amica di mia moglie e non la perdonavo. La vicina e non la perdonavo. Adesso ho sessantadue anni. Non è che non dia giù delle mazzate, però prima, ammetto, era un'altra cosa … (e si palpeggia lo strumento atto a castigare).

 

Vedo sbiancare l’interlocutore. Sarà un quarantenne giù di lì.

Deve aver immaginato se stesso a perdonare la donna delle pulizie.

La signora anziana alta uno e cinquanta con prolasso mammario che gli stira le camicie con l'appretto con il manico.

Rimango sempre interdetta quando ascolto i "lieti conversari" fra uomini.

 
 
 

Father & son

Post n°1096 pubblicato il 09 Aprile 2010 da Writer_lady

Papà, devo fare la ricerca: sai i nomi dei dinosauri?

In che senso, Lore ...? Tipo Giorgio, Carlo... - evasivo

Noo – spazientito – tipo Tirannosauro…

… -
esitante –
Brontosauro? …

 Non li sai?!
– sdegnato

Noo, volevo dire…- arrampicato - Nonlosauro…

Nonlosauro? - perplesso

Certo, Nonlosauro, Chilosauro, Boh...losauro…- vago

E poi? - avido

Eh, … il Pirlosauro – compiaciuto

Ooh e poi?- fiducioso

Mhh, aspetta … sì, Finesauro … che è stato l’ultimo. E poi basta! Si sono estinti. – definitivo

Ah! – perplesso

...
...
...
Papà? - innocente

Sì, cucciolo? - tronfio

Malosauro che sei proprio Stronzosauro?

 
 
 

...certezze...

Post n°1095 pubblicato il 08 Aprile 2010 da Writer_lady

Quale dolce mela
che su alto ramo rosseggia,
alta sul più alto;
la dimenticarono i coglitori;
no,
non fu dimenticata:
invano
tentarono raggiungerla...

Saffo, Frammento 116

 

 

Torni dal viaggio in Grecia. E con gli occhi ancora sognanti:

- Svegliarsi con l’aurora e trovare una viuzza bianca, circondata solo da una cortina di canne, a protezione di un rio canoro.

Una volpe, piccola, uscita dalla macchia, resta a guardarti un attimo prima di infilarsi di nuovo tra i cespugli. Nel cielo, ancora grigio pallido, la luna gongola affacciata sul mare, calmo, proprio davanti a te. Ti senti una formica su uno Yin Yang in 3D.

Incurante dei rovi, ti incammini verso una vetta.

Più ti addentri nella natura, più, in trance mistica, dimentichi i tuoi dubbi.

Poi trovi un cancello di ferro con un cartello “proprietà privata” a chiudere l’unica possibilità di valicare la collina.

E’ allora che a pieni polmoni - ancora affannati per la salita – affermi la tua conquistata certezza.

Sì.

Dio esiste.

Altrimenti … come esisterebbe la moussakà?

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: Writer_lady
Data di creazione: 06/11/2007
 
 

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