Creato da briganti.migranti il 28/09/2010

BRIGANTI MIGRANTI

IN MARCIA PER L'ALTRO SUD

 

L'ALTRA ITALIA A TEANO

Post n°31 pubblicato il 28 Ottobre 2010 da briganti.migranti

Teano(Ce)- (Di Pasquale Iorio) La città di Teano è stata protagonista di un evento eccezionale: ancora una volta è diventata un luogo simbolico della storia e della vita culturale,sociale del nostro Paese. Per più di quattro giorni si sono svolte le varie iniziative previste dal un intenso programma elaborato, preparato e gestito dal comitato promotore “A Teano diamoci la mano” e dall’ amministrazione comunale. La data dello storico incontro con il quale si fece l’Italia unita non è stata ricordata solo per il 150° anniversario di celebrazione (come avveniva ogni anno); ma stavolta è diventata l’occasione per dare vita ad un evento che ancora una volta può segnare una svolta nella vita e nella storia di una comunità e di un intero paese. Nei vari incontri delle assemblee plenarie e dei laboratori tematici (ne sono stati organizzati una ventina) abbiamo vissuto momenti di grande tensione e passione civile, con una partecipazione emotiva e corale indimenticabile. Da tutta Italia sono intervenute migliaia di persone,cittadini, associazioni, reti di comuni e di enti di promozione. Abbiamo ascoltato tante esperienze di buone pratiche e di cittadinanza attiva, di partecipazione responsabile e di buona politica (quella che governa e che si occupa del bene pubblico, del benessere dei cittadini). Abbiamo incontrato i sindaci di tante città del Nord e del Sud, molti rappresentanti delle istituzioni e di prestigiosi enti storici, culturali: li abbiamo visti discutere in modo appassionato con tanti ragazzi e studenti, con i loro insegnanti. Abbiamo incontrato molti “nuovi cittadini” provenienti da altre parti del mondo insieme con i “briganti/migranti” di Caulonia e Riace in Calabria; abbiamo ascoltato le storie di tante esperienze di economia equa e sociale e dei GAS (Gruppi di acquisto solidale ), dei giovani che stanno creando nuove imprese sui beni confiscati alle mafie; la narrazione tesa ma civile degli operai e dei lavoratori che sono in lotta per la difesa dei diritti fondamentali (al lavoro e alla sopravvivenza) e tante altre belle esperienze di un’altra Italia che c’è, che produce ricchezza e coesione sociale. Vi sono stati momenti di corale partecipazione nelle varie assemblee plenarie, con alcune relazioni magistrali – a partire dall’introduzione di Tonino Perna – fino alle testimonianze di alta passione civile di Alex Zanotelli, di d. Luigi Ciotti, di Sandra Bonsanti, di Paolo Beni, di Corrado Iacona, di Gianni Rinaldini, di Matteo Cosenza, di Marco Revelli, di Luigi Russo, di Mario Agostinelli, di Lilia Ghanem, di Enzo Scandurra, di Paolo Cacciari e tanti altri nei vari laboratori. Stavolta anche la politica ha offerto il meglio di sé: oltre ai tanti sindaci intervenuti (insieme a quello di Teano, Raffaele Picierno e dell’assessora Rosaria Pentella, che hanno ospitato l’evento) abbiamo ascoltato le testimonianze del sindaco di una grande città come Bari (Michele Emiliano), della giovane deputata Pina Picierno e del consigliere regionale Gennaro Oliviero. Negli incontri abbiamo avuto momenti di alto spessore culturale, di ricerca storica che ha segnato una tappa importante per aggiornare la riflessione – critica ed aperta – su quello che ha rappresentato il nostro Risorgimento. Si è andato ben oltre le narrazioni che abbiamo imparato sui libri di scuola: sono stati approfonditi tutti i passaggi, a partire da quelli più critici di una interpretazione di una “conquista” e di una mancata “rivoluzione sociale” fino alla ricostruzione di un passaggio epocale che ha avviato il cammino di un Paese unito dopo secoli di divisioni e dominazioni straniere. Vi sono state relazioni di altissimo livello: a partire da quella introduttiva di Piero Bevilacqua fino ai contributi di storici e di studiosi di valore mondiale come Paul Ginsborg (che ha parlato della “mitezza” del nostro Risorgimento) e di Lucy Riall, di Alberto Banti e Salvatore Lupo, di Simonetta Soldani e Angelo D’Orsi, di Gianni Cerchia e Carmine Pinto, di Marco Meriggi e Armando Vitale. A questi vanno aggiunte decine di altri contributi nei vari laboratori. La sintesi di questo intenso programma è stata assunta con un atto di grande solennità: la sottoscrizione della Carta di Teano per un nuovo patto unitario tra gli italiani e per una nuova riconciliazione nazionale.
La modalità di presentazione dei contenuti del documento, che racchiudono il filo rosso dei valori fondanti su cui continueremo a lavorare per il futuro – è stata particolarmente efficace e toccante: ognuno dei 10 punti, letti da Mimmo Rizzuti e Chiara Sasso, è stato illustrato con un esempio di buone pratiche o di esperienze di eccellenza praticate dai sindaci dei comuni del Nord e del Sud. In questo modo abbiamo avuto un confronto, un incontro vissuto del meglio che esprime il nostro Paese in termini di buon governo, di partecipazione responsabile. E’ scesa in campo la parte più vitale e generosa del nostro popolo. Il documento è stato sottoscritto da migliaia di cittadini e di persone, di studenti ed insegnanti, di rappresentanti delle istituzioni ed autorità locali, nazionali, delle forze sociali e produttive, del mondo del lavoro e delle associazioni. Il primo impegno assunto dal comitato promotore è quello di promuovere, la sua conoscenza e diffusione dei suoi contenuti (a partire dai diritti e dai valori fondamentali di sanciti nella nostra Costituzione) in tutto il paese, in primo luogo nelle scuole e nelle istituzioni locali. Il primo atto che compiremo sarà quello di inviarlo al Presidente delle Repubblica Giorgio Napolitano, che con il suo messaggio – insieme a quello del PE Carlo Azelio Ciampi – ha reso ancora più solenni ed impegnative le manifestazioni di Teano .
Inoltre, per non disperdere il ricco materiale prodotto a Teano stiamo già lavorando per raccogliere i contributi ed i documenti per la pubblicazione degli atti. Caserta, 27 ottobre 2010. (da Pasquale Iorio
Comitato Pro Teano)

Pubblicato da red. prov. “Alto Casetano-Matesino & d”

 
 
 

I BRIGANTI SI SCIOLGONO A TERZIGNO

Post n°30 pubblicato il 27 Ottobre 2010 da briganti.migranti

QUESTO PEZZO è STATO PUBBLICATO SU "IL MANIFESTO" DEL 27 OTTOBRE

È Tonino Perna a concludere la manifestazione di Teano, durante la quale è stato sottoscritto il patto per la nuova Italia, e ad annunciare che il primo atto concreto sarà “andare a Terzigno con le camicie rosse e il tricolore che rappresenta l’Italia che noi vogliamo”. I Briganti Migranti che hanno marciato per le strade del Sud  anche per raccontare la violenza del potere, hanno sollecitato e sostenuto l’idea. Perché marciando e incontrando hanno compreso che il potere è sempre violento e la faccia repressiva che 150 anni fa diede vita alla reazione dei meridionali tramite il brigantaggio oggi si materializza anche con l’imposizione, contro il parere delle popolazioni locali, di realizzare la seconda discarica nel Parco del Vesuvio. E mentre il furgone dei Briganti Migranti guida le auto che lo seguono la strada diventa un colabrodo che sorprende anche noi che quotidianamente viaggiamo sulla 106, la statale della morte.

Lo scenario che ci circonda attraversando Terzigno è quasi bellico, l’immondizia dovunque a costruire barricate,

carcasse di auto compattatori completamente bruciate e abbandonate, auto incendiate e ribaltate usate per ostruire vie. Decine di blindati di polizia e carabinieri, mezzi della finanza, carabinieri in tenuta antisommossa,

la ruspa della polizia che viene probabilmente usata per rimuovere le barricate.

Lo spettacolo è impressionante. Tra forze dell’ordine e cartelli contro la discarica affissi un po’ ovunque sui cancelli e le porte superiamo Boscotrecase ed arriviamo a Boscoreale. In piazza una famiglia si affaccia al balcone e ci chiede chi siamo e che facciamo. Rispondiamo che siamo venuti a portare la solidarietà dell’Altra Italia e altra gente si affaccia dai palazzi intorno a gridare “grazie”. È un abbraccio accogliente in mezzo a tanta desolazione. Una donna cala dal secondo piano un paniere legato ad un corda e Mimmo Rizzuti lo riempie di volantini sull’iniziativa di Teano.

Alla sede del Movimento per la difesa del territorio ci raccontano che le manifestazioni nascono sempre spontanee e che nessuno può mettergli cappelli perché la gente si auto organizza. Ci mostrano il disegno di un bambino di 8 anni che ha ritratto il Vesuvio con la mascherina per la puzza che emanano i rifiuti e poi i manifestanti e la polizia che spara i lacrimogeni. “Ci sono più poliziotti qui che militari in Afghanistan” ci dicono per denunciare la militarizzazione del territorio. E gli scontri ci raccontano che si fanno sempre più violenti: “Prima delle cariche si spegne l’illuminazione pubblica, il modello è collaudato. La quantità di lacrimogeni lanciati è eccessiva, una nube copre il paese durante gli scontri, e spesso vengono lanciati ad altezza d’uomo. Qui la gente scopre leucemie fulminanti e muore in una settimana e anche per questo non ne può più. In un agguato sono stati bruciati 8 auto compattatori in un colpo solo”.

Raccontano di poliziotti che girano in borghese in auto e che arrestano la gente per strada. Secondo Giuseppe De Marzo, rappresentante di “A Sud” che fa parte di “Rigas”, arrivato a Boscoreale coi Briganti: “il dramma e l’insicurezza di questi luoghi dimostrano il fallimento di una classe politica, di un modello di sviluppo e degli strumenti della partecipazione dei cittadini. Dobbiamo scegliere se stare dalla parte della vita e del diritto alla salute o di un modello che per fare profitto ha bisogno di provocare cancri, distruggere un territorio e calpestare la democrazia”.

La situazione resta tesa. E i Briganti, nati prima di Teano per morire subito dopo, si sciolgono passando simbolicamente il testimone ai briganti vesuviani.

Giovanni Maiolo

 
 
 

10° GIORNO DI MARCIA

Post n°29 pubblicato il 22 Ottobre 2010 da briganti.migranti

Quando suona la sveglia di Peppe tutti quanti vorremmo dormire ancora un po’, soprattutto Giovanni Maiolo. Giulia ha superato la notte accanto a Cienfuegos che ogni tanto controllava che non fosse scappata. Colazione preparata dalla splendida signora che ci ha ospitato e siamo già in Francesco, il nostro furgone Anpas. Si sta per concludere il viaggio dei briganti e un velo di nostalgia ci assale.


Peppe sbraita contro gli automobilisti salernitani che guidano, come dice Cienfuegos, a cazzo di cane. Il Trimarchi alle strade trafficate preferisce quelle relativamente tranquille dell’Aspromonte. In stazione ci aspettano i volontari della Protezione civile Papa Charlie per guidarci sulle strade che portano a Pagani, dove ci hanno preannunciato un pranzo abbondante che ci preoccupa non poco. Di solito pranziamo con i panini e già così è difficile rimettersi in marcia superando fatica e sonnolenza: visto quello che ci aspetta temiamo di finire pancia all’aria.


Poi i briganti scendono dal furgone e si mettono in marcia

mentre Giovanni M., stracotto di allergia, li precede col furgone a Pagani dove il pranzo è impegnativo.

Salumi di vario genere, mozzarelle, un primo potentissimo col sugo di salsiccia e braciole, e per secondo ancora carne a palate con contorno di melanzane.

Lucio, presidente dell’associazione Papa Charlie, ci omaggia di alcuni libri e di alcuni vestiti che piacciono particolarmente a Cienfuegos.


Arriva una tv locale per l’intervista di rito per il telegiornale e riceviamo la felice notizia della nascita del figlio di Fausto Casini, presidente Anpas a cui i briganti migranti fanno gli auguri.


Ripartiamo nonostante l’abbiocco che ci assale inevitabile. Decidiamo di fare tappa in un discount date le allettantissime offerte che partiranno da domani alle 16 di notte. Per Giovanni Cienfuegos, che va in giro orgoglioso dei suoi nuovi vestiti africani,

scegliamo uno spremi acume. Per la brigantA Giulia invece, approfittano del fatto che la cassiera se la sentiva di improvvisare un’offerta, acquistiamo un lucida labrador. Riprendiamo il viaggio fino a Villa Literno dove la Cgil ha organizzato il premio Jerry Masslo.


I briganti allestiscono al volo il banchetto e intervengono.

Vorremmo restare per il concerto di Eugenio Bennato ma già ora di ripartire verso Casal di Principe, cuore della Gomorra narrata da Saviano. Dobbiamo ritirare mille camice per i gas…baldini che si riuniranno a Teano. C’è Renato Natale a cui la camorra, qualche tempo fa, recapitò davanti casa un camion di letame. Ci porta a vedere l’associazione e ripartiamo verso Castel Volturno alla ricerca del centro Fernandez, gestito dalla Caritas che ospita circa 400 migranti. è qui che dormiremo fino al 26 ottobre, giorno conclusivo della manifestazione di Teano e giorno in cui la Carovana si scioglierà. Domani, finalmente, arriveremo a Teano e incontreremo la carovana che arriva dal nord, di cui non abbiamo notizie certe.


Da domani continueremo con le cronache da Teano, quindi continuate a seguire questo blog.

Domani ci sveglieremo prima delle 7 quindi ora vi salutiamo perché abbiamo da organizzare la nottata e (su suggerimento di Cienfuegos) nu brindisi facimu a sta bella brigata!

Sempre Briganti!

 
 
 

9° GIORNO DI MARCIA - POTENZA SALERNO

Post n°28 pubblicato il 22 Ottobre 2010 da briganti.migranti

Ci svegliamo presto (Peppe addirittura alle 5e30) ma è già tardi e siamo già di fretta. La sera prima eravamo separati e non abbiamo aggiornato il blog, quindi provvediamo. Io e Peppe ci lavoriamo mentre Cienfuegos e Giulia ci aspettano a Gioia Tauro per la colazione. Da Gioia dovevamo partire alle 8:30, sono le 9:30. Peppe sbuffa, Giovanni Maiolo è già al telefono ma stavolta non seguiamo le indicazioni di Cienfuegos. Giulia è del gruppo e si fa conoscenza e Giovanni M., mentre siamo di nuovo sulla mulattiera Salerno-Reggio Calabria, racconta a tutti la barzelletta che Pio di Matera ci ha scritto sul blog. Cienfuegos ride alla prima frase, sa già come va a finire. Sembra quasi che tutte le barzellette le abbia inventate lui. All’autogrill ci fermiamo per fare il pieno a Francesco (un colpo per le nostre finanze, 120 euro!) e a battezzare Giulia col rito della maglietta.

 

Cienfuegos rischia di litigare col benzinaio che ci carica il detergente per pulire il parabrezza e ci aggiunge 3 euro al conto. Il commento di Cienfuegos è spontaneo: “Sti coglioni!” ma il benzinaio lo prende come un’offesa. Per fortuna i briganti portano in giro un messaggio di non violenza…

Arriviamo a Potenza e incrociamo per strada orde di studentesse che escono da scuola e Cienfuegos propone di fermarci a vendere “Elisewin”. Idea bocciata all’unanimità perché non c’è tempo. Ritroviamo Ascanio e Mira e andiamo alla sede di Red…azione, la loro radio, per alcune interviste. Appena scesi in 6 dalla 500 di Mira chi passa? Il “simpatico” barista monarchico e Giovanni M., per sfottere (al solito) gli porta i saluti di Garibaldi. Il borbonico si oscura e cerca un’arma per fare secco il brigante.

Salvata la pelle Giovanni M. e Mira vanno a prendere le pizze per il pranzo e passano davanti alla chiesa dove è stato rinvenuto il corpo della Claps. A termine pranzo, con Peppe che sollecita di ripartire perché, ovviamente, siamo in ritardo sulla tabella di marcia, facciamo le interviste per la trasmissione radiofonica. Ri-salutiamo i due magnifici compagni e lanciamo Francesco in direzione Salerno. Cienfuegos dopo pranzo è un po’ in difficoltà e sostiene di doversi riconnettere col cervello, mentre Giulia dorme utilizzando una strana tecnica chiamata “dormire con gli occhiali in bocca”.

Arrivati a Salerno malediciamo il navigatore e Cienfuegos che però stavolta aveva ragione! Troviamo il contatto locale, Mauro, in piazza stazione e Cienfuegos, giusto per rompere il ghiaccio, gli chiede: “Ma qui com’è organizzata la criminalità?”. Poi, telefona alla sua amica Sarah. Scazzi a parte (se la frase vi sembra criptica o nota magari prima o poi vi spiegheremo il perché) va tutto bene.

Aspettiamo l’arrivo delle ragazze dell’Anpi e di Libera e sfiliamo per il corso centrale di Salerno con la nostra bandiera brigante.

Nel mentre radio Red…azione si collega più volte in diretta da Torino con Giovanni M. per avere info sull’iniziativa. Alla domanda del radio cronista: “Quanti siete?” Giovanni M. risponde: “Abbastanza ma secondo la questura ci sono solo io. Forse”.


Arriviamo in ritardo al complesso di Santa Sofia dove si svolge l’iniziativa “Tutti insieme per… nuovi stili di vita nella legalità”.

Oltre alle tantissime associazioni che vi partecipano si attende anche l’arrivo dell’On. Lumia, membro della Commissione Parlamentare Antimafia.


Il dibattito è ricco e lungo e dura ore, fino a quando ci si lancia sul buffet e partono i balli popolari campani.


Giovanni M. riesce a vendere “Elisewin” pure a Lumia.


Sul banchetto brigante finalmente c’è anche il libro di Peppe Trimarchi, “Cuba oggi”.


Mentre trasportiamo i bagagli al nostro appartamento collettivo, gentilmente messo a disposizione da una simpatica coppia, sentiamo il sordo tonfo di piatti frantumati dall’ira di una donna di mezza età e la vediamo dal balcone aperto. Nessun urlo, solo il silenzio interrotto dal ritmico frantumare che richiama la cadenza del tamburo della pizzica. Poi un uomo si avvicina, viene respinto e ricomincia la rottura di piatti. E poi il silenzio. Restiamo qualche attimo in attesa e poi Cienfuegos espone le sue tre teorie: 1) si sono riconciliati facendo sesso 2) la donna è muta 3) è un’allucinazione visto che sull’autostrada anche Peppe aveva visto un militare (continua a sostenere che esiste veramente). Giovanni M. aggiunge una quarta teoria: Noi siamo diventati tutti sordi. Mentre scriviamo tutto questo Peppe ci fornisce la descrizione dettagliata del milite ignoto che continua a sostenere di avere visto: mimetica, giubbotto antiproiettile, seduto su un muretto, di spalle, zaino militare poggiato vicino alle gambe. Se avevate dubbi sulla nostra sanità mentale questo episodio ve li leva tutti.

Adesso stiamo decidendo come dividerci i letti e Cienfuegos vorrebbe dormire con Giulia, ma faremo il possibile per salvarla. Missione: salvare la brigantA Giulia! Intanto Peppe va a salvare il soldato ignoto…


Che la notte sia priva di incubi e di militari che non si sa cosa facciano lungo le nostre strade.

 
 
 

8° GIORNO

Post n°27 pubblicato il 21 Ottobre 2010 da briganti.migranti

 Dopo tutte le capocciate prese nella notte nella mansarda di Mira a colazione i briganti hanno pure il culo di beccare un barista anarchico filo barbone e il caffè diventa davvero bollente. Dopo l’acquisto dei quotidiani locali che seguono la carovana salutiamo gli splendidi compagni Ascanio e Mira,

 saltiamo sul furgone Francesco e prendiamo in direzione sud. Oggi non si marcia, torniamo con Francesco a Reggio Calabria per la presentazione del libro di Peppe. Tra il navigatore rompipalle e le indicazioni errate di Cienfuegos perdiamo la strada. Peppe sbuffa perché il timore di arrivare in ritardo diventa una certezza e Giovanni Maiolo (l’autore di Elisewin… ma non poteva scrivere barzellette?) è incasinato con l’organizzazione della sua vita. Libera vuole premiarlo per il suo impegno di ex amministratore antimafia insieme a giornalisti come Piccolo, minacciato anche lui come Giovanni dalla ‘ndrangheta, e Federica Sciarelli, la conduttrice di “Chi l’ha visto?”. Il problema è che la data della premiazione coincide con un’iniziativa a Torino a cui ha garantito la presenza (dal titolo “Presidiare la democrazia” e per la quale gli efficienti organizzatori gli hanno già inviato il biglietto aereo. Giovanni non vuole mancare a nessuna delle due serate e quindi sta al telefono a cercare di cambiare date e volo…

Indovinate cosa ci aspetta sull’A3? Si, giusto, la pioggia. Ma quando arriviamo in Calabria il sole ci riscalda di nuovo. E l’A3 diventa una mulattiera di tutto rispetto. Indecente. Francesco vola sulle strade di montagna che portano a Canolo Nuovo, tra boschi bellissimi. A casa di Peppe ci attende il camino acceso,

un bell’antipasto calabrese e un primo con profumati funghi. Giusto il tempo per un caffè e si riparte per Reggio.

 Ci ritroviamo con Francesco in mezzo ad una mandria di mucche e sarebbe bello fotografarlo ma abbiamo troppa fretta.

La presentazione del libro “Cuba oggi” è molto partecipata ed interessante.

Si discute di America Latina e si produce un “conflitto” intellettuale tra i relatori. A mettere ulteriore zizzania ci pensa Giovanni Maiolo che appena chiede la parola vede le labbra di Peppe che si muovono a formare una parola precisa: “Bastardo!”. C’è anche Tonino Perna e definiamo qualche dettaglio per Teano. Si riparte, lasciamo Giovanni a Campo Calabro, Giovanni lo scrittore delle teen-agers a Caulonia e Peppe torna con Francesco alla volta di Canolo. Ci si rivede tra qualche ora ma per una notte i briganti di dividono ed è già tristezza. Domani sveglia prestissimo con una novità: l’aggiunta alla carovana, fino al termine di questo viaggio nell’altro sud, di Giulia, la brigantA coi piercing. Benvenuta!

 
 
 

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