Big City Life
Arriviamo a conoscerci solo quando raggiungiamo i nostri limiti.
VIVERE A LONDRA
Ultimi Commenti
Anonimo il 23/03/08 alle 11:03 via WEB
Auguri per una serena e felice Pasqua...
Kemper Boyd |
Anonimo il 23/01/08 alle 12:35 via WEB
ohi,sono la ste..signorina ma non si sparisce così!!!!sei a roma?!se sei lì sono troppo felice e ti dico pure che mi sa che prima o poi mi ci trasferisco pure io!!!!baciii,ste
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Anonimo il 21/01/08 alle 16:25 via WEB
Heilà!!! un momento...tutto questo significa che ora sei a Roma?!?!? Spero proprio di sì...perchè questo vorrebbe dire che con il tuo bel "Romi" è poi andata bene... Fammi sapere! Ci conto!!! Un abbraccio piuma81
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Gatto.Punk.85 il 13/01/08 alle 01:12 via WEB
anno nuovo vita nuova.... smack!!!
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pollon82_2006 il 11/01/08 alle 14:57 via WEB
Tesorooooo chi si rivede!!! Ti ho pensata tanto tanto tanto!!!! Cm va??? Spero tutto bene... Da quel che ho capito la nuova vita si chiama Roma vero??? Un abbraccio immenso
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Anonimo il 25/12/07 alle 19:52 via WEB
Auguri di un felice, sereno e splendido Natale dal blog Napoli Romantica...
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Anonimo il 30/09/07 alle 12:38 via WEB
Buongiorno e buona domenica!
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Indecifrabile_Ste il 04/08/07 alle 20:57 via WEB
...fuori le palle signorina!ma non ti si sente +,uffi!ciao!ste
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Anonimo il 30/07/07 alle 13:35 via WEB
lo sai che non approvo che tu diventi come _alice_ vero??? abbiamo buoni motivi per evitare questo personaggio!!! Ti voglio bene cucciola, tu puoi fare le scelte che vuoi, valuta il tutto nel modo migliore so che la risposta la troverai da te. Cleo
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Anonimo il 02/07/07 alle 09:11 via WEB
CIAO AMICA! MI è PRESO UN COLPO QUANDO HO SENTITO DELLO SVENTATO ATTENTATO DI LONDRA..PORCA TROIA TORNA INDIETRO IN FRETTA!! DAI DA BRAVINA....UN BACIO. CLEO
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I MIEI MARTEDÌ COL PROFESSORE - MITCH ALBOM
"Ti ho parlato della tensione degli opposti?" - mi fa lui.
La tensione degli opposti?
"La vita è una sorte di tiro alla fune. Vorresti fare una cosa, ma sei costretto a fare qualcos'altro. Qualcosa ti fa male, eppure tu sai che non dovrebbe. Prendi per scontate alcune cose, pur sapendo che non c'è nulla di scontato.
"La tensione degli opposti, come un elastico che si tira. E quasi sempre stiamo da qualche parte, nel mezzo."
Sembra un incontro di pugilato. - commento io
"Già, un incontro di pugilato", ride lui. "Ecco, potresti proprio descrivere la vita così."
Chi vince? - domando io.
Mi sorride, e gli si formano le rughe intorno agli occhi, gli si scoprono i denti storti.
"Vince l'amore. L'amore vince sempre."
Ecco la differenza.
A volte non riesci a credere a quel che vedi, devi credere a quel che provi.
E se vuoi ottenere la fiducia di qualcuno devi sentire che anche tu puoi fidarti di lui... anche al buio.
Anche quando stai cadendo.
II - I MIEI MARTEDI COL PROFESSORE - MITCH ALBOM
I poveri ragazzi di oggi o sono troppo egoisti per lasciarsi coinvolgere in un vero rapporto d'amore, o fanno matrimoni troppo frettolosi e sei mesi dopo divorziano. Non sanno bene quel che cercano nel loro partner. Non sanno bene quello che sono loro stessi: quindi come possono sapere chi stanno sposando?
Ho imparato questo a proposito del matrimonio: ti mette alla prova.
Scopri quello che sei, chi è l'altra persona, e come potete o non potete adattarvi l'uno all'altro. Tuttavia, ci sono alcune norme da seguire a proposito dell'amore e del matrimonio. Se non rispetti il tuo partner, avrai un mare di problemi. Se non sai raggiungere un compromesso, avrai un mare di problemi. Se non riesci a parlare apertamente di quel che accade tra di voi, avrai un mare di problemi. E se nella vita non avete in comune una serie di valori, avrai un mare di problemi. Dovete avere gli stessi valori.
Non lasciare troppo presto, ma non indugiare troppo a lungo.
III I MIEI MARTEDÌ COL PROFESSORE - MITCH ALBOM
Non abbiamo solo bisogno di perdonare gli altri, abbiamo anche bisogno di perdonare noi stessi. Per tutto quello che non abbiamo fatto. Quello che avremmo dovuto fare. Non ci si può bloccare a rimpiangere quel che avrebbe dovuto accadere. I rimpianti non ti aiutano.
Non esiste una formula per i rapporti. Devono essere negoziati in maniere affettuose, con ampio spazio per entrambe le parti, per ciò che vogliono e ciò di cui hanno bisognom ciò che possono fare e ciò che è la loro vita. Negli affari, la gente tratta per vincere. Tratta per ottenere quel che vuole. Forse tu sei troppo abituato a questo. L'amore è diverso. E' amore quando ci si preoccupa della situazione dell'altro come se fosse la tua.
IL PICCOLO PRINCIPE
In quel momento apparve la volpe.
"Buon giorno", disse la volpe.
"Buon giorno", rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno.
"Sono qui", disse la voce, "sotto al melo…."
"Chi sei?" domandò il piccolo principe, " sei molto carino…"
"Sono la volpe", disse la volpe.
" Vieni a giocare con me", disse la volpe, "non sono addomesticata".
"" Che cosa vuol dire addomesticare?"
" Non sei di queste parti, tu", disse la volpe" che cosa cerchi?"
" Cerco gli uomini", disse il piccolo principe.
" Che cosa vuol dire addomesticare?"
" E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…"
" Creare dei legami?"
" Certo", disse la volpe. " Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma.se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo."
" Comincio a capire", disse il piccolo principe. " C'è un fiore…. Credo che mi abbia addomesticato…"
"E' possibile", disse la volpe "capita di tutto sulla terra…"
" La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me .Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio per ciò. Ma se tu mi addomestichi la mia vita,
sarà come illuminata. Conoscerò il rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in
fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color d'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai
addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano…"
La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe:
" Per favore …..addomesticami", disse.
" Volentieri", rispose il piccolo principe, " ma non ho molto tempo, però.
Ho da scoprire degli amici e da conoscere molte cose".
" Non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"
IL PICCOLO PRINCIPE "II"
" Che bisogna fare?" domandò il piccolo principe.
" Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe.
" In principio tu ti sederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino…."
Il piccolo principe ritornò l'indomani.
" Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe.
" Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità.
Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti".
" Che cos'è un rito?" disse il piccolo principe.
" Anche questa è una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe.
" E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore. C'è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno meraviglioso! Io
mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza".
IL PICCOLO PRINCIPE "III"
Così il piccolo principe addomesticò la volpe.
E quando l'ora della partenza fu vicina:
"Ah!" disse la volpe, "…Piangerò".
" La colpa è tua", disse il piccolo principe, "Io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…"
" E' vero", disse la volpe.
" Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
" E' certo", disse la volpe.
" Ma allora che ci guadagni?"
" Ci guadagno", disse la volpe, " il colore del grano".
soggiunse:
" Va a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo".
"Quando ritornerai a dirmi addio ti regalerò un segreto".
Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose.
"Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente" , disse.
" Nessuno vi ha addomesticato e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre.
Ma ne ho fatto il mio amico e ne ho fatto per me unica al mondo".
E le rose erano a disagio.
" Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. " Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei
che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro, Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato
lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa" E ritornò dalla volpe.
" Addio", disse.
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
" L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
" E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
" Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare.
Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
" Io sono responsabile della mia rosa…." Ripetè il piccolo principe per ricordarselo.