BATBLACKONGAvsTUTTI

Anch'io, come tanti fanno, voglio raccontar la mia vicenda erotica più stimolante, quella che m'è rimasta più impressa. Son passati più di vent'anni ormai, ma ricordo ogni minimo particolare, come se fosse oggi.
All'epoca abitavo a Sant'Andrea a Rovezzano, piccolissima frazione alle porte di Firenze. A Sant'Andrea a Rovezzano non c'era un granchè da fare: c'era il C.R.C. (Circolo Ricreativo Comunista) Silvano Corti, c'era la bottega di Romano il pizzicagnolo e c'era il bar di Agostino e Patrizia (che fu in seguito rilevato da "Gambalunga", vedi post al riguardo).
Da quando Agostino e Patrizia avevano preso in gestione il bar, noi ragazzi ci avevamo messo le tende. Perchè? Per la Patrizia. Era uno schianto di fica storico, proprio bona, bella e non se la tirava per niente. Era pure simpatica. La Patrizia aveva 26 anni all'epoca ed era sposata con Agostino. Avevano anche un bimbo piccolo. Oltre ad avere 26 anni, era in possesso d'una latteria spettacolare (una quinta bella soda che metteva sempre in mostra con un decolletee da spavento), due gambe che non finivano più (che esibiva mediante minigonne "a pelo"), sempre i tacchi a spillo, le unghie lunghe laccatissime e tutti quegli armenìcoli comunemente definiti "da zoccola" ma che hanno il potere di farti venir l'uccello duro in un nanosecondo.
Insomma, noi ragazzi si stava lì al bar dalla mattina alla sera, a fantasticare su sta Patrizia. Dovevamo avere la bava alla bocca (la maggior parte di noi era cronicamente senza fica e quelli che l'avevano, scopavano con dei rutti abominevoli).
Fra me, la Patrizia e Agostino s'era instaurata una simpatia speciale; niente di estremamente particolare, ma loro ridevano e scherzavano con me più che con gli altri.
Finchè una sera (saranno state le dieci) la Patrizia mi avvicina e mi chiede:
"Devo assolutamente andare a casa a prendere una cosa, mi puoi accompagnare tu? Agostino deve restare qui al bar fino alla chiusura!"
La cosa non tornava. Perchè mai non prendeva la macchina e non se ne andava da sola a casa? Non stetti comunque a pormi troppe domande.
"Certo! Ti accompagno io!" Ero sicuro che una volta arrivati da lei mi avrebbe chiesto di salire. Mentre guidavo verso casa sua credo di non avere capito una sola parola di quel che mi stava dicendo.  Avrei desiderato mettere una mano tra le sue cosce nude, ma pareva quasi che avessi una paresi; non riuscivo a staccarla dal cambio. Ero immerso nel mio mondo di fantasie. Mi vedevo già lì, immerso tra i suoi seni. Ero certo che una volta arrivati da lei mi avrebbe chiesto di salire, e invece...
"Ecco, abito qua...aspettami in macchina. Prendo una cosa e scendo.."
Una delusione terribile. "Quanto sono scemo, pensai...Figurati se una così la dà a me!"
Ed eccola che scende con un sacchetto di plastica in mano. Rimonta in macchina e si torna indietro, verso il bar.

LA SVOLTA:
Durante il tragitto di ritorno mi guarda con un sorriso maliziosetto:
"Ma se noi due dovessimo fare del sesso, andresti subito a raccontarlo a tutti i tuoi amici?"
Non ho la più pallida idea di quanto possa essermi salita la temperatura corporea. Però ebbi la lucidità di rispondere:
"Nooooooooooooooooooooooo......." (Il naso mi si sarà allungato di mezzo metro...il cazzo lo era già da tempo).
Io all'epoca dovevo avere proprio l'aria ingenua (senz'altro lo ero, ma non quanto apparivo):
"Sai, una donna può avere il desiderio di essere posseduta da due uomini contemporanemente..."
Avrei voluto dire qualcosa, ma una specie di groppo in gola credo che mi fece uscire solo un suono gutturale...Proseguì lei:
"Ho organizzato tutto per questa sera, a casa tua, dopo che Ago avrà chiuso il bar..."
Questo fatto del marito nel mezzo da una parte mi incuriosiva tantissimo e mi stimolava (ho sempre avuto un animo un po' da maiale), dall'altra mi metteva in apprensione: "Non sarà che sto marito è uno anda e rianda e mi ritrovo con un attacco alle spalle?" Chiesi delucidazioni. Venni rassicurato in merito e ovviamente accettai la proposta.
Venne l'ora fatidica...Ricordo che ci ritrovammo io e Agostino sdraiati sul letto, in mutande. Era un po' imbarazzante la cosa; Patrizia era andata in bagno a lavarsi. Credo che in quei due o tre minuti (che sembrarono interminabili) io e lui si sia parlato del tempo. Finalmente arrivò lei: un perizoma e le scarpe col tacco a spillo, nient'altro addosso. Le scarpe non le tolse mai (credo che sia per quello che tutt'ora sia una delle cose che mi eccita di più, e più che lo dico e più che le mie attuali partner si levan le scarpe, sembra me lo facciano apposta).
L'imbarazzo non durò molto: Patrizia ci tolse le mutande contemporaneamente e contemporaneamente cominciò a leccarci il cazzo. A volte li ingoiava tutti e due insieme, altre, a turno, godevamo della sua bocca e dell'abilità delle sue mani. Poi la scopammo in tutti i modi possibili. Mentre uno la possedeva da dietro lei amava succhiare l'altro o mettersi il cazzo in mezzo a quelle due splendide tette. Quando godeva urlava come un'ossesso: io ero nel vortice della voluttà più assoluta. Quando capì che stavamo per venire, si mise in ginocchio davanti a noi e si fece riempire la faccia di sperma. Non ci volle molto tempo per ricominciare. Andammo avanti tutta la notte. Fu eccitantissimo, divertentissimo, bellissimo.
Era stata la mia prima volta. Venni sverginato così.
Quando la racconto, tante mie partner mi dicono: "Poverino, che esperienza traumatica.."
Traumatica un cazzo. Sono stato da dio.

La zanzara non sono riuscito a farla fuori. Ho dovuto attendere che crepasse di morte naturale. Purtroppo le mogli campano molto di più d'un pappatacio e a poco serve attendere che se ne vadano da questo mondo spontaneamente; si corre il rischio che sia la moglie a vedere il marito defunto di vecchiaia, soddisfazione che preferibilmente non le andrebbe data.
Ho fatto precedentemente l'esempio calcistico, ma ve ne sarebbero a centinaia, per non dire migliaia, di motivazioni per cui un marito può desiderare di cimentarsi nell'arte dell'uxoricidio.
V'è, ad esempio, la moglie bastian contrario, quella a cui, qualunque cosa facciate, non va mai bene niente:
"Amore ma hai visto gli altri mariti? Fanno spesso dei regalini alle proprie mogli. Tu non mi regali mai niente! Non voglio mica un anello di brillanti, mi basterebbe un fiorellino ogni tanto!"
Il giorno dopo vi presentate con un bel mazzo di fiori, che v'è costato un capitale.
"Amore! Non ch'io non ti sia grata per questo bel mazzo di fiori, ma certo non ci hai fatto mettere neanche una rosa, tutti fiori tristi! Sembra quasi un mazzo da cimitero!
Il giorno successivo vi presentate con delle splendide rose gialle.
"Amore! Ma gialle le hai prese? Ma quelle gialle vogliono dire amicizia. Son quelle rosse il simbolo della passione. Vuoi forse dirmi che non m'ami più?"
Il dì successivo eccovi con dieci splendide rose rosse da far invidia al più bel giardino del mondo.
"Amore! Ma come? Ne hai prese dieci? Non lo sai che le rose van regalate sempre in numero dispari?"
Problema risolvibile in un battibaleno: prendete una delle dieci rose, quella con le spine più robuste e gliela conficcate in gola fino all'esofago.
"Ecco: adesso sono dispari! Che ti va bene ora?"

Insomma, questo per dirvi che non è solo il problema del calcio in televisione. E perchè? La moglie che pulisce di continuo? Ah..quella poi è da assassinare a colpi d'aspirapolvere. Gira per casa sempre con uno straccetto in mano, in pantofole e col pigiamone di flanella. Ovunque passi, giù di straccetto. Gira per casa di continuo, come una trottola; non sta ferma un secondo. Voi siete lì che vi fumate una sigarettina dopo pranzo, tranquilli sulla vostra poltrona preferita, buttate la cenere nel posacenere ed eccola avventarsi come un fulmine, prendere il posacenere "sporco" e mettervene sotto il naso uno pulito...Seconda scrollatina alla sigaretta: a rieccola apparire dal nulla, vi prende il posacenere sporco e vi rimette quello di prima che nel frattempo aveva svuotato...e così via fino alla fine della sigaretta. Un incubo! Entrate in casa con le scarpe leggermente sporche. Zac! Compare improvvisa col mocio vileda! Contemporaneamente vi toglie tutti i vestiti di dosso: "Su, su...questi li mettiamo subito in lavatrice!"
La sera, quando siete a letto e ci volete fare all'amore, inesorabilmente vi dice: "Caro, abbi pazienza, son così stanca, non ho fatto altro che pulire tutto il giorno!"

-segue- (probabilmente)