Post n°148 pubblicato il 24 Agosto 2009 da toughenough
"CORRI ROSE, CORRI!!!" Torchwood è uno spin off del Doctor Who, di cui parlerò in seguito, ma di cui voglio accennarvi qualche cosa.
T.
* Tardis = E' una sofisticata macchina a forma di "cabina della polizia" capace di travisare spazio e tempo, tanto più piccola all'esterno quanto più ampia e spaziosa all'interno. Il T.A.R.D.I.S. (cha sarebbe un acronimo che non sto a scrivere) è in realtà cosa viva e animata dall'energia-tempo, senziente, creata dai Signori del Tempo la cui tecnologia sfugge un poco anche al Dottore (almeno a giudicare da come li porta dove vuole e dalle martellate con cui la fanno funzionare) anch'esso signore del tempo. Una volta assumeva la forma più confacente al luogo in cui "atterrava". Tale dispositivo di camuffamento risulta rotto dalla prima avventura del Dottor Who trasmessa dalla Bbc negli anni '60. |
Mi sono avvicinato a questo film decisamente diffidente... ho letto il libro di Neil Gaiman e non apprezzo particolarmente la scelta di fare di questi un'animazione, preferendo un film con attori in carne ossa. La novella di per sè è cinematograficamente autosufficiente come la maggior parte delle produzioni di Gaiman, per cui ho affrontato in modo molto critico lo screenplay (la messa sullo schermo, l'adattamento) di Henry Selick. Alcuni personaggi in più, scelte opinabili sulla strutturazione del racconto, aggiunte coreografiche e di effetto, nonchè un po' di "magia" in meno. Avendo passato un po' di tempo a brontolare tra me e me, piano piano mi sono fatto coinvolgere dalla storia, trovando e provando a me stesso che Selick invece compie un ottimo lavoro. Perchè, nonostante non abbia scelto la strada dell'integralismo rispettoso della storia, ne coglie lo spirito e confeziona un film godibile e che "arriva allo spettatore". Tutte le scelte si rivelano coerenti con il motivo dominante del racconto, azzeccate, dinamiche, simpatiche. Perde forse un pochino in cupezza per guadagnare in fruibilità e incanto. Senza dubbio si esce dal cinema soddisfatti. Coraline è una ragazza che si trasferisce in campagna con i suoi genitori, che lavorano a casa per una pubblicazione di botanica, e che nonostante la loro presenza fisica sono assenti nell'attenzione tutta rivolta alla loro occupazione. Coraline trova quindi, in questo piccolo condominio abitato da strani individui, strane storie e un passaggio ad una vita parallela, dove tutto èuguale ma sembra migliore, e dove il mondo ruota attorno a lei. Ma le cose sono troppo belle per essere vere! Insomma, il film è educativo, fatto bene, divertente. Cosa volete di più? Saluti e baci
T. |
ASPETTANDO IL SOLE è il primo lungometraggio di Ago Paianini, che grazie comunque alle sue lunghe frequentazioni nella "gavetta " si avvale della partecipazione, per il suo film, di attori di talento e di fama come Raul Bova, Claudia Gerini, Claudio Santamaria, ed altri famosi e di richiamo come Vanessa Incontrada, Gabriel Garko, Bebo Storti. Il finale, convincente, conclude degnamente la storia in una sorta di Big Bang. |
Basette è un cortometraggio di poco più di sedici minuti, molto ben diretto dall'attore Gabriele Mainetti, che possiede buoni tempi di regia e delle belle inquadrature profonde, al limite del fumettoso. Questo gli è congeniale per narrare le gesta di tre criminali da strapazzo, capitanati da un grande Valerio Mastrandrea, che si fondono e confondono con i tre più famosi Lupin, Jigen e Goemon, conditi con tanta ironia, belle citazioni e uno Zenigata d'occasione interpretato da Flavio Insinna.
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Giunge al quarto capitolo la saga di "Terminator", cominciata negli anni '80 con un giovane Arnold Schwazzeneger e un fresco James Cameron (senza tralasciare l'affascinante Linda Hamilton nei panni di Sarah Connor.) Questo è il primo episodio ambientato nel futuro, nell'epoca della guerra tra l'uomo e le macchine, con John Connor ormai maturo e leader della Resistenza, e sembra riprendere la storia là dove è stata lasciata dopo il termine del secondo film, saltando a piè pari (ma non sconfessando) tutto l'intermezzo del pessimo Terminator 3 e delle Sarah Connor Chronicles, dove il povero futuro leader della razza umana viene presentato come un mammone pauroso e spaventato, in netto ocntratto con il plot originale e il training ossessivo effettuatogli dalla madre. Cristian Bale, scelto per interpretarne il ruolo, ridà quindi credibilità alla figura del capo carismatico, presentandoci un uomo duro, pieno di ideali ma con ben presente sempre la sua umanità. Il mondo è in guerra contro le macchine ma i terminator di aspetto umano non sono stati ancora inventati, così la Resistenza sà bene chi è il nemico e chi no, e combatte ancora con armi convenzionali come aerei, proiettili e bombe di vario tipo. Senza scendere troppo nei particolari (che purtroppo vengono svelati da quasi tutti i trailer in circolazione, che per fortuna avevo oculatamente evitato), dal passato emerge un uomo che avrà un ruolo fondamentale per la Terra, un uomo che è rimasto nelle mani di Skynet per molti anni, avendo donato il suo corpo di condannato a morte alla scienza. Il film, in alta definizione, a mio avviso presenta i soliti difetti del caso: scarsa profondità di immagine (o comunque un certo imbarazzo nel rilevare che anche la lumaca nell'angolo dell'inquadratura è perfettamente a fuoco) e una gamma di colori poco avvincente (ma ben reale). McG, ottimo regista, in questo film non convince al cento per cento senza comunque sfigurare, e un plauso di certo va' agli animatori degli elementi in computer graphic perchè hanno dimostrato un ottimo senso estetico e cinetico, sbagliando pochissimo e dando grande credibilità alle immagini "virtuali" La scelta un po' vintage della tecnologia e dei software sembra figlia di un profondo citazionismo dei primi due film di Cameron (senza che ci sia traccia ovviamente degli altri capitoli della saga di cui sopra) che fanno sorridere di soddisfazione l'appassionato che può rivedere, tra gli altri, un terminator strisciare senza gambe inseguendo John Connor o una motocicletta piombare da un ponte davanti a un autoarticolato. Nonostante queste buone premesse, il film non è affatto coinvolgente. Gli attori, anche Bale, sembrano un po' piattini, su tutti la signorina Howard che ne interpreta la compagna; forse l'unica a salvarsi è la bambina: "Star".L storia, per quanto interessante come concetto, ha un finale così così, e risulta abbastanza prevedibile ed improbabile. Insomma raggiunge la sufficienza, ma da un "titolo" come Terminator uno si aspetta sempre qualcosa in più. L'unica cosa che reputo al di sopra della media è la scelta dei suoni, molto azzeccati ed inquietanti, e forse il mecha-design, sempre imputabile ai creatori della grafica computerizzata. |
Hank
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HAGAKURE
Quando un acquazzone ci sorprende, cerchiamo di non bagnarci affrettando il passo, ma anche tentando di ripararci sotto i cornicioni ci inzuppiamo ugualmente.
Se invece, fin dal principio, accettiamo di bagnarci eviteremo ogni incertezza e non per questo ci bagneremo di più. Tale consapevolezza si applica a tutte le cose.
Yamamoto Tsunetomo(1 - 79)
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LA MORTE E IL BUSHIDO
Quando sopraggiunge una crisi, davanti al dilemma fra vita e morte,è necessario scegliere subito la seconda. Non è difficile: basta armarsi di coraggio e agire. Alcuni dicono che morire senza aver portato a termine la propria missione equivale a una morire invano. Questa è la logica dei mercanti gonfi di orgoglio che tiranneggiano Osaka ed è solo un calcolo fallace, un'imitazione grottesca dell'etica del samurai.
E' quasi impossibile compiere una scelta ponderata in una situazione in cui le possibilità di vita e di morte si equivalgono. Noi tutti amiamo la vita ed è naturale che troviamo sempre delle buone ragioni per continuare a vivere. Colui che sceglie di farlo pur avendo fallito nel suo scopo, incorre nel disprezzo ed al tempo stesso è un vigliacco e un perdente.
Chi muore senza aver portato a termine la propria missione muore da fanatico, in modo vano, ma non disonorevole. Questa è infatti la Via del samurai.
L'essenza del Bushido è prepararsi alla morte, mattina e sera, in ogni momento della giornata.
Quando un samurai è sempre pronto a morire, padroneggia la Via.
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il 26/04/2022 alle 15:33
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